Perché c'è la guerra in Siria ?

Una domanda che può sembrare banale, ma siamo proprio sicuri di conoscere da dove nasce il conflitto in Siria ? Dopo cinque anni di sanguinosa guerra civile qualcuno si ricorda perché è iniziata ?

Nei tempi moderni con la comunicazione globale tutto può cambiare in pochi giorni e proprio come prospettato da Orwell in 1984 ciò che era vero ieri potrebbe essere falso oggi. Per questo motivo bisogna fare della memoria uno dei primi strumenti di difesa delle nostre menti contro la manipolazione. Avere la capacità di ricordare ci aiuta in quel difficile processo di analisi e di creazione di un nostro pensiero che non sia condizionato dai moderni strumenti della comunicazione globale. Questo ci deve anche aiutare a saper discernere da chi fa il proprio lavoro (di informazione) in maniera corretta da chi invece segue delle direttive imposte dall'alto o per perseguire i propri interessi personali.

Ad oggi sono quasi 300.000 le persone morte in cinque anni di conflitto in Siria, in questa parte di mondo dove si stanno ridisegnando gli assetti mondiali. Si tratta di una grande proxy war, termine molto in voga oggi che non significa altro che vengono utilizzati Stati terzi per farsi la guerra tra grandi potenze.

La guerra in Siria inizia nel marzo 2011 quando imponenti manifestazioni di piazza vengono sedate con il sangue. Queste proteste erano iniziate in quanto alcuni studenti di scuole siriane avevano scritto sui muri di alcune scuole degli slogan rivoluzionari. Questi studenti vennero arrestati, torturati ed infine uccisi. Questo provocò una grande ondata di indignazione contro il regime (e come biasimarli quando in Italia ci si indigna se un poliziotto tira una manganellata in più) che non seppe fare di meglio che ordinare di sparare sui manifestanti provocando cinque morti e più di 200 feriti 

Il partito di Assad è al potere da più di 50 anni e nel luglio del 2011 a seguito di oceaniche proteste contro il suo regime scoppiò ufficialmente la guerra civile. Da allora è stato un susseguirsi di massacri con l'uso di armi vietate le cui principali vittime sono stati i civili inermi.

L'ISIS non esisteva, e continua a non essere la motivazione della guerra civile in Siria. L'ISIS è subentrato successivamente approfittando di una situazione di caos. A ben guardare gli unici che combattono contro l'ISIS in Siria sono gli uomini dell'FSA, il Free Syrian Army formato dagli oppositori di Assad.

Facendo un salto nel 2013 e più precisamente il 21 agosto (ieri è stato il terzo anniversario) un Assad disperato ed oramai asserragliato nella capitale di Damasco decide di usare il gas nervino contro la sua popolazione. Il risultato sarà una strage.

A quel punto con un Europa titubante ed un'America non interessata a quel conflitto (uno dei più grossi errori di Obama nella sua deficitaria politica estera) Assad sembrava sull'orlo del precipizio, sembrava dovesse cadere da un momento all'altro.

E' interessante vedere come i giornali dell'epoca riportavano la notizia sulle loro prime pagine, se la stampa estera apriva a tutta pagina contro questo genocidio, in Italia ci si limitava ad inserire un articolo o addirittura a non menzionare la notizia come nei quotidiani della famiglia Berlusconi che si sarebbero poi rivelati la cassa della propaganda russa ai giorni nostri.

Proprio quando Assad sembrava finito, più di un anno fa è intervenuta la Russia al suo fianco con il suo potenziale militare. I Russi hanno concentrato le loro azioni contro i ribelli dell'FSA, tralasciando completamente di colpire le postazioni ISIS ma attuando nello stesso tempo una fitta campagna di propaganda internazionale volta a dimostrare il contrario.

Ancora in questi giorni chiunque può verificare come nei vari TG e sulla maggior parte dei quotidiani, si glissi sul fatto che il bombardamento che ha distrutto la famiglia del piccolo Omran sia stato effettuato dai caccia russi che nell'ultimo anno hanno fatto in Siria più morti civili di quanti ne abbia fatti l'ISIS.

Non è assolutamente vero che il passato non conta, le guerre, le crisi hanno sempre degli elementi scatenanti e così come il Maidan in Ucraina fu scatenato non dalla CIA (come sostiene la propaganda russa) ma dal rifiuto all'ultimo minuto dell'ex Presidente Yanuokovich di firmare l'accordo commerciale con l'Europa (come aveva promesso), è importante ricordare perché qualcosa ha inizio, perché questa analisi ci permette di capire chi agisce nel giusto.

L'esempio è in una rissa da strada, se mentre siete a passeggio con vostra moglie un gruppo di teppisti vi assale e voi per difendervi iniziate a menare, vorreste che dopo l'intervento della polizia venite arrestati alla stregua dei teppisti ? E' vero che anche voi avete menato ma probabilmente non lo avreste fatto se nessuno vi avesse aggredito.

E' molto importante avere una memoria storica degli eventi perché uno degli obiettivi della propaganda è quello di cancellare il passato per poter meglio manovrare le menti delle masse. Oggi abbiamo un'arma potente per evitare ciò, abbiamo internet che ci permette di leggere cosa scriveva il giornalista pinco pallino dieci anni fa e valutare se questo giornalista è stato coerente oppure si è svenduto per una marchetta. La stessa cosa vale per i politici, leggersi le dichiarazioni di qualche anno prima ci aiuta a capire lo spessore intellettuale di chi dovrebbe rappresentarci, chi è ad esempio stato tutta la vita federalista ed autonomista difficilmente diventerà di colpo centralista e statalista a meno che non abbia ricevuto per se dei vantaggi considerevoli.

Possono scrivere cosa vogliono, comprare il 50% dei giornalisti ed opinionisti televisivi, raccontarci che Assad è il migliore dei Capi di Stato e che ama il suo popolo, ma se noi non siamo un popolo pecorone e nel nostro DNA da qualche parte c'è ancora traccia dei nostri illustri avi, non ci faremo ingannare perché con un minimo sforzo possiamo sbugiardare tutti i manipolatori che ci circondano. Ed allora facciamo tutti un semplice esercizio, proviamo a leggere le notizie da diverse fonti internazionali e quando un giornalista od un politico esprime una propria posizione andiamo a vedere se è coerente con quanto sosteneva magari solo un paio di anni fa. L'Italia ha conosciuto fulgidi esempi di persone che sono morte per i propri ideali, dobbiamo oggi accontentarci di cambia idea da un giorno all'altro ?

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 22/08/2016