Torino - Ricostruzione ginocchio con omero

Un intervento chirurgico ha cambiato completamente la vita del piccolo Paolo

Paolo, il nome è di fantasia per tutelare la sua privacy, oggi ha 8 anni e può fare tutte le cose che fanno i bambini della sua età, può camminare, correre, andare a scuola, perché un intervento chirurgico gli ha cambiato completamente la vita.

Paolo soltanto tre anni fa era in balia di un tumore alle ossa, un raro osteosarcoma primitivo (si contano 150 casi l'anno in Italia) che ha colpito il ginocchio costringendolo a quasi due anni di cure, tra trattamenti di chemioterapia prima (due mesi) e dopo (per un anno) il delicatissimo intervento di ricostruzione e sostituzione del ginocchio con un omero in alternativa al femore, proprio per la tenera età del paziente e le piccole dimensioni del ginocchio. E la straordinarietà del caso sta proprio in questo intervento, eseguito per la prima volta in Italia su un paziente così piccolo.

L’osteosarcoma si fa sentire quando Paolo, cinque anni e mezzo, ha dolori e tumefazioni al ginocchio e solo una radiografia evidenzierà un’alterazione dell’osso. Nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, diretto dalla dottoressa Franca Fagioli, la diagnosi pronunciata è chiara: è osteosarcoma.

Cominciano gli esami di routine, tanti, perché non c’è tempo da perdere. Poi Paolo entra nella fase più impegnativa e pesante: deve sottoporsi ai cicli di chemioterapia che lo preparano all’intervento.  

Che viene eseguito in questo modo:

“Si è dovuto procedere all'asportazione della parte distale del femore, l’articolazione del ginocchio – spiega oggi il dottor Raimondo Piana, direttore di chirurgia oncologica ortopedica della Città della Salute, che con la sua équipe ha eseguito l’intervento -. La ricostruzione è avvenuta con un omero rovesciato, un osso di banca da donatore della Banca regionale dei tessuti muscoloscheletrici. Infatti data l’età e le piccole dimensioni del ginocchio è stato usato un omero invece che un femore”.

Per garantire una ricostruzione il più possibile anatomica l’osso di banca è stato rivestito con una protesi in ceramica di ultima generazione.

“Il tutto è stato collegato al femore del paziente con una placca e al ginocchio ricostruendo la capsula e tutti i legamenti, preservando la tibia del paziente”.

L’operazione è stata eseguita con successo.

“Grazie ad un approccio multidisciplinare combinato con chemioterapia, radioterapia e chirurgia questi tumori hanno una prognosi più favorevole rispetto al passato – spiega Fagioli -. I bambini in età evolutiva presentano inoltre la problematica della ricostruzione che deve crescere per non determinare una differenza di lunghezza delle gambe in futuro”.

Grazie ad interventi come questo gli ortopedici della chirurgia oncologica ortopedica del dottor Piana hanno vinto il primo premio mondiale al congresso mondiale di tecnologia in chirurgia protesica Ista di Boston.

Il lavoro “Allograft rivestiti per la ricostruzione del ginocchio dopo la resezione chirurgica nei bambini in età evolutiva” presentato dal dottor Michele Boffano ha vinto il primo premio come poster elettronico con comunicazione orale.

 

                                                                         Liliana Carbone

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 16/10/2016