Torino, Saitta,”Giù le mani dall’Oftalmico”

Affollata assemblea convocata dall’associazione a difesa dell’ospedale

Ieri mattina al teatro dell’istituto Artigianelli di corso Palestro, si è tenuta un’affollata assemblea indetta dal comitato a difesa dell’Oftalmico. Il presidente, l’infaticabile Piercarlo Perruquet, ha reso edotti  i dati sull’attività dell’ospedale relativi al 2015.

5 sono le sale operatorie  ottimamente funzionali di cui una disponibile sempre per le urgenze. Sono stati effettuati oltre 16000 interventi chirurgici tra i quali primeggiano per numero e difficoltà, gli interventi intravitreali per la maculopatia e quelli di cataratta.

Nell’anno appena concluso i passaggi al pronto soccorso hanno superato i 51000, con oltre 70000 prestazioni effettuate. Gli ambulatori attivi ogni giorno sono 28, mentre il laboratorio analisi produce 434000 prestazioni, seguito dalle 27000 in radiologia, con pari cifra per il reparto di diabetologia ed a seguire medicina interna e cardiologia.

Non va dimenticato per coloro che hanno giustamente attenzione per la spesa pubblica che il nosocomio è stato recentemente ristrutturato, con la dotazione di impiantistica all’avanguardia e miglioramenti ambientali a vantaggio dei pazienti ricoverati.

Su tali realtà si sono confrontati cittadini, operatori sanitari e quelli esponenti politici, che da anni si battono nelle sedi elettive, contro lo smantellamento dell’Oftalmico, isolati dal mucchio dei blateranti che tengono famiglia ed approvano anche i provvedimenti più deleteri.

La finalità espressa da Perruquet, a nome del Comitato, che non dimentichiamo in pochi mesi ha raccolto oltre 65000 firme di cittadini ed utenti, è quella di non mollare e continuare imperterriti, a prescindere dalle fughe in avanti dell’assessore e dalle delibere della Regione che decretano la chiusura della struttura di via Juvarra entro i l2016.

Cos’è emerso di particolare dai singoli interventi? Notizie preziose che hanno inteso infondere coesione e speranza tra gli utenti di ieri e di oggi dell’Oftalmico presenti in sala.

Di vitale importanza la testimonianza del dottor Managuerra, ex Commissario dell’ASL1 che, con dati tecnici precisi e stringenti ha ribadito la ferma contrarietà espressa già ai tempi della  giunta Cota, contro la chiusura dell’ospedale. Censura che ne ha provocato l’estromissione dall’incarico, ma che con lucidità ed onestà intellettuale, ribadisce oggi.

Sono seguiti gli interventi del presidente del Comitato a difesa della sanità pubblica che ha inquadrato la vicenda Oftalmico nell’ambito di precedenti interventi di chiusura del San Giovanni antica sede e dell’ospedale Valdese. Strutture oggi vuote e costose per la manutenzione, senza benefici a favore el cittadino.

Gli esponenti politici presenti hanno potuto, oltre a ribadire il loro impegno, informare i presenti su come continua la loro battaglia. Stefania Batzella, la consigliera del movimento 5 Stelle presente con il collega Davide Bono, ha riassunto le gimcane di Saitta in consiglio, che si dematerializza quando deve rispondere, per poi, dopo innumerevoli rinvii, precisare che lo spezzatino con l’Oftalmico si farà, senza curarsi dei circa due milioni di euro che saranno spesi in struttura come quella di via Cherasco di prossima demolizione.

La consigliera è ben conscia che la chiusura della strutture ospedaliera subisce un andamento un po’ sopito in prossimità delle elezioni amministrative, ma si dice pronta a continuare la sua azione volta a combattere l’illogicità della scelte.

Così Gianluca Vignale consigliere regionale di Forza Italia può giustamente essere fiero della sua posizione “in solitaria tenacia” già ai tempi della giunta Cota, nonostante fosse un consigliere di maggioranza. Allora le sue ragioni furono accolte, ma oggi deve combattere con maggior rigore nei confronti dei populisti del PD che conquistato (seppur con le firme false) il potere, difendono caparbiamente il programma di chiusura che prima avevano avversato.

Vignale, nel ribadire l’eccellenza dell’Oftalmico, definisce insensata la dichiarazione di  Saitta contro gli ospedali specialistici ed afferma che grazie allo spezzatino proposto dalla giunta regionale, l’Oftalmico perderebbe l’originalità.

Presenza nuova quella di Roberto Rosso, candidato sindaco di Torino, per liste che stanno ottenendo nuovi proseliti tra gli esponenti del centro destra.

Rosso, rifacendosi alle tradizioni gloriose della scuola medica torinese, stigmatizza ancor più questi demolitori delle eccellenze. Si dice preoccupato per lo sperpero di denaro pubblico e per la  superficialità con la quale si presentano decisioni prive di progettualità come la tanto strombazzata Città della Salute.

Rosso annuncia di essere intervenuto presso il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, per la sua presenza in loco, per comprendere e spiegare ai Torinesi, questo progetto che è antitetico con quando si è invece deciso in altre zone d’Italia. In conclusione invita i cittadini d appellarsi direttamente a Piero Fassino e Sergio Chiamparino affinché si rendano contro dell’impopolarità della decisone e rivedano le loro posizione.

L’assemblea si chiude con l’intervento di due giovani e battagliere consigliere della Circoscrizione, Laura Cavallari di Forza Italia e Viviana Ferrero del M5S. Entrambe ribadiscono l’interesse dei Torinesi per il mantenimento dell’Oftalmico unito e non a spezzatino. Hanno proposto un’istanza di convocazione di un Consiglio Comunale aperto per dibattere il problema e coinvolgere l’intera città.

In apertura dell’incontro Pino Dal Campo, il poeta membro attivo del Comitato, stigmatizzando la decisione di Chiamparino, ha ricordato ai partecipanti la figura del Professor Casimiro Sperino di Scarnafigi. Pioniere della Medicina dell’Ottocento, benefattore e fondatore dell’attuale struttura che lasciò alla città di Torino con il vincolo di continuità nell’ambito della Sanità Pubblica.

Altri tempi, purtroppo!

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Articolo pubblicato il 04/03/2016