Rozzano, preside (M5S) di un istituto scolastico: “I canti di Natale sono una provocazione pericolosa”

Cancellare li Natale come festa religiosa? “Un passo in avanti verso l’integrazione e il rispetto reciproco”. A parlare, intervistato dal Corriere della Sera, è Marco Parma, il preside della scuola di Rozzano (Milano), dove il Natale verrà festeggiato in maniera rigorosamente laica, e il concerto di fine anno è stato ribattezzato Festa d’Inverno.

Il preside motiva così la sua scelta: “Rispettare la sensibilità delle persone che appartengono ad altre religioni non è un passo indietro”. Anzi. “Se noi avessimo organizzato un concerto a base di canti religiosi dopo quello che è accaduto (a Parigi, ndr) certo qualcuno poteva interpretarla come una provocazione, forse anche pericolosa”.

Secondo Marco Parma, che nel 2009 si era candidato a sindaco per il Movimento 5 Stelle, la festa di Natale non è mai stata in programma. Solo canti laici. Quanto ai crocefissi, la linea del consiglio d’istituto sembra chiara: non devono esserci. E allora perché i genitori protestano? “Sono venute in presidenza due mamme chiedendo di poter insegnare ai bambini dei canti religiosi. A questo io ho opposto un diniego. Escludere gli alunni di altre religioni non sarebbe stato il massimo”, ha obiettato il preside.

E dire che i genitori degli alunni musulmani – che nella scuola di Rozzano sono circa il 20 per cento – non sembrano dello stesso parere del preside: “La festa di Natale? Per noi non è un problema”, dice un papà al Corriere. E una mamma: “Mio figlio non avrebbe partecipato perché è musulmano, ma non abbiamo nulla contro la festa di Natale”.

Il commento di Salvini non si è fatto attendere: “Se non invertiamo la rotta siamo allo sfacelo, mi pare una cazzata galattica” ha commentato il segretario del Carroccio. “In quella scuola ci sono mamme che stanno raccogliendo firme perché il Natale sia Natale. La chiameranno ‘Festa d’inverno, ‘per evitare strumentalizzazioni’, ma anche i genitori musulmani, secondo me, sarebbero solo contenti di festeggiare il Natale”.

fonte: today.it

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Articolo pubblicato il 29/11/2015