Torino, Elezioni del nuovo Consiglio Metropolitano

Programma e candidati della Lista Civica per il territorio

Con un Decreto firmato martedì 26 luglio, la Sindaca metropolitana di Torino, Chiara Appendino, ha convocato per domenica 9 ottobre i comizi elettorali per l’elezione del Consiglio della Città Metropolitana di Torino, secondo le modalità previste dalla Legge 56 del 2014 e dalle successive modificazioni ed integrazioni.

Sono elettori ed anche eleggibili i sindaci e i consiglieri comunali dei 315 Comuni ricompresi nel territorio della Città metropolitana di Torino ed  in carica alla data delle elezioni. . E’ scaduto venerdì scorso il termine per la presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio metropolitano e sono tre le liste ufficializzate: 

- Movimento 5 Stelle, con 18 candidati

- Città di città, con 10 candidati

- Lista civica per il territorio, con 18 candidati.

Le operazioni di voto del 9 ottobre si svolgeranno sia nel seggio centrale di Torino a Palazzo Cisterna, in via Maria Vittoria 12 sia in dieci sezioni distaccate nelle sedi dei Comuni di Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo Canavese, Settimo Torinese e Susa.

I sindaci e i consiglieri dei singoli Comuni potranno votare esclusivamente presso il seggio di competenza. Per ciascun seggio saranno formate singole liste elettorali, comprendenti i sindaci ed i consiglieri dei soli Comuni appartenenti al rispettivo seggio.

Per il momento, solo la” Lista Civico per il territorio” ci ha trasmesso il programma e l’elenco dei candidati, che estendiamo ai nostri lettori.

Lista Civica per il territorio

Programma

Le precedenti elezioni del Consiglio della Città metropolitana di Torino hanno dimostrato come la cosiddetta “riforma" Delrio (Legge 56/2014) abbia creato un ente non solo in profonda difficoltà economica a causa dei tagli del Governo nazionale, ma soprattutto legato agli interessi legittimi del Comune capoluogo e dei grandi Comuni della prima cintura, a scapito di tutti gli altri.

Un ente come la Provincia di Torino – al di là del buon governo o meno che lo aveva caratterizzato nel corso dei vari mandati amministrativi - serviva però - grazie all'elezione diretta da parte dei cittadini di rappresentanti scelti nei vari territori - a dare voce e dignità alle esigenze e alle progettualità di tutti i 315 Comuni dell’ambito provinciale.

Fra chi ha patito maggiormente questa lontananza istituzionale vi sono i piccoli Comuni e quelli di medie dimensioni, oltrechè quelli periferici, che sono stati dimenticati nei servizi essenziali: mobilità, lavoro, manutenzioni del territorio, servizi pubblici locali, istruzione e sanità.

Se a ciò aggiungiamo che il Sindaco metropolitano è il sindaco della città di Torino per legge, senza che i cittadini e gli amministratori possano sceglierlo, il quadro di "abbandono" delle piccole e medie realtà (e, soprattutto, il tentativo di scaricare su di esse indebitamenti e inefficienze del capoluogo) è evidente.

Nell’immediato, pertanto, l’obiettivo è trovar coesione e forza per eleggere un gruppo di consiglieri capaci di sostenere nel Consiglio della Città Metropolitana domande chiare quanto impellenti che da tempo si propongono sul territorio, ma che rischiano di essere ignorate o stravolte dalla formula accentratrice che il sistema di governo previsto dalla legge 56 /2014 comporta.

La LISTA CIVICA PER IL TERRITORIO nasce proprio con lo spirito di provare a dare una risposta a questa situazione e per dare voce agli interessi dell’intera provincia torinese.

Si tratta, certo, di una lista civica sostenuta da esponenti del centrodestra ufficiale: ma, come risulta evidente dalla provenienza dei singoli candidati, è composta da amministratori locali di piccoli e medi Comuni, in moltissimi casi non "catalogabili" in alcun partito politico.

Inoltre, la LISTA CIVICA PER IL TERRITORIO - per precisa scelta effettuata – è l’unica lista a non avere fra i suoi candidati neppure un solo Consigliere del Comune di Torino, provando, così, già dalla presentazione della lista, a dimostrare che la nostra attenzione prioritaria va alle piccole e medie realtà.

Perché questa scelta, apparentemente difficile da sostenere vista la notevole differenza in termini di “peso” ponderato di ciascun Amministratore in carica?

Perché riteniamo che la scelta della precedente competizione elettorale di mettere in campo liste dichiaratamente di partito sia stata sbagliata, visto che il risultato fu di eleggere come Consiglieri della Città metropolitana di Torino Amministratori espressione quasi unicamente del Consiglio comunale di Torino o dei grandi centri della prima cintura.

La LISTA CIVICA PER IL TERRITORIO, invece, oggi fa la scelta opposta: candidare esponenti che, aldilà dell'appartenenza, abbiano dimostrato negli anni un attaccamento al proprio Comune e al proprio territorio, che li fa essere sopra le parti, a garanzia che - qualora eletti - faranno l'interesse dei Comuni e delle aree omogenee che rappresentano, e non dei partiti.

RIPARTIZIONE DEL BILANCIO E DEI SERVIZI

Nonostante le difficoltà economiche, aggravate – come si diceva – dai “tagli” del Governo centrale ai livelli amministrativi locali, la Città metropolitana è dotata di un bilancio annuale che si aggira intorno ai 600 milioni di euro. A parte le spese obbligatorie per il personale e per gli oneri da indebitamento, vi è quindi ancora lo spazio per alcuni investimenti infrastrutturali sul territorio, per far fronte ai servizi essenziali e per i contributi a sostegno delle varie progettualità che possano via via emergere. Tali stanziamenti, però, oggi non sono equamente distribuiti fra le Aree omogenee in cui è suddiviso il territorio provinciale: in questi due anni spesso sono stati effettuati interventi rispondenti più ad una logica politica che ad una reale pianificazione e necessità.

La LISTA CIVICA PER IL TERRITORIO ritiene che, prima dell'approvazione del bilancio di previsione, ogni Area omogenea debba conoscere e condividere l'impatto che lo stesso avrà sul territorio in cui è compresa, per garantire una pianificazione degli interventi a carattere pluriennale.

CENTRALITA’ DELLE AREE OMOGENEE

Le Aree omogenee oggi non solo altro che un seggio elettorale. Non vi è obbligo per una lista di garantire un candidato per ogni area e gli eletti al Consiglio metropolitano avvengono troppo spesso con i voti di consiglieri comunali di Torino, facendo sì che moltissime aree non abbiano un rappresentante.

Esse, invece, dovranno diventare centrali nelle modifiche statutarie per garantire una rappresentanza certa (elezione diretta in collegi o consenso - anche nei voti ponderati - che “vale” solo all'interno dell'Area omogenea) e una programmazione definita. Ciò, in attesa che a livello parlamentare – anche grazie ai rappresentanti nazionali che saranno sensibilizzati per questo obiettivo si modifichi la Legge 56/2014, introducendo l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano, a maggior ragione per un territorio che ha ben più di due milioni di abitanti e 315 Comuni come il nostro.

Le Aree omogenee, poi, dovranno avere un ruolo determinante in tema di bilancio della Città metropolitana: prima di andare al voto definitivo dell'Assemblea dei Sindaci, il bilancio preventivo e il bilancio consuntivo della Città metropolitana dovranno infatti essere approvati in ogni singola Area omogenea. Ciò consentirà di garantire una reale programmazione per singolo territorio.

GESTIONE DEI RIFIUTI E DELL’ACQUA

Ciò che forse meglio rappresenta la penalizzazione di piccoli e medi Comuni a vantaggio del Capoluogo è proprio il disegno di legge oggi in discussione in Consiglio regionale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, presentato dall'attuale Giunta Chiamparino.

La norma, in sintesi, prevede la costituzione di un singolo Consorzio provinciale (all'interno del quale confluiranno debiti, personale etc. di tutti i consorzi) e la realizzazione di una tariffa unica. Aldilà di chi si dovrà far carico dei debiti, magari non contratti, ciò che si scaricherà sui piccoli e medi Comuni sarà l'inefficienza del Capoluogo, con tutte le conseguenze che ciò determinerà. I più 200 euro annui pagati da ogni singolo torinese andranno inevitabilmente ad aumentare la tariffa dei comuni e consorzi più virtuosi, che oggi hanno una tariffa pro-capite più bassa.

E' ciò che in anni passati è già accaduto con il sistema idrico in cui il soggetto unico, l'ATO, sembra garantire maggiormente il soggetto gestore rispetto alle singole realtà comunali. Anche da questo punto di vista dovrà essere chiaro che utilizzare un gestore unico rappresenta, anche in virtù delle recenti norme, un'opportunità e non un obbligo.

TRASPORTI, VIABILITA’ ED EDILIZIA SCOLASTICA

Nell'ottica della centralità delle Aree omogenee e del bilancio condiviso, i servizi di trasporti e di interventi ordinari e straordinari sulla viabilità provinciale e sugli edifici scolastici dovranno essere al medesimo livello per tutti i territori.

Pertanto si ritiene indispensabile predisporre un piano di manutenzione delle strade di competenza provinciale suddiviso per Aree omogenee, in modo da far fronte tempestivamente alle criticità e alle sistemazioni ordinarie di buche e segnaletiche orizzontali e verticali. Allo stesso modo si intende procedere per la cura del patrimonio immobiliare scolastico.

Infine, si dovrà estendere a tutto il territorio metropolitano il biglietto integrato “Formula” per la rete di trasporto pubblico locale e garantire una pianificazione degli investimenti sulle infrastrutture stradali e scolastiche almeno triennale, decisa e realizzata dai Sindaci all’interno delle singole Aree omogenee.

STOP AL DIVARIO DIGITALE

Il Piemonte ha un'occasione che non si ripeterà nel digitalizzare tutto il suo territorio: circa 100 milioni di euro di fondi europei per portare in tutti i Comuni almeno 20 Megabit e garantire, pertanto, non solo una riduzione del divario digitale, ma la presenza di un servizio che si possa davvero definire pari o molto vicino a quello dei grandi centri.

Le risorse ci sono, i tempi per realizzare la digitalizzazione del territorio anche (2020), ma manca un Piano strategico per arrivare a ciò.

La Città metropolitana, aldilà dei pur interessanti convegni fatti, dovrà dotarsi di un cronoprogramma degli interventi - Comune per Comune - al fine di garantire un controllo puntuale delle opere da realizzare.

POLITICHE DI SVILUPPO

Il territorio metropolitano di Torino ha all'interno dei suoi confini realtà geografiche e imprenditoriali differenti. Nella pianura padana dell'area sudest, nelle colline della parte orientale e nelle zone premontane e montane che disegnano i confini della provincia di Torino si sono sviluppate - solo per fare qualche esempio - economie diverse: dalla media e grande impresa della pianura alla diffusa impresa artigiana dei piccoli e medi Comuni montani; dall'agricoltura intensiva cerealicolica alla piccola impresa agricola di allevamento di capi e ai prodotti di “nicchia”; dalla “vetrina” turistica delle Valli olimpiche con i suoi numeri importanti e con la qualità dei suoi servizi - ai tanti distretti turistici di pregio del resto del territorio.

Per garantire un vero piano di sviluppo della Città metropolitana sarà necessario utilizzare due leve: una progettualità che nasca dalle singole Aree omogenee che si muova sull'utilizzo dei fondi europei (quasi 4 miliardi di euro nell’attuale periodo di programmazione2014-2020) col metodo dei GAL: censire le necessità e realizzare bandi (ad esempio sulla formazione professionale) che rispondano ai differenti bisogni lavorativi delle singole aree e non alle esigenze delle agenzie formative.

In merito alle competenze della Città metropolitana sulla pianificazione territoriale, promuovere l’adozione di norme che diano premialità di cubatura a chi interviene per riqualificare i centri storici e le aree degradate, attraverso una riduzione della tassazione locale, dovrà essere al centro dell’agenda del prossimo mandato amministrativo metropolitano.

SANITA’ E POLITICHE SOCIALI

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un depauperamento della sanità pubblica che ha colpito soprattutto le aree periferiche del nostro territorio.

Il declassamento dell'Ospedale San Luigi, il taglio di reparti e servizi degli ospedali di Pinerolo, Susa, Ciriè, Lanzo, Ivrea, Castellamonte, Cuorgnè, Chivasso, Carmagnola, Chieri e Moncalieri ha penalizzato tutti i cittadini, ma maggiormente quelli che risiedono in Comuni più lontani dai grandi centri e da Torino.

Per questo la Città metropolitana, sebbene non abbia competenze specifiche in merito, deve essere il soggetto istituzionale che difende tutti i suoi cittadini, in particolar modo quelli che hanno subito i tagli nei servizi più pesanti.

L'unico modo per garantire pari diritti è chiedere alla Regione un investimento sull'assistenza e sulla sanità domiciliare, che è una sorta di ospedalizzazione domiciliare già sperimentata in molte parti della Regione.

Ciò consentirà, a parità di risorse, di assistere un numero maggiore di cittadini garantendo la loro permanenza all'interno dell'abitazione, circondati dall'affetto dei loro cari e immersi nella loro quotidianità.

Lista dei candidati per l’Elezione del Consiglio della Città Metropolitana di Torino del 9 ottobre 2016

n. Cognome Nome Luogo e data di nascita

1 AGU’ FABIO PINEROLO (TO) – 28/06/1972

2 BARISONE MAURO TORINO (TO) – 01/01/1956

3 BATTAGLIOTTI ALESSANDRO TORINO (TO) – 06/04/1970

4 BIGLIOTTO MARIA GRAZIA CASTELLAMONTE (TO) – 21/05/1979

5 CASTELLO ANTONIO ENNA (EN) – 09/03/1970

6 CAUDA VALERIA TORINO (TO) – 07/03/1981

7 CICALA BARBARA AOSTA (AO) – 24/09/1986

8 COLACE GIUSEPPE SALERNO (SA) – 03/05/1974

9 COMINETTO FRANCO BUROLO (TO) – 02/01/1963

10 CORDA GIOVANNI BELLUNO (BL) – 16/01/1943

11 FAVA MAURO CUORGNE’ (TO) – 08/06/1970

12 FEROGLIA GESMINA AVIGLIANA (TO) – 11/04/1961

13 GENOVESIO MASSIMO TORINO (TO) – 07/04/1952

14 ROSSO DAVIDE CHIVASSO (TO) – 23/01/1966

15 RUZZOLA PAOLO RIVOLI (TO) – 15/04/1966

16 SEMINARA GIUSEPPA CARERI (RC) – 08/04/1953

17 USSEGLIO MIN MAURO RIVOLI (TO) – 02/11/1959

18 GIACOMETTO CARLUCCIO detto CARLO CHIERI(TO) – 01/07/1973

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Articolo pubblicato il 26/09/2016