POVIA racconta scomode verità nel suo nuovo album “Nuovo contrordine mondiale”

Il suo ultimo lavoro presentato ad Anagni (FR) in un grande evento live “one night only”. Esclusiva assoluta di Civico20 News

 

“La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia, una prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno mai di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù” (Aldous HuxleyIl mondo nuovo” - 1932)

Il “Nuovo contrordine mondiale” aveva già i suoi sostenitori in tempi non sospetti.

Lo aveva capito Aldous Huxley, che già nel 1932 anticipava lo studio di nuove tecnologie della riproduzione usate per forgiare un nuovo modello di società.

Lo aveva capito, sedici anni dopo, George Orwell che con “1984” utopizzava, si fa per dire, un mondo nel quale le superpotenze erano impegnate nel mantenere il controllo totale sulla società, attraverso un “Grande Fratello”, che non è il programma televisivo entrato nella “Terminologia dei bimbiminkia”.

Lo ha capito Giuseppe Povia che, con il suo ultimo album intitolato proprio “Nuovo contrordine mondiale” spiega senza peli sulla lingua “Chi comanda il mondo” ed urla “Dobbiamo salvare l’innocenza” per evitare che i bambini diventino il nuovo business mondiale, attraverso la pratica dell’utero in affitto.

Per poterlo fare è stato costretto ad autoprodurre ed autopromuovere il nuovo lavoro: così funziona lo show-biz nell’anno domini 2016 nel nostro paese.

“…Povia sta sulle palle…” come leggerete e sentirete fra poco, dalla voce dello stesso protagonista.

Povia, un artista scomodo, un artista che dice quello che pensa, un artista che racconta quello che succede veramente attorno a noi.

Un artista che usa il suo grande talento per comunicare, per dire quello che gli altri non osano dire, che crede nei suoi obiettivi e li realizza con caparbietà e determinazione.

Povia è quello che oggi non si trova più così facilmente: coerenza e umiltà.

Prima di parlare si documenta fino all'esagerazione: crede nei nuovi strumenti di comunicazione e li usa per condividere e trasmettere pensieri anche scomodi, semplicemente mettendoci la faccia.

Libertà e partecipazione, anche nella vita e non solo da un microfono.

Povia una persona semplicemente vera.

Piove ad Anagni (FR), località scelta per l’anteprima assoluta del nuovo doppio cd del cantautore milanese.

Piove come è successo a Woodstock, a diversi Monster of Rock e come successe al “Concerto” nel giugno del 1979, in memoria di Demetrio Stratos, al Vigorelli di Milano.

Piove, ma questo non impedisce ad un agguerrito gruppo di fans, arrivati nella cittadina ciociara da ogni parte d’Italia, di assistere ad un evento che farà dire ai presenti, e meritatamente: “Io c’ero!”.

Tre ore di concerto che volano via in un attimo, tra uno scroscio di pioggia e una raffica di vento e che si possono riassumere in una frase, esposta su un cartello al centro del palco per tutta la durata dello show: “La libertà di pensare te la concedono fino a quando non ti prendi la libertà di dire”.

Povia è questo, nudo e crudo: un artista che racconta la verità, scomoda fin che si vuole, ma che racconta solo la verità, traducendo in note e versi la società in cui viviamo nostro malgrado, una società dove “Essere non essere” diventa un dubbio quotidiano sulla effettiva consistenza della “Soglia del 3”, piuttosto che sul “Debito pubblico”, tanto da farci preferire di rimanere “Ignorante” o domandarci, più o meno retoricamente, se forse “Era meglio Berlusconi”.

Nuovo contrordine mondiale”, dopo il primo ascolto rigorosamente live, risulta essere un grande disco che conta le già citate “Chi comanda il mondo?”, brano di grande impatto, dal groove che entra subito in testa, complice la versione ascoltata dal vivo, con il basso di Giambattista Giorgi e la batteria di Claudio Del Signore in grande spolvero, e “Dobbiamo salvare l’innocenza”, dolce e delicata come solo Giuseppe poteva scrivere, pur trattando lo scempio del nuovo millennio.

L'album contiene, tra le tante, un’altra chicca: “Al Sud”: un brano dedicato al Meridione, inteso come Regno delle Due Sicilie, che era prima dell’Unità d’Italia e che per motivi politico-economici e diventato quello che è, dopo il 1861.

Povia, per introdurre questa canzone, chiama sul palco il Dott. Gennaro De Crescenzo, Presidente della “Associazione Culturale Neoborbonica”, portavoce di una folta rappresentanza di simpatizzanti presenti ad Anagni, che con garbo e delicatezza, spiega ai presenti le finalità e gli obiettivi di questa associazione, puramente culturale ed assolutamente non politico-elettorale

( www.neoborbonici.it ).

Un pensiero da condividere, a prescindere dal revisionismo storico e dalle idee personali.

Naturalmente durante il concerto non sono stati presentati solo i nuovi brani: Giuseppe ha regalato al pubblico anche le sue hits più conosciute, spiegandone il contenuto, rendendole così ancora più interessanti: da “Luca era gay”, una storia che può capitare a tanti, a “La verità” ispirato alla vicenda di Eluana Englaro, passando per “Vorrei avere il becco”, vincitrice di Sanremo 2006”, dedicata ai suoi genitori, senza dimenticare “E’ stato bellissimo”, una canzone che ho fatto assolutamente mia, con la chitarra di Corrado Guidi in bella evidenza, e una struggente “Mia sorella”, per voce e chitarra acustica, che ha aperto lo show.

Povia, un “Centravanti di mestiere” che è riuscito, nonostante il terreno molto pesante (e la pioggia), a portare a casa una vittoria molto importante, giocando una partita difficilissima e piena di insidie: superare le regole del mercato, non solo discografico, a beneficio del pubblico e dimostrare al mondo che gli eventi si vivono in prima persona e non dietro la tastiera di un computer.

Nota di grande merito anche alla band che lo ha accompagnato sul palco.

Ettolitri d’acqua, prima, durante e dopo lo show, che non hanno impedito ai musicisti di dare il meglio, per tecnica e pathos, oltre ai già citati Giambattista, Corrado e Claudio, i bravissimi Alessio Buccella alle tastiere e Anna Magno al violino e cori. Evento quindi perfettamente riuscito anche grazie al superbo lavoro dietro le quinte dei tecnici audio-video.

Tre ore di concerto e un’ora abbondante in compagnia dei fans, passata tra una dedica sulla copertina del nuovo disco e una foto ricordo.

E’ tarda notte, o mattina presto, se preferite, quando seduti ad un tavolino come vecchi amici, io e Giuseppe, scambiamo impressioni e commenti sulla serata e non solo: ho avuto il piacere di apprezzare una persona speciale, vera, come ho scritto più sopra, come ne ho incontrate poche nel corso degli anni.

Piove durante il ritorno a casa, ma percorrendo la Via Aurelia col sottofondo di “Nuovo contrordine mondiale”, all’altezza di Tarquinia (VT) esce il sole, che mi accompagnerà per il resto del viaggio.

Un messaggio subliminale? Forse.

Forse il messaggio che ho recepito da questo weekend in terra Pontificia: un messaggio di denuncia, certo, ma anche di coscienza, di speranza per un futuro migliore, e soprattutto d’amore, per la vita e per chi ci circonda.

Da oggi guarderò il bicchiere mezzo pieno, e chi mi conosce bene sa che questo non è poco, anzi…

Grazie di tutto Giuseppe. A presto.

A proposito, io so chi te l’ha fatto fare, il concerto: l’amore per Emma e Amelia, ma anche quello per i figli di tutti noi, perchè questo non è il mondo che vogliamo lasciare loro in eredità e qualcuno deve pur dirlo.


Vi invito a leggere l’intervista e guardare il video, pubblicato sia in testa che a pié dell’articolo, che Tina Rossi ha preparato per l’occasione: il modo migliore per ricordare un evento che rimarrà per sempre nel mio cuore.

Ringrazio calorosamente Tina Rossi Photographer per le foto, il video e per il feeling che riesce sempre a trasmettere con i suoi scatti.

Il cd “Nuovo contrordine mondiale” (€ 15,00 + spese di spedizione) si può avere esclusivamente mandando una mail all’indirizzo ufficiostampa@povia.net

Stay always tuned !!!

INTERVISTA:

Giuseppe, se avessimo fatto questa intervista prima del concerto, avrei avuto un sacco di domande da farti, ma con le tue doti di grande comunicatore, non soltanto dal palco, ma sui social, eccetera, hai già dato quasi tutte le risposte alle domande che avevo intenzione di farti...però a beneficio di quelli che magari non usano internet o i social, mi viene da chiederti...chi te l’ha fatto fare...

…il concerto?...(sorride, ndr)…sono due anni che lavoro a questo disco “Nuovo contrordine mondiale” che si aggira su questi temi di finanza, di economia. Cose che mi hanno appassionato come storia, speculazioni finanziarie, controllo globale. Però non complottismo: bisogna stare attenti. Su internet, che è stato inventato dai servizi segreti americani, che ovviamente l’hanno fatto apposta, per riempire di migliaia e migliaia e migliaia di informazioni dove tu non sai più a chi credere. Quindi, sai, a un certo punte devi fare una grande ricerca per capire dove sta la verità o dove più o meno si aggira, quindi questo disco “Nuovo contrordine mondiale” si aggira proprio su queste tematiche che sono documentabili: cioè io le spiego, le metto in musica, in salsa reggae, in salsa ironica, ritmate, non è che voglio tediare la gente...è da due anni che ci lavoro e quindi volevo fare un unico evento, a centro Italia, raggiungibile da tutte le parti, a qualche chilometro dalla stazione, neanche a 500 metri dall’autostrada, e ho scelto Anagni. Potevo scegliere altri posti, Roma, potevo fare anche Milano...sai, uno se ti segue e ti vuole bene viene anche al Nord, però a centro Italia mi piaceva di più. Chi me l’ha fatto fare...hai ragione (sorride, ndr)...non ti ho ancora risposto e mi sa che la  risposta non te la darò (ride, ndr).

...commentando questo disco, che per altro ho sentito anch’io stasera per la prima volta, credo che si possa riassumere in quel cartello che hai lasciato esposto sul palco per tutto il concerto: “La libertà di pensare te la concedono fino a quando non ti prendi la libertà di dire”. Credo sia questo il leit-motiv di tutto il disco.

Certo! E’ una password che io metto sul palco così se dovessi dire qualcosa per cui qualcuno storce il naso, a parte che stasera giocavo in casa, perchè la gente è venuta per me, però a volte ti trovi in posti dove non ti conoscono o ti conoscono poco e con questo cartello uno apprezza anche il fatto che tu stai dicendo una cosa che potrebbe andare un pò fuori binario. Però la democrazia è proprio quella che non ha binari, e allora per far capire ai più che non siamo in democrazia ma in dittatura sia finanziaria, ma soprattutto culturale, che è peggio, e per far capire che se uno è un uomo  libero dovrebbe essere rispettato. Avrò dei problemi, quello sì...

Infatti stavo proprio per chiederti se sei cosciente del fatto che questo disco non ti porterà nuovi amici, non dico nuovi fans, questo è sicuro, ma nuovi amici...in alto... proprio quelli che tu combatti con la tua musica, con i tuoi testi...

...eh si...nella stampa...

...purtroppo, mi vien da dire...

...guarda proprio per quanto riguarda la stampa, ultimamente è stato fatto questo censimento che non sai quanto sia vero, però risulta che l’Italia è all’ottantesimo posto come libertà di stampa...ma non sono tanti i giornalisti quanto gli editori dei giornali. Cioè un giornalista di Repubblica, che è bravo, come potrebbe essere Gino Castaldo per la musica, magari potrebbe avere dei freni perchè l’editore dice:”...occhio a non sforare questi paletti”. Così succede in tutta la televisione, le lobby, cioè i lobbisti esistono e pagano i grandi editori o i grandi politici per fare le leggi che stanno bene a loro, è sempre stato così, quindi toccando dei temi che vanno a disturbare il grande potere  che poi si muove intorno ai soldi, non è che dai fastidio o che sei scomodo o che arriveranno i mostri e ti ammazzeranno...Povia rompe le palle...è semplicemente così, non è altro...

Infatti. A questo proposito mi ha colpito molto la canzone che parla dell’utero in affitto “Dobbiamo salvare l’innocenza”. Devo dirti che la penso esattamente come te: uno scempio di questo periodo storico. Uno scempio, e qui mi fermo.

...ma le femministe dove sono...??? In India ci sono queste ragazze che per pochi soldi, tipo 500 dollari, prestano il loro utero per sottoporsi ad iper stimolazioni ovariche per fare crescere il bambino prima, tre, quattro, cinque mesi. Non so se vi ricordate il caso di Sushma Pandey, una notizia che ha fatto il giro del mondo  e tutto il mondo si è commosso: una ragazzetta povera che per 500 dollari ha prestato il suo utero e al terzo ciclo di iper stimolazione ovarica è morta.  Quindi ‘sta cosa ha emozionato tutto il mondo. E allora uno dice...ma come cavolo...prendi una ragazza nei campus americani, deve essere bella, carina, intelligente, perchè non si a mai che nasce difettoso il prodotto, perchè adesso il bambino è un prodotto...

...scusa se ti interrompo, ma mi pare di sentir parlare di una certa razza ariana...

...si infatti è tipico dei regimi totalitari...lo dice anche l’Avvocato Gianfranco Amato che è molto attivo su queste cose...poi dall’America prendi il seme e l’ovocita di questa ragazza americana, non lo fai partorire a lei perche potrebbe affezionarsi e sai che in America le leggi sono più severe. Vai in India da una disgraziata o in un altro stato povero, impianti questo ovocita e se qualcuno muore o non può più far figli chi se ne frega...per il desiderio di due ricchi occidentali di avere un bimbo. Quindi è una cosa che mi sta sulle palle. I bambini a chilometri zero non sono un business. Questo è il nuovo traffico, il nuovo business del futuro e allora ho scritto una canzone che non va a toccare le fazioni, la sessualità o l’omosessualità. Va a difendere i bambini.

Parliamo per un attimo della “Terminologia dei bimbiminkia”...(risatina generale, ndr)...io purtroppo lo vedo anche nei talent...talent che stanno rovinando quel poco che poteva ancora crescere a livello musicale. Sei d’accordo?

Da una parte si. Un po perchè vengono sfruttati questi ragazzi per quei tre-quattro mesi di trasmissione e poi vengono lasciati a piedi. Un po’ perchè spariscono  i cantautori. Ha rilasciato ultimamente un video anche Red Ronnie dove ha detto delle belle cose. Il cantautore sparisce: quello che si scrive le canzoni, che punta ai temi, che osservale realtà. D’altra parte qualcosa è uscito di buono, ad esempio Marco Mengoni è uno buono come anche Alessandra Amoroso. Ovviamente non ci sono più i cantautori: Niccolò Fabi, per esempio, è un cantautore che mi piace molto...ce ne sono tanti nel ghetto che sono proprio scomparsi...Concato è uno di quelli che oggi non avrebbe più seguito. Il futuro è proprio quello: cioè uno vuole arrivare e va a X-Factor o a un altro talent o va all’Isola dei Famosi. L’han chiesto tre volte a me...fior di soldi eh...(ride, ndr)...ma io sono ipocondriaco...ho paura di morire...

Guardando il tuo sito, www.povia.net ho visto una citazione di Giorgio Gaber: “Libertà è partecipazione”, scritta tantissimi anni fa. Forse il buon Giorgio non si è reso conto di cosa scrisse in quel momento, di quale verità ci fosse in quelle parole. Ascoltando le tue canzoni mi permetto di definirti un po’ l’erede di Gaber. Magari lui aveva un altro approccio musicale, però trovo che trattiate le stesse tematiche sociali, come anche Jannacci. Ti senti un po’, visto che sei anche concittadino, il degno erede di questa scuola milanese dei cantautori?

Guarda, gli anni ’70, erano un periodo sociale. Se facevi canzoni senza riferimenti alla politica ti davano del fascista, guarda Battisti ad esempio. Gaber ha visto bene, si vede che già ai tempi la gente scendeva poco in piazza. Solo che allora non c’era internet e le piazze erano piene,  adesso invece che abbiamo internet, che è stato inventato dai servizi segreti americani, per buttare un sacco di polpastrelli ribelli sulla tastiera...tutti rivoluzionari dietro la tastiera...così nessuno scende più in piazza...io sono legato ai cantautori quindi se devo seguire una strada, seguo quella...magari...!!! ...Cioè Gaber riempiva i teatri... Era un po’ di sinistra, perchè con la sinistra lavoravi. Poi a un certo punto si è reso conto che la sinistra prendeva più per il culo della destra, svendeva l’Italia alla finanza internazionale e lì hanno cominciato ad emarginarlo e lui scrisse “Io se fossi Dio”, uno dei pezzi più belli insieme al “Dilemma”, a “L’Italiano”...

Volevo chiederti un commento su Garibaldi...ma l’hai già fatto dal palco...

...”Chitemmurt”...(ride, ndr)...si poi si scopre che alla fine è stata l’ultima ruota del carro, un mercenario ingaggiato. I peggio stavano su. Quelle poche decine di persone, fra Cavour, i Savoià (con l’accento finale alla francese, ndr)...

...senti Giuseppe, voglio chiederti una cosa mia personale: parlando qualche giorno fa con il fondatore di un gruppo tra l’altro nato proprio a Milano negli anni ’60, gli ho chiesto come fanno certe canzoni a diventare immortali. Mi ha risposto: noi le scriviamo poi da nostre diventano vostre. C’è una tua canzone che è diventata mia: l’ho ascoltata perla prima volta in un periodo molto particolare della mia vita e l’ho fatta mia: “E’ stato bellissimo”. Come è nata questa canzone?

Ho avuto una storia (ride, ndr)...hai presente quelle storie folli che non pensi che accadano, poi accadono...poi...basta basta...diamoci un taglio...poi ti rimane addosso l’odore della persona e lo senti a distanza di giorni. A me è successo un paio di volte nella vita. E’ positiva come canzone: alla fine non c’è niente da recriminare o da rammaricarsi quando c’è una storia d’amore che magari è anche impossibile. E’ bello scriverla, può magari aiutare a migliorare lo stato d’animo di qualche persona...(ride, ndr)...ma mi sa che non ci sono riuscito con te...(ride, ndr).

Invece ci sei riuscito benissimo! Giuseppe è tardissimo (tre e mezza di notte, o del mattino, se preferite, ndr), e magari sei stanco, più di me. Ci hai regalato una serata speciale, davvero, una di quelle che ricorderemo al lungo. Grazie!

Grazie a voi!

Un’ultima cortesia: un saluto ai lettori di Civico20 News.

Saluto tutti i lettori di Civico20 News. Io sono Povia...ciao guerrieri!


 

 

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Articolo pubblicato il 27/04/2016