Un’emergenza che fino a ieri non c’era

Ed ora Matteo Renzi proclama: con una svolta spezzeremo le reni all’Europa

 Dopo aver negato per anni che ci fosse uno stato di emergenza, Renzi ed Alfano, i Gianni e Pinotto della politica italiana di oggi, ora affermano che c’è l’emergenza.

L’emergenza è quella degli immigrati che nessun paese vuole e che l’Italia con le navi alfaniane si affanna a raccogliere sulle coste della Libia ed a portare in Italia.

Dopo avere annunciato “una svolta,” accolta con grande giubilo dai giornalisti della trimurti (corriere, repubblica, stampa), ancor prima di capire di quale svolta si trattasse, lo statista di  Rignano, detto il bomba, ha comunicato al mondo che “l’Italia farà da sola”. Ed ha preannunciato “un piano italiano” per l’accoglienza e la gestione degli immigrati presenti sul nostro suolo ed anche di quelli futuri

La prima incombenza del premier è quella di informare gli italiani sulla valenza del suo progetto. E’ stato istituito con questo scopo l’UPS (Ufficio Propaganda Svolta), gestito da quei comunicatori governativi detti prezzemolini, che nei vari talk show hanno già dimostrato il loro grande affetto e la loro fratellanza per ogni immigrato, e si sono segnalati tra i più convinti sostenitori di quel renzianismo culturale che ignora gli italiani e privilegia in ogni campo tutti gli stranieri.

Alla direzione dell’UPS sono stati poste le menti più eccelse che la sinistra può mettere in campo. Sono il senatore piddino Stefano Esposito, l’uomo di scelta civica Gianfranco Librandi, ed un cosiddetto “professore” nero della costa d’Avorio, tale Karabue.

Hanno il compito di illustrare agli italiani la “grande bellezza” della svolta renziana, che è stata intitolata, per assecondare i desiderata di Bergoglio papa, PRIMA GLI IMMIGRATI. Anche con il recondito proposito di irridere alla grettezza della Confederazione Elvetica, che, guarda caso, ha visto l’affermazione di un referendum sul tema di  PRIMA I NOSTRI.

La svolta renzolina, dopo aver messo in atto una rigida schedatura degli ottomila comuni italiani, si propone di forzare ogni città, paese, villaggio, frazione, cascinali isolati ed anche baite alpine a prendere una quota di immigrati decisa dai prefetti di Alfano.

Non conta quanti siano gli abitanti. Anche i centri più piccoli, non potranno rifiutarsi di accogliere, ed il numero degli accolti aumenterà di mese in mese, in base agli sbarchi di coloro che il governo renziano, d’ora in avanti, non vuole più che siano definiti immigrati ma lavoratori transfrontalieri.

Il ministro Alfano avrà il compito di deportare e di rinchiudere in appositi GULAG denominati CRSR (centri rieducazione sindaci razzisti), quei sindaci che oseranno opporsi all’arrivo dei transfrontalieri africani. Uomini delle coop del ministro Poletti, ancora imbevuti di memorie staliniane, avranno l’incarico di rieducare questi sindaci e di reinserirli nel clima buonista e politicamente corretto di oggi.

Un premio speciale, costituito da un email recante gli autografi di Renzi, della Boschi e di Verdini, verrà assegnata, insieme ad un rosario benedetto dal papa, ai sindaci del Pd, che, al canto dell’inno di Mameli, saranno alla testa di chi li ha eletti, ad accogliere gli immigrati che arrivano nei loro comuni.

Nell’inno di Mameli, le parole “fratelli d’Italia” saranno sostituite con quelle di “fratelli immigrati”.

Con l’alto patrocinio del Presidente Sergio Mattarella, verrà istituita la “Festa dell’Abbraccio” che verrà celebrata ogni volta che sarà raggiunto il traguardo di un milione di nuovi immigrati.   

La denominazione di Altare della Patria a Roma dovrà essere sostituita da quella di “Altare delle Patrie”.

E’ infine allo studio del circolo magico renziano il progetto di affiancare alla tomba del milite ignoto la “tomba del migrante ignoto”, le cui spoglie saranno prelevate dal relitto di un barcone affondato nel mediterraneo.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 27/09/2016