CONSIDERAZIONI SULLA STABILITA’ FINANZIARIA MONDIALE

LA CERTEZZA DI 5000 ANNI DI INSTABILITA’ - Seconda Puntata

Nella prima puntata, eravamo rimasti in Egitto, circa 2000 anni prima di Cristo; ora facciamo un salto di circa altri 2000 anni e prendiamo in esame l’Impero Romano ai tempi di Augusto e Tiberio.

Proprio poco più di 2000 anni fa Augusto faceva ritorno a Roma dopo aver conquistato l’Egitto, portando con se la maggior parte delle ricchezze di quel Paese.

Augusto fu il primo imperatore romano e il suo principato fu il più lungo nella storia: questo gli permise di essere uno strumento di enorme importanza nella evoluzione economica dell‘impero. Fu l‘artefice di numerosissime riforme che, in breve tempo, crearono un alto livello di benessere nel Paese e soprattutto in Roma imperiale.

Per una utile comparazione vediamo quali sono stati questi interventi:

la totale ricostruzione della classe politica,

il riordino del sistema amministrativo locale e periferico, arrivando a concedere ai suoi generali di battere moneta nelle Province da loro amministrate,

il riordino e la specializzazione delle forze armate,

la riforma del sistema difensivo dei confini imperiali,

promuovere la costruzione di grandi opere pubbliche,

contribuire fortemente alla rinascita dei commercio e dei traffici  con la pacificazione dell’intera area mediterranea,

introduzione di una politica sociale più equa, inserendo anche grandi e periodiche elargizioni dirette alle classi meno abbienti,

introduzione di leggi a favore della famiglia.

Per chi ha letto la 1^ puntata, a questo punto si evidenzia chiaramente la similitudine con l’Egitto di Amenemhat.

Ora Roma rappresentava l’esempio del liberismo dell’impero, con i notevoli miglioramenti della qualità della vita dei cittadini, ma anche con l’imperversare dei banchieri, che in quell’epoca perfezionarono la maggior parte dei loro strumenti, che troviamo ancora oggi, quali cambiali, assegni, libretti di risparmio ecc.

Ma quella che si stava evolvendo, era chiaramente una politica inflazionistica che portava a continui rialzi nei prezzi.  Da buoni “prossimi” cittadini italiani , i Romani pensarono di sfruttare questa situazione indebitandosi il più possibile, restituendo in futuro denaro svalutato.

Ma ecco la sorpresa o meglio il giusto, normale contraltare: ad Augusto subentra Tiberio, che rendendosi conto che il sistema economico finanziario dell’impero era ormai sull’orlo del collasso, iniziò immediatamente a drenare circolante, onde interrompere questa spirale perversa.

Il panico dilagò per tutto l’impero, da Roma alle province più periferiche, con le azioni e conseguenze esattamente uguali a quelle che vediamo ancora oggi: corsa a ritirare i deposti dalle banche, fallimenti a catena, suicidi di piccoli imprenditori, nascita di orde di usurai e ovviamente crollo dei prezzi.

Siamo in piena deflazione e Tiberio, intelligentemente si rende conto che forse una inflazione, però leggera e controllata, è meglio della deflazione e agisce in breve tempo, guarda caso come: soldi, tantissimi soldi al sistema bancario perché li elargisse nel sistema economico a condizioni di tasso zero a 3 anni e comunque a costi irrisori.

Pare peraltro, che questa rapida mossa, in tempi relativamente brevi, abbia potuto riportare il sistema economico ad un corretto livello.

Nella prossima puntata esamineremo i tempi moderni.

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Articolo pubblicato il 24/04/2014