Il Millenario della Cappella di Santa Maria di Spinerano, a San Carlo Canavese (Torino)

Le celebrazioni si sono svolte sabato 24 e domenica 25 settembre - Momento clou la presentazione ufficiale dei lavori restauro, con le relazioni brillanti e coinvolgenti di restauratori e studiosi

Sabato 24 settembre 2016, a San Carlo Canavese, si sono tenute le celebrazioni per il Millenario della Cappella di Santa Maria di Spinerano. 

Il magnifico edificio, importante esempio d’architettura medioevale, fu edificato nei primissimi anni del XI secolo.

Nel 1432, il terziario francescano Domenico Pago, che si era ritirato nei paraggi e praticava l’arte della pittura, vi realizzò il ciclo di affreschi che decora l’interno della chiesina a quel tempo persa tra i campi e le pianura ed oggi parte del tessuto urbano del paese. Di quegli anni, e delle immagini della Madonna con bambino circondata da santi, esiste documentazione risalente al XV secolo.

Sul finire dell’800 crebbe l’interesse per tale opera in già grave declino. Intellettuali del tempo, pur tra mille traversie ed ostacoli burocratici, riuscirono a predisporre un primo intervento conservativo al fine di impedire il crollo dell’intero edificio. Venne, da lì a poco, finalmente nominato monumento nazionale e sottoposto a maggiori ed oggi più attente tutele.

Al momento la Cappella è parte del complesso di edifici di  culto rispondente alla locale parrocchia di San Carlo Borromeo.

Nella mattinata di sabato, quindi, il cortile della chiesina si è riempito di studiosi, autorità, giornalisti e fedeli per le celebrazioni di questi primi anni di Storia.

Il sindaco, Ugo Papurello, ha accolto i suoi predecessori, i rappresentanti della Sovrintendenza e le altre autorità aprendo l’interessante conferenza moderata dall’avvocato Marco Canova, portavoce del Comitato Festeggiamenti per il Millenario. Ha portato il suo saluto il nuovo Parroco, don Giuliano Herciu.

Restauratori e studiosi hanno illustrato, con relazioni brillanti e coinvolgenti, le vicende storiche del sito e le fasi del restauro cui lo stesso è stato sottoposto nei mesi scorsi grazie ai fondi offerti dalle strutture bancarie, da diversi esercenti della zona e dalla popolazione stessa.

L’architetto Lisa Accurti ha evidenziato il ruolo del sovrintendente Alfredo D’Andrade, tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, per il recupero e la tutela della cappella di cui l’architetto Simone Bocchio Vega ha illustrato sinteticamente le vicende dalla fondazione fino al periodo del XIX secolo descritto dall’architetto Accurti.

La dottoressa Sara Favaro, storica dell’arte, si è soffermata sull’importanza del ciclo di affreschi, caratterizzati dagli abiti indossati dalla Madonna, dal Bambino Gesù, dai Santi e dagli Apostoli, confezionati con lussuosi tessuti ricamati e dai gioielli costituiti dalle corone della Madonna e di Santa Caterina d’Alessandria, ed ha esposto alcune ipotesi innovative per l’identificazione dell’autore, considerate nella sua tesi di laurea.

L’architetto Anna Maria Giglio, direttore dei lavori, e Costanza Maria Tibaldeschi, dell’azienda Alma Vera, hanno descritto il restauro eseguito, ispirato dall’idea del “minimo intervento” per conservare l’opera d’arte come pervenuta e preceduto da numerose analisi. Questo restauro ha portato a riscoprire e apprezzare l’opera del maestro Domenico che, pur impiegando un tavolozza dai limitati colori, è pervenuto a un risultato esuberante e appariscente che può stupire ancor oggi.

Gianfranco Ballesio, ha infine ricordato che a documentare tale opera si è aggiunto un DVD con immagini e notizie, reso disponibile per gli interessati.

È stato grande lo sforzo dell’amministrazione comunale e degli enti locali che, pur in un tempo di gravi ristrettezze, hanno potuto contribuire in modo determinante alla buona riuscita dei lavori, che hanno avuto anche il sostegno economico della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT.

Presenti anche le associazioni combattentistiche e reducistiche nonché l’associazionismo locale con labari ed insegne.

Questa prima fase delle celebrazioni si è conclusa con un buffet organizzato dalla Coldiretti con prodotti tipici dell’enogastronomia canavesana e piemontese. Un ricco momento di arte, storia, cultura, fede e memoria.

Sempre nella giornata di sabato, alle ore 21:00, si è svolto lo spettacolo “... Mille di questi anni!”, serata di cabaret e musica a cura della Filodrammatica Sancarlese e de I Filarmonici di San Carlo Canavese con la partecipazione di Michele Chiadò.

Le celebrazioni del millenario sono proseguite domenica 25 settembre con visite guidate alla cappella al mattino e al pomeriggio e si sono conclude con la celebrazione della S. Messa in onore della Beata Vergine Maria alle ore 18:00.

Ringrazio l’amico Alessandro Mella per la preziosa collaborazione.

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Articolo pubblicato il 26/09/2016