“L’Araldo del Piemonte e Valle d’Aosta” - Periodico di lingua, storia, cultura, tradizioni e identità del Piemonte e Valle d’Aosta

È stato pubblicato il nono numero della rivista trimestrale dell’associazione culturale Centro Studi “Nuovo Millennio” di Collegno (Torino)

È stato pubblicato il nono numero de “L’Araldo del Piemonte e della Valle d’Aosta”, periodico di lingua, storia, cultura, identità, tradizioni e ambiente del Piemonte e Valle d’Aosta, rivista trimestrale dell’associazione culturale Centro Studi “Nuovo Millennio” di Collegno (Torino) e che viene realizzato senza l’utilizzo di denaro pubblico.

L’Araldo” n. 9/2015 raccoglie numerosi contributi, elencati alla fine di questo articolo.

La copertina di questo numero de “L’Araldo”, riporta la foto di un quadretto con  quattro piume dedicato alla signora Augusta Gleise, maestra a Rochemolles dal 1945: come spiega Roberto Chiaramonte nel suo corposo articolo “Le quattro piume”, che si apre con una intervista a Augusta Gleise, le quattro piume bianche incorniciate, derivano dal fatto che i maestri si presentavano alla fiera di Briançon per essere scelti dai sindaci (al tempo la pubblica istruzione era gestita dai municipi) con un numero di piume sul cappello che indicava le loro competenze. Una penna dimostrava che conoscevano il francese, due penne anche la matematica, tre penne pure il latino. Sulla base di questa tradizione, Walter Re, studioso e cultore delle tradizioni di Bardonecchia, ha conferito alla maestra Augusta Gleise, quattro piume per la sua conoscenza, oltre alle tre materie suddette , anche del patois.

L’articolo riporta anche interessanti contributi alla storia delle scuole di montagna a inizio ‘900, forniti da tre documenti custoditi presso l’Archivio Diocesano di Susa: il diario di un maestro che ha insegnato a Rochemolles nel 1930/31, con annotazioni riguardanti la sua attività scolastica; il diario di una maestra valsusina inviata, nel 1925, a Fiè in Alto Adige e, infine, le annotazioni di uno studente di scuola magistrale con i programmi pedagogici di inizio ‘900.

Notizie storiche, testimonianze e racconti, che evidenziano il profilo di questi educatori e le loro difficoltà di fronte alle difficili realtà didattiche dei paesi di montagna, consentono all’autore considerazioni assai critiche sull’attuale stato delle scuola italiana.

Da sottolineare anche il redazionale “La tradizione bancaria astigiana” che annuncia da questo numero l’inizio della pubblicazione di interessanti articoli tratti dal libro “Dalla carità al credito”, edito nel 2005 dalla Cassa di Risparmio di Asti: il primo di questi, di Renato Bordone, è intitolato Dal commercio al prestito”.

Troviamo poi contributi dedicati a varie realtà, presenti e passate, del Piemonte.

Cosa seppero fare un cuoco ed un muratore con la terza elementare” è tratto dal libro intitolato “La vita di un uomo” (2013) che raccoglie le memorie del cav. Ignazio Guglielmino di Viù (1928-2016), già impresario edile: è descritta la costruzione dell’Albergo Rocciamelone di Usseglio (Valle di Viù), realizzata tra il 1924 e il 1925. Alla cronaca si uniscono ricordi di famiglia e preziose informazioni sulle innovative tecniche costruttive: l’albergo venne infatti realizzato con l’uso del cemento armato, al tempo sconosciuto in Valle.

Sempre riferito alle Valli di Lanzo, è “I chiodaioli di Mezzenile dal Medioevo ai giorni nostri” di Mario Caiolo. A questa lavorazione tradizionale, che un gruppo di volontari locali mantiene in vita, Caiolo ha dedicato il suo libro “Gli artigiani chiodaioli di Mezzenile. Oltre 700 anni tra fonderie, fucine e chiodi” (Lanzo Torinese, 2010) da cui è tratto questo articolo.

Giancarlo Albertini e Lillo Baglio sono autori di “I libri dei matti”, seconda parte del viaggio nella Biblioteca medico-scientifica del Regio Manicomio di Torino, che prende tra l’altro in esame alcuni ricoverati impiegati come bibliotecari: le vicende di uno di questi si intrecciano con quelle dello “Smemorato di Collegno” (1926/1927).

Diego Grandi parla di “Chiavazza: il più grande del Carnevale Biellese”: il suo contributo è nato da una interessante e piacevole chiacchierata con Franco Caucino che dal 1983 impersona il “Coco”, maschera ufficiale del Carnevale di Biella-Chiavazza.

Roberto Chiaramonte è autore di “Un ricordo di Tullio Contino”, insegnante di lettere a Pinerolo, autore di numerosi libri e pubblicazioni a carattere storico, iniziatore nel 1971 di studi e ricerche sulla allora dimenticata Fortezza di Fenestrelle che hanno avviato il recupero del monumento oggi simbolo della Regione Piemonte.

Si parla anche di personaggi “cattivi”.

Roberto Gremmo parla del suo libro “Gli ultimi briganti delle Alpi” (2015) che ricostruisce le “imprese” di Alessandro Baudissard, che durante la prima guerra mondiale disertò e imperversò, con la complicità dei fratelli, in Val Chisone, nelle Valli di Lanzo e nel Canavese, tanto da essere considerato l’ultimo leggendario brigante delle Alpi.

Milo Julini prosegue nella sua disamina dei “briganti popolari” del Piemonte: considera la città di Torino, dove, dalla metà dell’Ottocento e fino ai primi anni del Novecento vi fu un consolidato filone di romanzi, in italiano e in piemontese, e di rappresentazioni teatrali dove erano inseriti come protagonisti personaggi ripresi dalla cronaca nera torinese. L’autore descrive il fenomeno delle “Còche” torinesi, Vincenzo Cibolla e Filippo Curletti, protagonisti di quello che si può definire il primo scandalo dell'Italia unita.

Nel suo “Promemoria piemontese sulla Stupidità”, Giorgio Dondi raccoglie ed analizza cento termini piemontesi utilizzati per indicare la condizione di stupidità, premettendo una spiritosa introduzione, scritta con uno stile che riecheggia il linguaggio dotto settecentesco.

Tutti gli articoli pubblicati mostrano un valido e pregevole apparato iconografico.

Merita infine di essere ricordato per la sua notevole vis polemica l’Editoriale “I Soloni dell’Economia”, aperto da questa affermazione: «Quando si parla dell’Economia Globale e delle sue attuali tendenze, buona parte dei “soloni” economisti del terzo millennio ci propinano in continuazione soluzioni mirate a costringerci ad aderire, con un’imposizione strisciante e silenziosa, alla globalizzazione dell’economia». L’editorialista considera la delocalizzazione delle aziende italiane, l’importazione di prodotti agricoli da paesi emergenti, concorrenziali grazie allo sfruttamento della mano d’opera, evidenzia gli scandali bancari, le difficoltà di lavoro per i giovani, le condizioni di lavoro di nazioni come Cina e India, cita il libro di Michele Tosca “Le mani sul mondo”,  inviato in omaggio agli abbonati de “L’Araldo”, per ricordare il Piano Kalergi che intende annullare l’economia dei popoli europei.

Le sue riflessioni si concludono con considerazioni sul cibo perché «… il processo della globalizzazione e della distruzione delle identità dei popoli avanza anche in tutto ciò che riguarda il piano culinario-nutrizionale, specialmente dove quest’ultimo è sinonimo di tradizione, di salute e di qualità».

In questo senso, l’editorialista vede favorevolmente l’esempio della Val d’Aosta, che «… nel suo piccolo dimostra come un sistema produttivo è basato sulla piccola e media imprenditoria dove sono basilari qualità e sostanza, dove ultimamente il comparto agricolo e l’allevamento sono le uniche attività in attivo, vincente e remunerativo. È meglio una vacca nella stalla che un pacchetto d’azioni in banca, se non altro ci dà il latte e quindi una risposta ai soloni potrebbe proprio venire dal ritorno ai valori base di un sano capitalismo nostrano, dove la remunerazione si basa sul prodotto e non sulla speculazione finanziaria del capitale».

 

Indice del n. 9/2016 de “L’Araldo del Piemonte e Valle d’Aosta”

 

Editoriale - I Soloni dell’Economia

Roberto Chiaramonte - Le quattro piume

La Redazione - La tradizione bancaria astigiana

Renato Bordone - Dal commercio al prestito

Ignazio Guglielmino - Cosa seppero fare un cuoco ed un muratore con la terza elementare

Milo Julini - I briganti popolari del Piemonte

Giancarlo Albertini e Lillo Baglio - I libri dei matti

Mario Caiolo - I chiodaioli di Mezzenile dal Medioevo ai giorni nostri

Giorgio Dondi - Promemoria piemontese sulla Stupidità

Roberto Gremmo - Gli ultimi briganti delle Alpi

Diego Grandi - Chiavazza: il più grande del Carnevale Biellese

Roberto Chiaramonte - Un ricordo di Tullio Contino

 

Centro Studi “Nuovo Millennio” via N. Sauro, 44 - 10093 Collegno (Torino).

L’Araldo del Piemonte e della Valle d’Aosta

La pubblicazione è distribuita in abbonamento postale

Per informazioni Tel. 011 781983

Email: araldopiemontevalledaosta@gmail.com

www.centrostudinuovomillenio.it

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Articolo pubblicato il 25/04/2016