San Giuseppe Marello, sacerdote e vescovo della misericordia

Il ricordo di un Santo Piemontese, patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte

Giovedì 1° settembre Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, ospita la prima delle quattro giornate del II Symposium internazionale su San Giuseppe Marello, vescovo di Acqui e fondatore della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe per l’educazione morale e cristiana della gioventù.

Alle 16.30, in Sala Viglione, don Giovanni Dotta interviene sul tema Santità sacerdotale a Torino nell’Ottocento, padre Severino Dalmaso riflette su Giuseppe Marello sacerdote: identità e stile  e don Luigi Berzano propone una panoramica sull’Ambiente ecclesiale e sociale di Torino e di Asti nella seconda metà dell’Ottocento.

I lavori proseguono nei giorni seguenti ad Asti, Acqui Terme (Al), Alba (Cn) e San Martino Alfieri (At) secondo il programma allegato.

 Giuseppe Marello nasce a Torino il 26 dicembre 1846. Rimasto orfano di madre a quattro anni, si trasferisce a San Martino Alfieri, dove vivono i nonni.
 

Il 31 ottobre 1856 entra nel Seminario di Asti e, sempre ad Asti, viene ordinato sacerdote il 19 settembre 1868 dal vescovo Carlo Savio, che lo nomina suo segretario.

Diventato vescovo di Acqui nel 1872, partecipa ai lavori del Concilio Vaticano I e si sente particolarmente felice per la proclamazione di san Giuseppe a patrono della Chiesa universale.

A lui s’ispira per gli Oblati di San Giuseppe, congregazione religiosa sorta nel 1878. Sin dagli inizi del suo sacerdozio intuisce i bisogni della gioventù e dei poveri. Ai suoi preti chiede di essere “certosini in casa, apostoli fuori”. Muore, quasi cinquantenne, a Savona il 30 maggio 1895. È santo dal 2001.


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Articolo pubblicato il 27/08/2016