Mos maiorum, more solito

È partito il semestre italiano ed è arrivato il mos maiorum: il provvedimento che impone la clandestinità, rinforza le reti criminali e respinge le richieste d'asilo

Il primo provvedimento del semestre italiano alla guida dell'Europa, datato 13 ottobre, ha sollevato non poche polemiche, tant'è che le azioni a difesa dello ius migrandi si moltiplicano: proprio ieri infatti a Bruxelles si è svolto un raduno di protesta alla Gare centrale.

Di cosa stiamo parlando?

Dell'operazione “Mos Maiorum”, che coinvolge 27 polizie europee (coordinate da quella italiana) e si occuperà di stanare l'immigrazione irregolare, identificare e smantellare le organizzazioni dedite al traffico di esseri umani.

Se la domanda che ora vi sorge spontanea è “in quale modo?”, prendete dal frigo una fresca bevanda e mettevi comodi perché state per scoprirlo: gli stranieri trovati senza i permessi necessari saranno trasferiti nel loro paese d'origine, nel caso in cui essi abbiano firmato la convenzione di riammissione con l'Ue.

Se vi state chiedendo che ne sarà degli altri, vi prego di togliervi scarpe, calzini e sparanzarvi con i popcorn sul divano (magari ricordatevi della fresca bevanda di prima, che torna utile con i popcorn), perché udite udite: verranno trattenuti per un periodo variabile da Stato a Stato, oppure lasciati in libertà con avviso di espulsione.

 

A questo punto dovrebbero sentirsi in sottofondo le risate registrate, quelle utilizzate nelle comedy. Sì, perché è lecito ridere, questo (per ora) possiamo ancora farlo. Davvero, potete farlo! Come biasimarvi? D'altronde stiamo parlando di una “maxiretata” che non ha alcun elemento di illuminata originalità o funzionalità: un piccolo passo in direzione della raccolta di informazioni e dati, è vero, ma dal punto di vista operativo è una soluzione paludosa che, ben lungi dall'esser bonificante, è anzi pantanosa e recigne tutti (ma sopratutto chi la confonde con salde mura), rilegandoci in una dimensione sempre uguale, un circolo vizioso che in assenza dell'apertura di canali legali d'ingresso e di modifiche del Regolamento Dublino III, finisce per costringere i migranti a rivolgersi ai “traghettatori di dannati”, rafforzando in questo modo le reti criminali il cui fatturato mondiale è solo secondo a quello della droga.

Vogliamo impedire la clandestinità, ma così la imponiamo.

Vogliamo indebolire le reti criminali, ma così le rinforziamo.

Vogliamo accettare le richieste d'asilo, ma così (nel mucchio) le respingiamo.

 

Non vi è purtroppo da stupirsi, questa operazione fuffa è solo l'ultima di una lunga serie: ricordiamo “Aphrodite”, “Hermes” e infine “Perkunas” (dio baltico del tuono), lanciata a settembre 2013 dalla presidenza europea lituana che ha poi partorito una lungimirante visione: “Considerato che la maggioranza dei migranti irregolari (72,94%) ha fatto richiesta di protezione internazionale dopo essere stata intercettata, ciò può essere assunto come una indicazione quantitativa dell'abuso nelle procedure di asilo”.

Erba? Tutta in un fascio, grazie.

Intanto Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea) smentisce Angelino Alfano e sostiene di non aver collaborato a questa operazione, se non fornendo statistiche e analisi di dati sui flussi migratori. Peccato che il documento ufficiale del consiglio affermi il contrario: sono previsti “controlli lungo le rotte principali dell'immigrazione illegale […] nell'area Schengen e alle frontiere esterne”.  

(Trovi il documento originale al fondo di questa pagina).


Con provvedimento “Mos Maiorum” – che meriterebbe una riflessione già solo per il nome che porta, letteralmente “il costume degli antenati”, espressione che indica le tradizioni a fondamento dell'etica della Roma antica: la pietas e più oltre con l'influenza ellenica, anche l'humanitas – ancora una volta vittima e carnefice si scambiano le sembianze cosicchè la vittima possa pagare per le colpe del carnefice. Ma che ne sarà del vero colpevole? Lui se ne starà rilassato, steso sul suo “posto finestrino”, annegato da comfort e whiskey, che sorseggerà distrattamente guardando il Mare Nostrum agonizzante sotto i suoi piedi.


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Articolo pubblicato il 24/10/2014