Torino, l’amatriciana della solidarietà

Altissima partecipazione, con la presenza entusiasta di Chiara Appendino

Viviamo purtroppo in una società liquida. Spadroneggiano il gossip, le frasi ad effetto e non si riflette. E’ quindi maggiormente positivo riscoprire, nel caso concreto, la validità dei valori, quelli autentici, la solidarietà e l’azione in primis.

Come da programma ieri si è svolta in piazza san Carlo, a Torino, “l’amatriciana della solidarietà”, proposta e realizzata della Protezione Civile a sostegno delle popolazioni coinvolte dal sisma che la settimana scorsa ha causato, centinaia di morti e feriti, paesi distrutti e 2500 senza tetto.

Entrando nel merito, siamo a contatto con chi sta lavorando in piazza san Carlo per la preparazione della spaghettata. Non possiamo che essere fieri delle nostre virtù sabaude, delle radici che i Santi sociali dell’800 hanno seminato e che si riscoprono in un momento tragico come questo e proprio a Torino, che ancora una volta si distingue per prontezza ed adeguatezza dell’intervento di solidarietà.

Un’iniziativa ed un impegno che non si riscontra quando ad intervenire é lo Stato, nelle sue articolazioni, lontano dai problemi reali della gente e con tempi allungati a dismisura dalla burocrazia.

In pochissime ore è stata montata una tensostruttura di 360 metri quadrati, per ospitare la cucina da campo e 250 posti a sedere. Il Perché dell’amatriciana in piazza san Carlo ove sarebbe stato più consono consumare specialità nostrane e quali motivazioni hanno determinato la specifica iniziativa è presto detto.

Ieri avrebbe dovuto tenersi la Sagra dell’Amatriciana ad Amatrice, la capitale della specialità gastronomica che annovera il maggior numero di vittime. Il terremoto ne ha cancellato la realizzazione.

Ne parliamo con Marco Varvelli, responsabile della Protezione Civile in mattinata, nel momento della preparazione dei pasti.

M’invita ad omettere il suo nominativo, perché egli stesso sostiene che senza l’impegno di tutti i volontari, nulla si potrebbe realizzare. “Siamo reduci della permanenza di cinque mesi in  Abruzzo, ci dichiara, ove abbiamo allestito la medesima cucina in frazione san Giacomo dell’Aquila e servito a tavola 130 mila pasti in cinque mesi e servito a tavola i commensali. Restiamo in allerta, pronti a ripartire qualora la nostra presenza ed attività venga richiesta nelle aree disastrate .Così oggi, con l’impegno di 80 volontari, ci comporteremo allo stesso modo” per poi proseguire “”Abbiamo richiesto mercoledì sera all’amministrazione civica l’uso della Piazza di Torino per eccellenza, per realizzare un’iniziativa di solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, in un momento drammatico, senza nulla richiedere, se non lo spazio e l’autorizzazione. La piazza è inoltre al centro del passaggio dei turisti e speriamo così di poter, dalle 12 alle 21, servire i piatti di pasta che ci siamo prefissati”.

Le provviste della giornata sono composte da circa 800 quintali di pasta, due di passata di pomodoro e pelati, ottanta chili di guanciale e di cipolle, il tutto donato da aziende alimentari e della grande distribuzione.

L’iniziativa è colta con favore da parte dei torinesi e dei turisti, alcuni arrivato appositamente a Torino. Si forma, ancor prima di mezzogiorno, una fila doppia sulla piazza e per tutto il pomeriggio si alternano i commensali.

Ognuno, prima di sedersi ai tavoli può donare un contributo di partecipazione e solidarietà. Già a fine pomeriggio la realtà ha superato di gran lunga le previsioni. Poco dopo le 19 il servizio ha dovuto essere sospeso per mancanza di materia prima, tutta esaurita.

Si stima che ai tavoli di piazza san Carlo si siano alternate 8000 persone all’incirca. Tutti i partecipanti hanno lasciato un contributo depositato in una teca di cristalli sigillata e scortata dai Vigili Urbani. Oggi sarà redatto il verbale di apertura e sarà resa nota la somma incassata e la destinazione, in modo assolutamente trasparente.

Le polemiche urlate nei giorni scorsi da un PD elettoralmente asfaltato e di qualche fanatico vegano tornano direttamente a discapito di chi le ha innescate.

Nel pomeriggio di ieri, mentre si snodava la coda dei commensali, un inqualificabile esponente politico ha montato un tentativo di protesta, praticamente ignorato dalla folla che transitava sulla piazza.

Anche i Musei di Torino, ove l’afflusso è stato ininterrotto devolveranno l’incasso ai terremotati . La sindaca Appennino presente al pomeriggio sia a Palazzo Madama che in piazza San Carlo si è mostrata fiera della bella manifestazione di solidarietà dei torinesi.

Da più parti si lanciano iniziative di solidarietà di ogni sorta.

Le squadre del Torino e Bologna che si sono fronteggiate in serata hanno deciso di mettere all’asta le 23 maglie dei calciatori a favore d’iniziative ricostruttive.

Ci viene anche segnalato che i City Angels Torino Onlus e il Comitato Torino in Movimento, per tutta la settimana nel punto di raccolta di via Gaidano 79 a Torino dalle ore 18 alle 21 raccoglieranno per poi devolvere alle popolazioni colpite, i seguenti materiali: Cibo in scatola, materiale per l’igiene e cura della persona, coperte.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 29/08/2016