Anteprima iPhone 6 e Apple Watch: L'azienda di Cupertino combina un disastro!

La 6a generazione di iPhone doveva rappresentare una rivoluzione nel settore degli smartphone così come l'iWatch doveva essere lo smartwatch definitivo. Ma invece...

Rumoreggiati per mesi, osannati da tutti come i prodotti che avrebbero rivoluzionato Apple, sono finalmente arrivati i “nuovi” iPhone, assieme allo smartwatch made from Apple. Ma tutti i prodotti hanno deluso fortemente le aspettative.

 

Per non creare confusione parliamo dei prodotti con ordine.

 

iPhone 6

 

“Il nuovo iPhone 6 è 50 volte più veloce del primo iPhone” queste le affermazioni che avrebbero dovuto destare stupore di fronte al pubblico presente in sala. Partiamo subito dicendo che il concetto di velocità espresso da Apple fa acqua da tutte le parti, perché non si è mai capito se fosse riferito al processore, alla connessione dati, al wifi o a chissà quale strano dato. Inoltre come al solito Apple pensa che esista solo Apple sul mercato. Paragonarsi sempre solo a se stessi non aiuta certamente a capire gli errori commessi dall’azienda di Cupertino.

La scheda tecnica del nuovo iPhone 6 vede un display da 4.7 pollici che non va oltre la risoluzione HD, introdotta ormai 3 anni fa da Android con il Galaxy Nexus e 2 anni fa da Windows Phone con il Nokia Lumia 930. Sul fronte processore troviamo il nuovo Apple A8 che sarà in grado di garantire prestazioni grafiche incredibili, ma che integra ancora una Ram da 1 GB, limitante per il multitasking.

Ma l’elemento più imbarazzante dell’intera scheda tecnica è rappresentato indubbiamente dalla batteria: 1810 Mah su un display da 4.7 pollici, quando la concorrenza Android nel peggiore dei casi offre almeno 2300 Mah e quella Windows 2000 Mah. Anche questa volta, salvo miracoli, bisognerà aspettarsi un’autonomia che oscillerà tra le 6 e le 10 ore in base all’uso, non permettendo di arrivare neanche a cena.

Unica nota positiva della scheda tecnica riguarda la fotocamera, da tempo Apple infatti ha abbandonato l’inutile rincorsa ai megapixel, puntando invece su apertura focale, flash e autofocus veloce. Infatti la fotocamera dell’iPhone 6 mantiene i canonici 8 megapixel ma andando a migliorare i punti elencati sopra. Purtroppo però manca ancora lo stabilizzatore ottico dell’immagine, ponendola già al di sotto delle performance offerte da Nokia, Sony ed LG.

Sul lato estetico, punto dove Apple ha sempre vinto, la situazione è cambiata. Dal primo iPhone Apple non ha mai modificato l’estetica frontale del suo smartphone, mantenendo sempre le insopportabili quanto inutili gigantesche barre attorno al display. Ma se fino alla 5a generazione esse erano abilmente nascoste dalle dimensioni del display, in questa 6a generazione sono ben visibili, oltre che inspiegabili. Il nuovo iPhone 6 è grande come un HTC One M7 pur non avendo le casse frontali, allo stesso tempo è più grande di un Nokia Lumia 930 pur avendo un display più piccolo di ben 0,3 pollici. Ma questi confronti sono addirittura lusinghieri se confrontanti con un LG G2, che mantiene la stessa grandezza dell’iPhone 6, ma con un display da addirittura mezzo pollice in più.

 

iPhone 6 Plus

 

Samsung, prima di perdere credibilità con gli ultimi modelli, aveva creato un nuovo settore: quello dei phablet. A differenza dei normali smartphone, questi prodotti mirano ad un display decisamente più grande ma senza raggiungere le dimensioni di un tablet da 7 pollici. In poche parole una via di mezzo tra smartphone e tablet con in mente produttività e multimedialità in forma estrema. Il primo prodotto della categoria è stato appunto il Samsung Galaxy Note, giunto recentemente alla quarta generazione. Dopo il successo della gamma Note tutti i produttori Android e non solo (anche Windows con il Lumia 1520) hanno creato il proprio phablet, non riuscendo comunque mai ad eguagliare l’utilità offerta dalla gamma Note grazie all’esclusivo pennino. L’unica a non essersi mai cimentata con questi prodotti era proprio Apple, almeno fino a ieri.

Il nuovo iPhone 6 Plus dovrebbe rappresentare la risposta al Galaxy Note offerta da Apple. Prima di controllare le specifiche tecniche ed estetiche, anticipiamo subito che manca qualsivoglia pennino, decretando già di fatto una sconfitta nei confronti di Samsung.

Le caratteristiche tecniche sono identiche ad iPhone 6 ma con alcune novità gradite. Il display, che è da 5.5 pollici, sarà finalmente Full HD, allineandosi alla concorrenza. La batteria sarà da 2915 Mah e probabilmente riuscirà finalmente a superare i pessimi standard delle batterie Apple. La fotocamera avrà finalmente lo stabilizzatore ottico e la Ram sarà probabilmente da 2 GB. Sulla carta iPhone 6 Plus è indubbiamente più interessante e al passo con i tempi rispetto al formato più piccolo.

Ma i problemi nascono quando si parla di tre fattori: prezzo, sistema operativo e ergonomia. L’ultimo punto verrà analizzato nella descrizione dell’aspetto estetico, ora occupiamoci dei primi due fattori. Il prezzo base dell’iPhone 6 Plus sarà di ben 839€ nella versione da 16 GB senza la possibilità di espandere la memoria, trovandosi costretti quindi ad acquistare la versione da 64 GB (esatto la versione da 32 GB non esiste più) che costerà 949€! Questi prezzi sono inconcepibili in un mercato che punta sempre di più sul rapporto qualità-prezzo. Il nuovo Samsung Galaxy Note 4 (che non si può certo definire un campione di economicità) costerà 769€ in versione 32 GB, con memoria espandibile e display più grande dell’iPhone 6 Plus. Il Nokia Lumia 1520 con un display da ben mezzo pollice in più e una batteria da record si trova ormai sotto i 500€. Passando al discorso in merito al sistema operativo, scopriamo che nonostante i 5.5 pollici il nuovo iPhone 6 Plus potrà contenere soltanto 4 icone per riga. Che senso ha avere il display più grande se gli spazi non vengono sfruttati a dovere?

 

Se il lato estetico dell’iPhone 6 era imbarazzante quello del 6 Plus assume tinte drammatiche. I bordi giganti rimangono, ma questa volta su un display da 5.5 pollici. I risultati? Il Galaxy Note 4 pur avendo un display più grande di 0,2 pollici risulta più piccolo, il Nokia Lumia 1520 nonostante il mezzo pollice in più risulta più alto di appena 5 mm, mentre l’LG G3, con un display di pari grandezza, riesce ad essere più piccolo di ben 12 mm! Definire l’iPhone 6 Plus una padella o peggio ancora una “patacca” non è certamente un errore.

 

Apple Watch

 

Vi era un tempo in cui Apple presentava prodotti innovativi prima degli altri, portandosi avanti su tutti senza possibilità di recupero. Questo avveniva 4 anni fa, quando Apple era guidata da Jobs e il suo team di ingegneri. Poi dopo la morte di Jobs qualcosa è cambiato. Non solo nella direzione dell’azienda (passata a Tim Cook) ma negli obbiettivi e nell’inventiva degli ingegneri della casa Californiana. Con l’uscita di iPhone 4S Apple ha cominciato ad inseguire i competitors, sia sul fronte software che sul fronte hardware. Ieri è accaduto lo stesso, con la presentazione dell’Apple Watch.

Il settore smartwatch nasce 2 anni fa grazie ad i’m e Sony. Successivamente nasce la linea Gear di Samsung e la gamma Android Wear di Google. Questa volta Apple non è l’ultima azienda a sviluppare il proprio smartwatch (su Windows Phone attualmente si rincorrono soltanto rumors) ma certamente arriva dopo le rivali storiche Samsung e Android.

La speranza era che almeno arrivando ultima, si mettesse in una posizione di vantaggio rispetto alle concorrenti. Invece le specifiche tecniche del primo smartwatch Apple sono alla pari degli attuali smartwatch concorrenti e al di sotto rispetto a quelli che usciranno nell’immediato futuro. Niente GPS e niente ingresso SIM, ma un prezzo che supera tutti gli smartwatch presentati, ovvero 349€. L’unico smartwatch che uscirà a quella cifra sarà il Gear S di Samsung, ma con una dotazione completa (SIM, GPS ecc.). Il sistema operativo visto su Apple Watch sembra molto funzionale. Peccato che però la batteria si attesterà intorno alla classica giornata.

Sul fronte estetico saranno 3 le varianti disponibili al lancio: watch, sport ed edition. Il primo classico, il secondo più leggero e resistente per gli sportivi e il terzo dedicato al mondo femminile. I materiali sono di qualità, ma il quadrante è perfettamente identico agli smartwatch Android Wear più brutti. Apple avrebbe potuto ispirarsi a Moto 360 o a G Watch R.

Come se non bastasse, il nuovo accessorio Apple uscirà solo nel 2015, dando tutto il tempo di recuperare a Windows Phone.


Questa è stata la conferenza Apple: tanta “fuffa” e poca sostanza. Dopo un buon recupero con iPhone 5S ci si aspettava un miglioramento nella batteria, nel sistema operativo e nel form factor dell’iPhone 6, ma invece ci si è trovati di fronte ad un prodotto impresentabile!

L’Apple Watch poteva essere davvero il migliore, integrando una batteria capiente e scegliendo un design più ricercato. Ma invece Apple ha inseguito la concorrenza, senza peraltro ispirarsi agli esempi migliori.

 

Le previsioni di questa nuova gamma sono molto grigie. Probabilmente in Europa e in Asia Apple scenderà sotto il 10% di market share, mentre reggerà nei mercati forti come Stati Uniti e Giappone. L’unica salvezza è rappresentata dal calo di prezzo che subirà l’iPhone 5S, che a questo punto potrebbe puntare molto in alto con le vendite.


Mai come oggi Apple rischia di perdere definitivamente la seconda posizione nel market share mondiale.

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Articolo pubblicato il 10/09/2014