Torino FC vs AS Roma 3 -1

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: Il Gallo e il Falco stendono la Lupa Capitolina che torna a casa con la coda tra le gambe e tre pappine sul groppone.

“...oggi ho visto in campo 11 tori...”, parole e musica di Sinisa Mahajlovic nel post-match.

11 tori che ventisei (26!) anni dopo battono i giallorossi in casa, una vita.

 

Cuore e cojnoes, come ho già scritto in una precedente occasione, da parte di tutta la squadra, anche da parte di chi è subentrato a partita in corso: caratteristiche che per altro si erano già intraviste nell’ultima mezz’ora a Pascara in 9 contro 11, e che segnano probabilmente l’inizio “vero” del campionato del Toro.

 

Per via di squalifiche ed infortuni, l’allenatore serbo manda in campo una squadra quasi obbligata, con la sorpresa Rossettini al posto di Bovo, e schiera (4-3-3). Hart; De Silvestri-Rossettini-Castan-Barreca; Benassi-Valdifiori-Obi; I. Falque-Belotti-Boyè.

 

La partita si è rivelata bella ed emozionante fin dai primi minuti, con occasioni da entrambe le parti: Dzeko solo davanti alla porta, ma Hart esce superbamente con i pugni, ancora il centravanti bosniaco impegna il portierone inglese in doppia presa.

Ma il Toro c’è: goal di Belotti che schiaccia di testa sul primo palo un perfetto cross dalla sinistra di Obi, clamoroso palo di Iago Falque con paratona di Szczesny sulla ribattuta e ancora parata del portiere polacco su diagonale di Belotti.

 

Il secondo tempo comincia esattamente come il primo: Roma in avanti e Hart in evidenza, questa volta con una parata a mano aperta su incornata di Dzeko e Toro che alla prima occasione raddoppia.

Rigore per fallo di Bruno Peres su Belotti che Iago Falque trasforma con un tiro secco e angolato.

Passa giusto un minuto e i giallorossi accorciano le distanze: rigore gneroso per fallo di De Silvestri su Perotti e trasformazione di Totti (250 goal in serie A).

Il Toro ristabilisce le distanze al 20': Iago Falque tira dal limite, Fazio devia leggermente il pallone che si insacca alle spalle dell’incolpevole Szczesny.

 

C’è ancora tempo per una clamorosa occasione per Martinez (subentrato a Iago Falque) e per qualche sterile attacco della Roma, ma finisce 3 -1.

 

Bella partita,come ho già detto, ben gocata da tutti gli undici in campo, compresi Baselli, Zappacosta ed il già citato Martinez, subentrati rispettivamente a Obi, De Silvestri e Iago Falque: su tutti Joe Hart, fin troppo presto classificato come pippa, Barreca, che soffre Salah solo nei primi minuti per poi prendere possesso della fascia sinistra e Boyè, un torello che non ha paura di niente e che gioca con la cattiveria e la determinazione di un veterano.

 

Evanescente e pasticcione Bruno Peres: forse emozionato per il ritorno allo stadio Grande Torino, il brasiliano non ne azzecca una, si fa ammonire per proteste e procura un rigore, atterrando Belotti in piena area, senza contare che i pericoli maggiori per la Roma provengono quasi tutti dalla fascia da lui presidiata, esattamente come capitava l’anno scorso, quando indossava la maglia granata.

 

Insomma, una vittoria importante, non solo a livello statistico, che ci fa intravedere per la prima volta il “vero” Toro targato Sinisa Mihajlovic: manca ancora Lijajc in attacco, gli infortuni sono ancora troppi con i ricambi di livello che scarseggiano, in difesa ogni partita è un tourbillon di nomi e di maglie, ma la strada pare finalmente essere quella giusta.


Il Torino o Torello di venturiana memoria è tornato ad essere un Toro scalciante ed incazzato: una squadra che se la gioca con tutti, che attacca per tutti i novanta minuti e cha lancia i giovani in prima squadra.

Il Toro è tornato.

 

F V <3 G  

 

 

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Articolo pubblicato il 25/09/2016