Città Metropolitana - L'elezione dei Consiglieri registra un preoccupante assenteismo

Le osservazioni di un cittadino, non più elettore diretto dopo la recente riforma.

Gentile Direttore,

c'è un sola definizione per qualificare i Consiglieri dei Comuni della provincia che avrebbero dovuto, in rappresentanza di noi Cittadini, partecipare all'elezione del Consiglio della Città Metropolitana e, al 35% non l'hanno fatto: DISERTORI.

Di questi squallidi personaggi che a suo tempo hanno chiesto il nostro voto insediandosi in ruoli retribuiti con le nostre Tasse, sarebbe corretto conoscere l'identità e vederne pubblicata faccia e appartenenza partitica, da parte dei Media, redigendo così un 'quaderno nero' della Politica locale.

E Civico20News potrebbe essere utilmente in prima linea.

A futura memoria per ricordarci di loro alla prossima occasione, qualora avessero la  'faccia di tolla' di riproporsi.

Se esistesse un'Etica della Politica dovrebbero dimettersi immediatamente. Se, per contro, le 'riforme Renziane' non fossero una pagliacciata, i Regolamenti dovrebbero prevederne la decadenza per indegnità  e tradimento del mandato elettorale.

E così incominceremmo davvero a ridurre costi e sprechi della Politica. Ricordiamocene il 4 Dicembre con un chiaro NO al Referendum.

Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti.

                                                                                    GianFranco Billotti

 

 

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Egregio sig Billotti,


come Lei ha giustamente evidenziato, gli assenti avrebbero dovuto rappresentare coloro che li hanno eletti, ma secondo il malcostume elettorale diffuso ad ogni livello non si sono presentati al seggio per esprimere, forse, il loro personale dissenso, almeno si spera che sia questo il motivo. 

Il che, tuttavia, non giustifica un comportamento che io personalmente non condivido da sempre; mi spiego, se dissentisco dal motivo della convocazione, posso dimostrarlo pur partecipando con un'espressione diversa dall'approvazione che dà un segnale ben preciso del mio pensiero.

Ma forse è qui il vero problema e cioè l'esporsi pubblicamente e divenire oggetto di chissà quali "attenzioni" future da parte del neo costituito Consiglio metropolitano.

Non li chiamerei disertori, bensì vittime di un sistema ormai consolidato che si ripete dopo le tornate elettive riservate al popolo: l'assenteismo di comodo o, talvolta(?), di dissenso.

Sul conoscere de visu, o meno, i presunti colpevoli di questa mancanza non penso che giovi a qualcosa: forse a qualcuno che ama confondersi nell'anonimato per non manifestare opinioni diverse da quelle che lo hanno portato a far parte delle istituzioni.

Da sempre ripeto che le elezioni, a qualsiasi livello, devono essere un dovere e non soltanto una facoltà che si risolve, in una maniera o nell'altra, in un raccoglitore di sfoghi personali.

Sul Suo invito conclusivo, ho dei forti dubbi sulla partecipazione attiva dei cittadini i quali si sono ormai fatti carico dell'eventuale cambiamento o del ritorno al passato.

Per ciò che riguarda l'Etica politica, mi riconosco nell'inferno dantesco che recita

"Lasciate ogni speranza voi ch'intrate".

Cordialità.

 

                                                                                     Massimo Calleri

 




 

 

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Articolo pubblicato il 17/10/2016