L'arte sempre più in alto

L'arte sempre pi� in alto

� L.Laterza

Dalla Novalesa a Moncenisio, la mostra di Lia Laterza si rinnova e sale ancora di quota, per elevare lo spirito, ma pure per supportare materialmente le popolazioni colpite dal terremoto

Lia Benini Laterza bissa la doppia personale di Novalesa (e qui pure lo scrivente reitera - recidivo! - il gioco-di-parola numerico-ordinario "moltiplicativo" già esibito nel precedente articolo (*)), unificandola però in un solo sito e aumentando ancora l'altitudine, dagli 830 metri dell'Abbazia ai 1450 dell'ameno Comune di Moncenisio (un tempo conosciuto col nome di Ferrera Cenisio, "il meno popoloso d'Italia"), presso l'Ecomuseo "Le Terre al Confine": inaugurazione fissata questa domenica 4 settembre - a partire dalla tarda mattinata, intorno alle 11 - e apertura al pubblico sino al 2 ottobre.

Creativamente ripensata e rimodulata in armonia con gli spazi che la ospitano, ovviamente ridimensionata nel numero delle opere, ma con l'aggiunta di alcuni nuovi quadri non presenti nella precedente occasione, la suggestiva esposizione di grafiche e dipinti, lassù tra i monti, oltre ad alleviare la calura, a illuminare la vista, ad elevare e sollevare l'umore e l'animo dello spettatore, intende aiutare concretamente chi soffre: l'artista segusina ha infatti deciso di devolvere interamente a favore delle popolazioni colpite dalla recente catastrofe sismica in Centro Italia i proventi della vendita delle incisioni, proprio nello spirito di suo fratello don Piero, cappellano alpino, scomparso nel 2013, alla cui memoria la mostra è dedicata. Un motivo in più per ammirarla.

(e.s.l.)

Lia Laterza e la sua arte, all'Ecomuseo 'Terre al Confine' di Moncenisio (To) © L.Laterza/ETaC