Storia, dubbi, necessità di previsione.
Nell’antichità, non esisteva il problema morale dell’uso della droga. Non ci si poneva il problema se fosse giusto o sbagliato. Assumerla, rientrava nella relazione con la divinità o si connetteva alla medicina e al rapporto con la propria anima.
Nello sciamanismo, si manifestò la più antica forma di combinazione tra la dimensione religiosa e le droghe. La medicina egizia accrebbe l’uso di sostanze psicoattive nella tradizione medica. I Maya e gli Aztechi innalzarono templi per avvicinarsi alla divinità, usando droghe per questo scopo.
Nell’antica Grecia, le droghe non furono più considerate soprannaturali ma umane: servirono per raffreddare, riscaldare, asciugare, rilassare, addormentare il corpo umano. Alcune droghe, erano persino usate dai filosofi per procurarsi pensieri elevati.
Con l’avvento del Cristianesimo, droga e fede non poterono coesistere, perché la prima, conduceva a ‘falsi dei’, distogliendo la fedeltà al vero DIO.
Nell’Islam, non esistono sostanze psicoattive sacre, il Corano non ne fa riferimento.
Durante il Medioevo cristiano, le droghe furono recepite tra i concetti di male e di peccato e si accesero roghi per chi ne faceva uso, compreso quello medico. In Europa, con l’avvento di discipline scientifiche come la chimica, la farmacologia e la medicina,le droghe ritornarono a essere principi attivi o eccipienti dei farmaci e così si scoprirono la morfina, la cocaina.
Nella seconda metà del XIX secolo, il loro utilizzo in Europa, sia per uso voluttuoso che per uso medico, si diffuse notevolmente.
L’oppio venne usato in farmacia e destinato persino ai bambini, per renderli tranquilli o addormentarli, mentre la cocaina era la preferita degli intellettuali, perché si riteneva che amplificasse le capacità critiche e artistiche.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono sostanze stupefacenti, di origine vegetale e sintetica quelle che agiscono sul sistema nervoso, provocando dipendenza fisica o psico-fisica ma, quale può essere considerato il confine di legalità, nel mondo di oggi e, in particolare in Italia, in concomitanza con la nuova proposta legislativa del luglio scorso?
E’ importante tutelare la salute del singolo individuo tout court o, prima di tutto, la sicurezza della collettività? Come sconfiggere la criminalità organizzata che crea, contrabbanda, manipola, atomi, molecole e nuove droghe sintetiche? Quale messaggio educativo si può trasmettere ai giovani di oggi e alle generazioni future?
Il 25 luglio 2016, è entrato in discussione alla camera dei deputati il disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis, sostenuto da più di 200 deputati di un gruppo parlamentare, ‘CANNABIS LEGALE’, gruppo formato da deputati e senatori provenienti dal PD, 5 Stelle, Sinistra Italiana, Scelta civica, Forza Italia. Tra i contrari, il gruppo NCD e UDC e la stessa Lorenzin: ‘Ogni sostanza è diversa ma tutte le droghe fanno male!’ – Ha chiarito la Ministra della Sanità.
Favorevoli, invece, lo scrittore Saviano, il presidente dell’ANAC Cantone, il senatore Manconi e il senatore Della Vedova.
Come ha osservato Felice Romano su ‘ la Stampa ‘ di Torino, presidente del SIULP, uno dei sindacati di polizia più rappresentativi in Italia, il proibizionismo non ha ottenuto alcun risultato nel contrasto al traffico e al consumo delle droghe leggere, ne ha solo aumentato il consumo, facendo diminuire l’età dei consumatori.
Distribuirla per scopo ricreativo o in centri controllati a scopo medicale, terapeutico, come avviene in Spagna, costituirebbe un vantaggio.
Con una buona informazione e opportune controindicazioni da parte del Ministero della salute, si limiterebbe l’operato degli spacciatori e degli stessi giovani consumatori che spesso, si improvvisano pusher per le loro necessità d’uso.
Oggi la marjiuana sta diventando quasi una droga per nostalgici. Nuove sostanze psicotrope hanno invaso i mercati mondiali: la spice o black mamba o k2 è una cannabis sintetica con effetti estremamente tossici: aumenta il battito cardiaco,l’aggressività, provoca allucinazioni, fino ad annientare le funzionalità del cervello con effetti irreversibili. In Europa è stata sdoganata due anni fa. E’ un fake la voce che circola che la droga sintetica sia come la marijuana.
Gli effetti di questi spinelli sintetici, sono devastanti sulla salute e creano una dipendenza somigliante all’eroina. La si può acquistare via internet o sottobanco, dove viene venduta simulando che si tratti di concime per piante o un aromatizzante. Le varianti sono moltissime e tracciare il principio attivo per classificarle come illegali è difficile: questo agevola i trafficanti che approfittano di questa confusione, per sfuggire ai controlli. Alcune droghe sono persino improvvisate in laboratorio e, in alcuni panetti di hashish, si può trovare di tutto, persino lo sterco di animali.
La proposta parla di autocoltivazione (sarà possibile coltivare piante di cannabis fino a un massimo di cinque di sesso femminile, sia in forma individuale che associata); di vendita (verrà istituito un regime di monopolio per la coltivazione delle piante di cannabis, la preparazione dei prodotti da essa derivati e la loro vendita al dettaglio, autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato ); si prevederanno norme per l’individuazione di aree di coltivazione di cannabis medicale; si stabilirà il divieto di fumo di marijuana e hashish in luoghi pubblici, aperti al pubblico e negli ambienti di lavoro, pubblici e privati (sarà possibile fumare solo in spazi privati, sia al chiuso che all’aperto); come accade per l’alcol,la legalizzazione non comporterà l’attenuante sulle sanzioni al codice della strada per la guida in stato di alterazione psicofisica.
I proventi a favore dello Stato saranno destinati per il 5% annuo a progetti per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga.
Roberto Saviano è favorevole e davanti al Fanpage.it dice : ‘ i terroristi vendono droghe alle mafie e in cambio danno denaro o armi …… legalizzarle indebolirà le mafie, sottraendo capitali e allo stesso tempo ridimensionerà il mercato illegale’. E’ favorevole anche il presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone che, inizialmente riluttante, ha cambiato posizione anche se contrario a una legalizzazione totale.
Del tutto contrario invece alla proposta è il Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri che così si esprime :’ Uno stato democratico non puo permettersi il lusso di legalizzare ciò che provoca danni alla salute dei cittadini’. Il senatore Giovanardi, in linea con il no, insorge sottolineando gli ultimi dati che arrivano dagli Stati Uniti e che parlano di un crescita esponenziale di morti per overdose.
La questione è senza dubbio di complessa risoluzione, perché ha a che fare con la necessità di previsione, con una seria veggenza verso quelli che potrebbero essere gli effetti, i rischi di scelte legislative radicali e che deve senza dubbio tenere conto di una infinità di dati statistici da interpretare che si intrecciano con variabili tipiche del luogo di applicazione (cultura, tradizioni, religione, economia, ricchezza, povertà, criminalità etc).
Che dire, confidiamo nel senno dei nostri governanti, quelli esperti e onesti però, e ispirandoci alla saggezza dei latini, vale la pena citare: ‘ Barba non facit philosophum’, ossia, non lasciamoci affascinare da coloro che predicano bene e invece…. perché ‘mens sana in corpore sano’ - ma se questa scelta legislativa rappresenta l’unica soluzione sensata, il male minore, OK, vada come vada, al di là dei benefici sociali che questa scelta procurerà, contrastando una percentuale di criminalità organizzata, restituiremo un po’ di quell’antico Universo di Libertà che una parte della Storia ci aveva riservato nel passato, lontano e vicino, con le dovute regole di un PAESE civile e democratico, a coloro che di LEI si compiacciono o ne hanno più o meno bisogno, in fondo.. ‘de gustibus non disputandum est ’.
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Articolo pubblicato il 21/09/2016