Che cosa è la corruzione universitaria? Una vecchia, celata, non ancora estirpata patologia che investe l’insegnamento oggi, come negli anni passati (30, 40, 50 anni fa). Quello che, invece, al momento è più visibile, è il basso livello di ranking mondiale che spinge i cervelli migliori a migrare, fuggire, come si dice spesso, in altri Paesi dove la ricerca e molto più remunerata e finanziata.
Il criterio delle scuole di pensiero nelle Università italiane che crea gruppi di studio, che approfondisce pensieri originali, che sperimenta brillanti ideazioni, dovrebbe creare dei teams forti, tali da affermarsi sul piano internazionale. Questo esige maggiori finanziamenti ma anche, secondo interessanti opinioni, la necessità di abolire ‘concorsi baronali’, rivedendone il modello secondo uno schema più trasparente ed evitando di dover fare intervenire, ormai sempre più spesso, l'ANAC che, invece, dovrebbe avere un ruolo solo preventivo, come auspicato da Cantone.
Una soluzione potrebbe essere il modello americano, ossia del merito che non deriva da parametri oggettivi, più o meno discutibili ma da una regola che esclude l’assunzione, in Università, di persone che vi abbiamo svolto il dottorato. Questo sistema prevede il concorso con lettere di raccomandazione pubbliche e l’Università sceglierà su basi diverse, su parametri che includono anche la simpatia umana, il livello di fiducia che il candidato. dimostra e il tutto verrà osservato facendo passare al candidato un paio di giorni in Dipartimento.
In questo modo, il maestro non avrà allievi che lavorano con. lui ma che si affermeranno in altre Università, diffondendo il prestigio del docente stesso. Questo renderà il sistema produttivo e il giudizio il più possibile trasparente e oggettivo. Le Autorità, Politica e Accademica, devono affrontare al più presto questa questione che è, prima di tutto, culturale come quella, appena citata, della regola del cambiare Università tra dottorato e assunzione.
Questo estinguerebbe certi fenomeni perversi come: nepotismi, favoritismi, concorsi cuciti addosso a candidati, già vincitori prima ancora della selezione. Quello che tutti sanno ma che nessuno dice, come il sistema del mutuo soccorso tra docenti. Alcuni giornalisti Rai, hanno fatto una piccola indagine e hanno scoperto, in un Ateneo del sud, che lo stesso gruppo di docenti aveva partecipato, ora come componente di commissione, ora come concorrente di concorso.
Ci si trova di fronte ad un unico gruppo di persone che valuta se stesso e si promuove. A titolo esemplificativo, se tu sei nel mio concorso per ricercatore poi io divento associato e sono nel tuo concorso per ordinario. Una professoressa universitaria è finita in un’aula di Tribunale per un concorso di ricercatore. Otto anni di battaglie giudiziarie e la condanna in primo grado del docente e della candidata che aveva vinto il concorso.
Per i giudici amministrativi il concorso era truccato ma questa vicenda contraddistinguerà indelebilmente il percorso professionale della professoressa che aveva inoltrato ricorso al TAR contro quello stesso concorso perché, pur avendo requisiti superiori alla candidata vincitrice, era risultata non vincitrice. Ma finisce anche la sua carriera universitaria: ’La mia vita è stata totalmente modificata.’–dice la professoressa–‘ Ero una ricercatrice che svolgeva la sua professione universitaria dalle nove del mattino fino al pomeriggio, con attività di studio e didattica ma, dopo il ricorso, mi è stato detto di andarmene. Dopo il ricorso, sono diventata un fantasma, sono stata completamente isolata dai colleghi. Eravamo un gruppo di ricerca e all'improvviso non sono stata più salutata, avvicinata per paura di essere collegati alla vicenda; non avevano più rapporti con me, mi evitavano e questo anche dopo la sentenza del TAR.
L' Autorità anticorruzione, il Dr. Cantone, durante un incontro per la giornata inaugurale dei corsi dell’Università del Molise, ha richiamato alla responsabilità più che alla legalità. Il termine legalità è abusato, svuotato, mentre la responsabilità (il rispondere a qualcuno), è l'unica strada per ottenere anche la legalità.
Certo i dubbi su come creare questa responsabilità non mancano.
Si deve comunque confidare su questo punto di forza da sviluppare, da sviscerare e sul buonsenso dei governanti perché, come italiani, come cittadini, non si può che ritenere irragionevole che si investa poco in ricerca e che la sua parte migliore, più utile, diventi bottino di altri Paesi più oculati, vincenti che se ne arricchiscono alle nostre spalle, facendoci riacquistare il prodotto finito a un prezzo molto, molto più alto di quello realizzabile in Italia. Tutto questo a vantaggio di un’esterofilia sterile che ha cacciato le nostre eccellenze, i nostri cervelli migliori, in fuga verso mete costrette ma ben rimuneranti, invece di ottimizzare e premiare le loro capacità a beneficio della nostra economia.
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Articolo pubblicato il 19/10/2016