EDGARDO SOGNO

Torino rende omaggio ad un difensore della Libertà

 

Quest’anno l’intreccio tra la ricorrenza del 25 aprile e le competizioni elettorali, porta inevitabilmente ad accostamenti e forzature che con la Storia e le vicende vissute 70 anni or sono, hanno poca consonanza.

Vogliamo invece ricordare più da vicino un personaggio che nella Resistenza ebbe un ruolo fondamentale, senza accampare prebende e vantare rendite politiche.

Edgardo Sogno scrisse:”Ho partecipato alla Resistenza per motivi di Giustizia, per motivi di libertà e di dignità umana, ma non per vedere realizzate alcune piuttosto che altre forme di organizzazione economica. Sentivo sin d’allora la relatività e l’irrilevanza delle posizioni convenzionali di destra e di sinistra di fronte all’essenzialità della elevazione morale, del rapporto tra morale e politica e per questo avevo coscienza di combattere, resistendo al nazifascismo in un “prepartito” che era il partito di tutti. Il solo partito che avesse una causa per cui, temporalmente si poteva morire e combattere”.

Egli fu una figura straordinaria della nostra Storia nazionale. Patriota, diplomatico, liberale e monarchico. Ufficiale di cavalleria e combattente. Prese parte alla Guerra Civile in Spagna, alla Seconda Guerra Mondiale e, soprattutto alla lotta di Liberazione come partigiano a capo dell’Organizzazione Franchi, in diretto contatto con le autorità militari angloamericane. Sprezzante del pericolo fu protagonista di imprese temerarie, mostrando coraggio e mai mettendo a repentaglio la vita delle popolazioni civili, né esponendole alle rappresaglie naziste. Decorato di Medaglia d’Oro al Valore Militare, dopo la guerra fu diplomatico ed Ambasciatore, ma, soprattutto, coerentemente al suo amore per la libertà, si oppose al comunismo con la stessa determinazione con cui aveva fronteggiato nazismo e fascismo. La sua appassionata lotta ad ogni forma di totalitarismo antidemocratico lo portò anche ad opporsi pericolosamente, in prima persona in varie circostanze fino a subire un ingiusto arresto all’inizio degli anni’70 del secolo scorso, perché ritenuto propugnatore di una svolta alla situazione stagnante del Paese. Assolto da ogni accusa, venne emarginato per azzittire una voce libera e coraggiosa. Soddisfazione postuma, le idee ed i principi di riforma della Costituzione da lui sostenute, sono oggi oggetto ampiamente condiviso del dibattito politico.

Subito dopo l’armistizio, in vista dell’inevitabile lotta, Sogno nascose le armi del 91°Rgt Fanteria nella cantina della sua casa in via Donati, trasportandovi ben trecento fucili, oltre a diverse mitragliatrici, tutto coraggiosamente prelevato in piazza d’Armi. Il pericoloso arsenale rimase occultato per tutto il conflitto. Le SS, giunte a perquisire la sua residenza, non le trovarono, grazie al coraggio del custode Carlo Capra, che nemmeno dopo un feroce pestaggio, rivelò il segreto.

Il 25 aprile 2014, alle ore 11, in via Donati 29 a Torino, il “Comitato per la Libertà Edgardo Sogno” e “l’Unione Monarchica Italiana”, celebreranno la ricorrenza della Liberazione con la deposizione di una corona d’alloro dinanzi alla casa natale del partigiano, ricordando anche il custode che, a rischio della propria vita evitò che i tedeschi si impadronissero di armi che sarebbero poi state usate contro gli italiani.

Gli organizzatori, in considerazione dell’importanza storica della casa di Via Donati, 29, segnalano l’opportunità che la stessa sia inserita nel percorso museale diffuso del Museo della Resistenza.

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Articolo pubblicato il 24/04/2014