IL MERCATO FERROVIARIO ITALIANO

SEMAFORI VERDI PER LO SVILUPPO ECONOMICO

Li hanno chiamati JAZZ (in onore di Torino Jazz Festival ?) costruiti in Piemonte, a Savigliano, dalla Alstom: sono i nuovi treni regionali, della famiglia Coradia, che con 70 unità entreranno in servizio in Piemonte ed altre sei regioni italiane.

Questo nuovo ordine da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, è la conferma che il piano di investimenti 2014 – 2017 per 24 Mld. di €, è fortemente orientato al trasporto pubblico locale,  con particolare attenzione ad una maggior efficienza nell’integrazione ferro/gomma e a rendere i nuovi treni più aderenti alle caratteristiche della domanda da parte dell’utenza.

Il settore ferroviario italiano deve essere considerato preminente per il nostro sviluppo economico, non solo perché è un comparto strategico, ma perché tutto ciò che attiene alle ferrovie, in tutto il mondo, si sta espandendo con valori esponenziali.

L’Italia è in questa scia, con oltre 24.000 chilometri di binari, di cui quasi il 50% dispone di tecnologie innovative come l’SCC (sistema telecomando circolazione) e l’altro 50% dell’SCMT ( sistema controllo marcia treno) e con  2190 stazioni per servizio viaggiatori.

Utili indicazioni all’orientamento del mercato ferroviario italiano arrivano dal Piano Nazionale della Logistica, che contiene le linee guida fino al 2020 indirizzate ad orientare il rapporto domanda offerta, con la riduzione dell’inefficienza logistica, con il rilancio della competitività del settore, ma in via principale con la creazione di una visione strategica globale del sistema trasporti.

Prioritari sono i concetti di sviluppo dell’intermodalità e la conferma dei progetti prioritari TEN-T che garantiscono l’ancoraggio dell’Italia all ‘Europa in questo settore. Le reti TEN-T sono una priorità per il nostro Paese che deve essere sostenuta per avere i benefici fissati dal Regolamento UE 913/2010 relativo al trasporto merci competitivo nella rete europea. Ne deriva ovviamente che, oltre ai corridoi servono efficaci collegamenti ferroviari/stradali con le grandi infrastrutture, quali porti, aeroporti, interporti, centri intermodali ecc.

I flussi attesi per il 2020 evidenziano per l’Italia criticità dei valichi ferroviari e stradali: si rende quanto mai necessario e urgente il potenziamento del sistema ferroviario transfrontaliero e il trasferimento di quote dalla strada alla

ferrovia, non solo per i vantaggi ambientali, ma anche per la sicurezza  e per lo sviluppo della filiera dell’industria ferroviaria.

Negli ultimi anni, le opportunità di libero accesso all’infrastruttura ferroviaria hanno fatto nascere nuovi operatori nel settore merci e anche in quello viaggiatori: oggi sono oltre 20 le compagnie ferroviarie operanti in Italia, da NTV per l’alta velocità, a TILO per il trasporto regionale, a SBB CARGO ITALIA nel settore merci, giusto per citarne qualcuna.

D’altra parte anche il Gruppo Ferrovie dello Stato  si sviluppa sui mercati esteri attraverso le controllate Netinera e TXLogistik per il ramo trasporti e Italferr e Italcertifer per le attività di ingegneria e certificazione.

Siamo dunque in presenza di uno scenario macroeconomico di un settore che sicuramente ha iniziato a dare e darà sempre più un contributo altamente significativo alla ripresa economica del nostro Paese.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 15/04/2014