218 timidi giorni di governo Renzi

La partita deve cominciare perché il tempo è scaduto

Dopo innumerevoli convenevoli, dichiarazioni, annunci, proposte e idee, Renzi ha dato le carte ai convenuti del tavolo dove si “gioca” il futuro dell’Italia.

Qualcuno ha alzato una carta e la riposta, un altro le ha viste tutte e ha deciso come giocare, altri non le hanno neppure toccate, altri ancora vorrebbero cambiarle tutte.

Ma ORA SI DEVE “GIOCARE”! Non c’è più tempo, il Paese è allo stremo sia fisicamente che moralmente.

Tutti ci rendiamo conto delle difficoltà che il nostro Primo Ministro trova sulla via dell’agire concretamente sia per attuare le riforme necessarie che per reperire i fondi occorrenti, ma la prima cosa da fare è agire con metodo e astuzia. Anzitutto non bisogna rimanere invischiati e perdere tempo su battaglie ideologiche tipo l’Articolo 18,  perché  la soluzione sembra ovvia anche per un normale cittadino: se il licenziamento è dovuto a colpa del lavoratore è giusto che non vi siano tutele, viceversa nel caso di colpa dell’azienda o per gravi crisi economiche è giusto prevedere appositi ammortizzatori.

Agire con metodo, come già ricordato in un nostro precedente articolo; per i 20 Miliardi di euro che gli occorrono Renzi deve puntare su riforme mirate di queste aree: burocrazia, criminalità organizzata, prostituzione e carceri, mentre per andare incontro alle esigenze della popolazione dovrà necessariamente occuparsi di fiscalità/evasione e giustizia ( i cittadini hanno paura dell’azione dei magistrati italiani). Se così facesse, i 20 miliardi potrebbero diventare 60.

Purtroppo possiamo solo tifare per questo governo, perché le alternative potrebbero peggiorare una situazione già criticissima: eventuali elezioni  non godrebbero della nuova legge elettorale che oltre a riguardare la sola Camera non è ancora stata approvata. Inoltre mancano oltre 600 decreti attuativi per rendere esecutive le leggi di questo e dei governi precedenti.

Ma anche la popolazione italiana non è immune da pecche, riguardo alla gravissima crisi che ci attanaglia si sente sempre più indicare, quali colpevoli, l’Europa e l’Euro, dimenticando le vere colpe dei dati demografici, dell’inerzia dei cittadini che per decenni hanno delegato senza agire, creando una classe politica non all’altezza di un grande Paese qual’é l’Italia.

Se però, dopo doverose autocritiche, tutti noi cercheremo di collaborare al massimo, dimenticando le sterili polemiche potremo forse uscire da quell’enorme Buco Nero che sta per inghiottirci.

GO ITALIA

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Articolo pubblicato il 29/09/2014