Torino - Un applauso per Piero Fassino
Il sottopasso di piazza Statuto (Foto La Stampa)

L’uomo che, con il “Sistema Torino”, sussurra ai torinesi più ricchi

E’ d’obbligo, in vista del ballottaggio, concedere un plauso alla recente campagna elettorale di Piero Fassino. Una campagna condotta con grande onestà, macchiata solo da un piccolo neo. L’inaugurazione del mini tunnel di piazza Statuto, che, da attento discepolo delle Botteghe Oscure, lui ha fatto slittare fino alla vigilia delle elezioni. Purtroppo per lui, era solo una delle tante opere progettate da Chiamparino nel 2006, in vista delle olimpiadi.

Non ha fatto proclami eclatanti, a differenza di molti suoi colleghi della sinistra.

Non ha promesso, come i compagni Sala a Milano e Giachetti a Roma, di organizzare a Torino le prossime olimpiadi, e non ha preso in considerazione i 1711 posti di lavoro collegati all’evento.

Non ha seguito Sala nell’annuncio di rendere navigabili i navigli di Milano. Lui pensa giustamente che il Po, la Dora ed il Sangone non siano ancora in grado di accogliere, come accade a Venezia, grossi navigli commerciali e navi da crociera.

Con molta modestia invece, Piero Fassino ha promesso alla cittadinanza iniziative di cui non si è mai occupato nei trascorsi cinque anni.

Tra queste, l’insediamento in città di centinaia di aziende estere, una viabilità meno incasinata, la sincronizzazione sul verde (invece che sul rosso come ora), di tutti i semafori, il prolungamento dei tratti di asfalto tra una buca e l’altra.

Dice che si impegnerà anche a ridurre l’inquinamento record che soffoca la città.

Ha in mente di rendere meno insicure le periferie e si impegnerà con tutte le sue forze per integrare nel tessuto vivo della città i suoi amici rom, che già oggi del resto sono presenti ed attivi intorno ai semafori.

Purtroppo, Piero Fassino, non ha speso una sola parola sulla rottamazione del “Sistema Torino”, che da anni impera sulla città e che lui dirige da vero capo.

Proprio quel “Sistema Torino”, di cui scrivono oggi tutti i giornali italiani e che in Sicilia avrebbe forse un'altra denominazione.

Anche “La Stampa”, che è parte integrante del “sistema”, lo difende, ed afferma che non sarebbe una specie di cupola, ma che ”è studiato da molte università del mondo, come la London School of Economics, come modello della più importante opera di trasformazione urbana degli  ultimi 25 anni”.

Sic!!!

 

 

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Articolo pubblicato il 18/06/2016