SIAP / SINDACATO ITALIANO APPARTENENTI POLIZIA - Segreteria Provinciale Torino

Cerchiamo di fermare il dilagare della microcriminalità! Allarme per un fenomeno che rischia di divenire incontenibile

Le cronache di ogni giorni ci parlano del prosperare della criminalità più efferata e della microcriminalità, di  diversa provenienza, che si accanisce soprattutto sul cittadino più indifeso. Dalle grandi città, i malfattori, sicuri della pressoché certa impunità, si stanno spingendo anche in zone meno popolate ove, sino a qualche anno or sono, la quiete rassicurava la qualità della vita dei residenti.

Oggi, nel cittadino vittima di fatti criminosi, prevale la paura, l’inutilità della denuncia e dell’allarme. Questa situazione,  sta inducendo milioni di cittadini alla rassegnazione ed alla sfiducia nei confronti delle Istituzioni, causa l’inazione dei Corpi dello Stato ritenuti in passato baluardo di libertà.

Civio20News raccoglie l’appello e partecipa alla sensibilizzazione proposta dal SIAP, Sindacato Italiano appartenenti Polizia che si terrà il 21 ottobre a Torino

 

SINDACATO ITALIANO APPARTENENTI POLIZIA

Segreteria Provinciale Torino

Oggetto: Eliminare i presidi dello stato significa lasciare spazio alla criminalità.

Mercoledì 21 ottobre, a Torino poliziotti da tutte le province del Piemonte per affrontare con il segretario nazionale Giuseppe Tiani le problematiche della sicurezza tra tagli e carenza di uomini.

 

“Saranno più di un centinaio i poliziotti provenienti da tutto il Piemonte che domani a Torino, dalle 11:00 al circolo ufficiali di Corso Vinzaglio 6, si confronteranno con il segretario nazionale Giuseppe Tiani sui mali della sicurezza e sulle azioni da mettere in campo per contrastare un arretramento dello Stato sempre più netto e visibile” - annuncia Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.

“Riteniamo devastanti le anticipazioni contenute nello schema di riorganizzazione del Ministero dell’Interno e dei suoi Dipartimenti, a cominciare proprio da quello della Pubblica Sicurezza, oltre a un non meglio specificato assorbimento della Polizia Penitenziaria in altri corpi di Polizia e dal ventilato passaggio della Forestale all’Arma dei Carabinieri in un percorso di militarizzazione del sistema sicurezza che non accetteremo supinamente”.

“In un momento di forte difficoltà per l’Italia, con l’escalation terrorismo internazionale e l’immigrazione selvaggia, il Governo decide di fare cassa sulla pelle dei cittadini tagliando proprio sul sistema sicurezza” - continua DI LORENZO – “E’ una idea scellerata e pericolosa quella di ridurre la sicurezza di tutti i cittadini piuttosto che abbattere i costi della politica e dei loro status symbol, pensiamo alle scorte inutili e a tutti i servizi di rappresentanza, questa è la verità.”

“E’ ora di smetterla di considerare la sicurezza come un costo” – insiste DI LORENZO – “E’ inaccettabile che, a causa di una crisi economica, il Governo adotti politiche di arretramento dello Stato chiudendo Prefetture, Questure, Posti Polfer e della Polizia Stradale.”


“Per quanto mi riguarda, approfittando della presenza del segretario nazionale Giuseppe Tiani, indice di grande attenzione per la realtà e le difficoltà piemontesi, sottoporrò all’assemblea la richiesta di chiedere conto di quanto sta accadendo ai parlamentari locali che sostengono il Governo e la proposta da rivolgere al Consiglio Regionale una richiesta affinché si impegni ad assumere tutte l iniziative utili per evitare l’ulteriore arretramento nei servizi fondamentali”.


– ancora DI LORENZO - “La chiusura dei presidi di legalità è un disinvestimento da irresponsabili per la gioia della criminalità diffusa ” “La destrutturazione del sistema sicurezza e la chiusura degli uffici periferici, sommata al blocco del turnover e il conseguente continuo calo degli organici, porterà gravissime conseguenze sociali sulla pelle dei cittadini” – conclude DI LORENZO – “ E’ per questo che chiamiamo tutti a raccolta, politici e giornalisti compresi, affinché partecipino ad una giornata che sarà non solo di protesta ma soprattutto di proposta.”

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Articolo pubblicato il 21/10/2015