Pianeta Toro - Un Toro senza nerbo
Cuore Toro (Foto Torino FC)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Risultato in bianco allo Stadio “Grande Torino”, dove alla 4^ di campionato si affrontavano il Toro e l’Empoli. Almeno questa volta i granata sono riusciti a raggranellare un punticino, mentre nelle due precedenti gare giocate a Torino, gli empolesi avevano ottenuto altrettante vittorie.

Tuttavia, questa è una magra consolazione alla luce della scialba prestazione dei granata, che sembrano soffrire più del dovuto l’assenza di “Gallo” Belotti e di Ljaji?, e che in campo dimostrano poca tranquillità. Inoltre, l’Empoli veniva da sette sconfitte consecutive in trasferta; giocando contro il Toro ha interrotto la sua serie negativa.

La partita è stata abbastanza soporifera; ai punti la prima frazione di gioco è andata ai granata, mentre nel secondo tempo ha giostrato meglio l’Empoli. Ha suscitato una buona impressione il giovanissimo Lucas Boyè, che ha tirato, combattuto, corso, ma che è calato alla distanza. Acquah ha fatto gridare al gol, girando fuori di un soffio un colpo di testa su un prezioso assist di Iago Falque.

Il portiere dei toscani Skorupski ha deviato in angolo un tiro pericoloso di Obi. Nel secondo tempo, Gilardino si è letteralmente mangiato un gol non riuscendo a deviare in porta uno splendido assist di Saponara, mentre Pucciarelli è stato fermato bene da Hart, applaudito dai tifosi, nel suo unico tentativo in porta.

Il Toro non ha evidenziato le belle trame di gioco degli empolesi, con palla a terra, ma si è intestardito con i lanci lunghi, quasi sempre appannaggio della difesa empolese, dove ha destato buona impressione Barba, subentrato a Costa per infortunio. I sostituti dei calciatori empolesi si sono dimostrati all’altezza; oltre al già citato Barba, un pimpante Dioussè ha dato maggior spinta e agonismo alla squadra.

Nel Toro, il giovane prodotto del vivaio, Barreca, è entrato a partita in corso al posto dell’infortunato Molinaro, senza incidere più di tanto; stesso giudizio vale per Zappacosta e Baselli, che hanno rimpiazzato, rispettivamente, uno spento Iago Falque e Obi.

Il Torino non è riuscito ad avere ragione di una squadra nettamente alla sua portata, com’ era già successo la settimana prima a casa dell’Atalanta, che ieri è stata chiaramente sconfitta per 3 - 0 dal Cagliari.

In buona sostanza, il Toro non riesce a fare il salto di qualità, e se guardiamo alle prossime partite (trasferta a Pescara, poi Roma e Fiorentina tra le mura amiche), non c’è da stare allegri. Tuttavia sarebbe auspicabile che il Toro sovvertisse qualche volta il pronostico, uscendo vincitore contro quelle squadre che vengono considerate di un livello superiore.

Mihajlovic siede da poco tempo sulla panchina granata, ed è stato sfortunato perché ha dovuto reinventarsi l’attacco a causa di infortuni vari patiti da Belotti e Ljaji?, e poca forma o sovrappeso che dir si voglia da parte di Maxi Lopez; il tecnico serbo necessita quindi di tempo per far apprendere i suoi ingranaggi di gioco alla truppa granata.

Per contro, quest’ultima deve scendere in campo con maggior determinazione, concentrazione e coraggio, perché sono questi fattori che incidono spesso sostanzialmente sulla prestazione di una squadra. Se si legge la formazione del Chievo non ci si imbatte in nomi eclatanti, eppure i Clivensi vantano sette punti in classifica, al pari di Roma, Lazio e Inter.

La “favola” Chievo ormai è diventata una realtà nel panorama calcistico nazionale.

 

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Articolo pubblicato il 21/09/2016