Con la leadership Italiana l’Europa ha raggiunto il pianeta Marte.

7 mesi di viaggio alla velocità di 21.000 Klm ora

E’ stato un lungo viaggio, iniziato il 14 marzo 2016, che ha portato una sonda in orbita intorno al pianeta rosso per esaminare l’atmosfera marziana per poi proseguire con l”ammartaggio”  di una capsula intitolata a Schiapparelli il 19 ottobre 2016.

Fu infatti l’astronomo italiano Giovanni Schiapparelli che per primo, durante la grande opposizione del 1877, quando Marte passò vicinissimo alla terra, disegnò la mappa del pianeta, individuando un grande bacino, in realtà un cratere, al quale fu dato il suo nome. Con il suo telescopio, l’astronomo rilevò anche la presenza di linee scure  sulla superficie del pianeta che chiamò canali, per indicare formazioni naturali nelle quali scorreva acqua.

Oggi l’Italia è nuovamente leader, insieme all’Europa nella ricerca di forme di vita  extraterrestri.  Gran parte del progetto è stato infatti sviluppato dalla sede di Torino di Thales Alenia Space, nell’ambito della  ricerca della vita extraterrestre da parte dell’Italia e dell’Europa con la Missione EXOMARS in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), quella Russa (ROSCOSMOS)  e ovviamente quella Italiana (ASI).

Alle 18,35 del 19 ottobre un grande applauso ha salutato, dal controllo missione di Thales Alenia Space di Torino e dalle altre sedi controllo missione, la sequela di dati che indicavano che la sonda aveva raggiunto il suolo marziano.

Marte è un pianeta molto complicato, con orbite che spesso lo portano lontano dalla Terra, ma resta comunque quello preferito per la ricerca extraterrestre; la prima missione risale al 1971 con una sonda russa che entrò in orbita attorno al pianeta rosso.

La tappa successiva prevede un altro lancio nel 2020, per arrivare a cavallo degli anni 2030/40 con lo sbarco di astronauti. Una impresa epocale  che richiede una tecnologia avanzata, e su questo ci siamo, ma che richiede anche la soluzione di altri problemi poiché su Marte  è presente una atmosfera molto rarefatta che non protegge dai raggi cosmici, che sono fatali per gli umani; inoltre occorre dotare la missione di tutto quanto serve per rimanere sul pianeta  per il tempo necessario alle ricerche.

Siamo quindi davanti ad un work in progress, con costi notevoli ma che assicurerà ricadute impensabili sulla vita del genere umano. Da sempre, quanto viene investito in ricerche, innovazioni e scoperte  ha ripagato i costi sostenuti con gli interessi.

Al momento in cui scriviamo siamo ancora in attesa dei segnali da parte del lender rilasciato dalla sonda sulla superficie marziana che dovrà inviarci dati preziosi nei prossimi giorni: già a questo punto la missione è stata comunque un grande successo.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/10/2016