LE INTERVISTE POSSIBILI

Risponde: Mauro Biglino (seconda parte)

Presentiamo la seconda parte dell’intervista al Dr. Mauro Biglino, traduttore dei testi biblici.

- Dr. Biglino, riprendendo un tema trattato nell’Antico Testamento sorge spontanea una domanda: se Adamo ed Eva (forse intesi in una pluralità di individui) sono stati il frutto di manipolazioni genetiche effettuate da Esseri alieni molto avanzati, come descritto nel Testo, come si spiega che la stessa Eva derivando da una non ben identificata struttura biologica di Adamo, potesse avere un sesso femminile, quindi differente da quello del suo donatore? Questo sembrerebbe un controsenso biologico!

Mauro Biglino: - In effetti apparentemente è così. Ne ho parlato con genetisti che stanno elaborando nuove teorie che terrebbero conto di quanto contenuto nei testi antichi e non solo nella Bibbia. Quei ricercatori mi hanno anche fornito degli scritti redatti apposta per il nuovo libro che sto scrivendo: li pubblicherò integralmente.  Il problema da lei posto si sintetizza in un dato: gli attuali protocolli scientifici per la clonazione non prevedono la possibilità di passare direttamente da un maschio ad una femmina perché è necessaria la presenza di un ovulo femminile intermedio.

Le ipotesi a questo punto possono essere due:

1) ciò che non sappiamo fare ora potrà essere patrimonio scientifico nei prossimi decenni;

2) la Bibbia non ci ha tramandato il racconto nella sua forma completa: la letteratura ebraica extrabiblica nella vicenda di Adamo ed Eva contempla infatti la presenza di una terza femmina (Lilith), ipotizzata anche negli studi del sacerdote Don Guido Bortoluzzi che la definisce con molta chiarezza la “femmina ponte”. Questa femmina potrebbe dunque rappresentare la chiave della spiegazione, l’elemento intermedio che è assente nella bibbia masoretica da cui dipendono sostanzialmente le Bibbie che tutti, più o meno, abbiamo in casa. Lo studio continua  e magari in futuro la scienza medica o la storia ci daranno le risposte.

- Durante la precedente intervista mi sembra che sia emersa una visione non spirituale del racconto biblico, analizzando e traducendo i termini del testo in modo scientifico probabilmente non emerge dalla narrazione un contenuto che possa rivelare aspetti di tipo trascendente. Nei Vangeli si ripresenta questa problematica o ci avviciniamo maggiormente ad una visione soprannaturale?

MB: - I Vangeli sono sostanzialmente il frutto della commistione tra storia ebraica e pensiero ellenistico improntato soprattutto al platonismo e neoplatonismo o addirittura alle correnti gnostiche (vangelo di Giovanni): in questo senso il NT contiene una elaborazione spiritualista che va oltre la concretezza sostanzialmente storica e materiale del pensiero ebraico che ha improntato le prime stesure dell’Antico Testamento.

La questione del soprannaturale attiene comunque alla fede e ritengo che non possa essere contenuta e spiegata in alcun testo.

- Dr Biglino spesso troviamo delle incongruenze tra Vecchio e Nuovo Testamento, possibili ostacoli alla comprensione dei messaggi contenuti.

La domanda che sorge spontanea è il Padre invocato dalla figura di Gesù corrisponde alla figura comunemente tradotta con Dio  o con l’Altissimo  nella Bibbia?

MB: - Direi proprio di no.  Yahweh non mi pare avere nulla a che vedere con un eventuale Dio di amore. D’altra parte Gesù stesso dice che “Dio nessuno l'ha mai visto(Gv 1, 18) mentre Yahweh è stato visto da molta gente, quindi è facile ipotizzare che intendesse qualcun altro, altrimenti dovremmo pensare che non si ricordasse le vicende dell’Antico Testamento.

- Il numero stesso dei Vangeli è stato modificato durante i vari Concili, quali furono le cause di queste riduzioni e quante sarebbero le Fonti originali che trattando della vita del Gesù storico, potrebbero essere prese in considerazione?

MB: - Attualmente non mi occupo di Nuovo Testamento ma la riduzione a 4 vangeli canonici è nata dalla necessità di tentare di porre ordine nelle “decine” di cristianesimi diversi che venivano predicati nei primi secoli dopo la morte di Cristo. Difficile identificare fonti accreditate al punto da fornire prove inequivocabili della sua esistenza fisica. Rilevo  però quanto afferma la tradizione dottrinale: Cristo è figlio di Dio;  il Dio suo padre è quello dell’Antico testamento; questo Dio padre lo avrebbe inviato per liberare l’uomo dalla morte causata dalla macchia del peccato originale. Ma a me pare abbastanza chiaro che Yahweh non è Dio e  soprattutto che nel Vecchio Testamento non è presente il peccato originale: se vengono quindi meno il mandante e il motivo dell’invio, ogni altra considerazione sulla veridicità del Nuovo Testamento procede da sé.

- Lei pensa che in futuro verrà pubblicata una versione della Bibbia più corretta, da un punto di vista linguistico, e più vicina a quelli che avrebbero potuto essere i messaggi originali?  Sarebbe molto interessante studiarla.

MB: - Sono sicuro di si; la stessa CEI sta costantemente  revisionando le traduzioni e nuove versioni vengono realizzate tenendo anche conto di codici diversi da quello tradizionale masoretico, quindi prima o poi…

- Le reazioni alle sue parole sono state piuttosto vivaci: se da un lato molte persone si sono dichiarate favorevoli a ridiscutere un testo millenario utilizzando nuovi strumenti d’indagine, molte altre tendono a non voler considerare nuovi approcci radicalmente lontani dalle interpretazioni radizionali. Credo Lei sia abituato a critiche di vario genere. Ritiene che in futuro ci sarà una maggior accoglienza per questo tipo di messaggi?

MB: - E’ inevitabile, non ho dubbi, anche a costo di apparire presuntuoso; in realtà sta già avvenendo ma desidero precisare che in futuro a imporsi non sarà Biglino bensì l’evidenza dei testi antichi.

- La ringrazio per la disponibilità e mi permetterò di ricontattarla, magari in occasione di una Sua prossima pubblicazione, a presto!

MB: - Sono io che ringrazio dell’interesse per il mio lavoro e trasmetto un carissimo saluto a lei e ai lettori.

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Articolo pubblicato il 19/01/2015