Base Terra chiama Marte, rispondete!

La sonda Schiaparelli si è schiantata sul pianeta. Comunque sia è già un successo!?

La sonda Schiaparelli, fiore all'occhiello della missione ExoMars, dopo sette mesi di viaggio nello spazio infinito, pare che mercoledì 19 ottobre 2016 abbia picchiato duro contro il pianeta rosso ed è un peccato. Il Trace gas orbiter però è perfettamente operativo, l’Europa ha il suo satellite in orbita attorno a Marte e questo, a sentir dire, è già un successo!

Schiappa rally (l'ingrata satira così ne dice) dopo il brutto guasto ai freni durante l'atterraggio, non dialoga più con base Terra. Pare che non si tratti di un problema momentaneo, ma speriamo che la sonda si riprenda, dia segni di tecnologica vita, mentre qui, sul Globo Terracqueo alle prese con la fame e con la sete di 3 miliardi di persone, a qualcuno sorge una domanda: ma cosa andiamo a fare là?

Abbiamo avuto in prestito l'unico pianeta custode dell'equilibrio che consente biologica vita. Lo stiamo trattando a colpi di spazzatura e inquinamento per poi correre ai ripari nei convegni internazionali. Happening politici dove si gioca a braccio di ferro per la diminuzione dell'aumento di temperatura e dei gas serra, ma soltanto a partire dal 2023 (chi vivrà vedrà).

Abbiamo un mondo bellissimo completamente da ripulire, c'è lavoro per tutti. È la soluzione al problema della disoccupazione e una nuova frontiera per la scienza ed il progresso. Del pianeta rosso, alla brava gente che tira a campare non gliene frega niente, lo sanno tutti che non c'è trippa per gatti lassù. Manca l'aria, manca l'acqua, di marziani non ce n’è, e la terra non è buona per coltivar patate.

È vero, questa è scienza, tutta un'altra cosa, ma quanto costa spedire una padella a spiaccicarsi su Marte? Chi decide di farlo? C'è un referendum in corso o ce lo siamo perso? Di sicuro pagano gli Stati e gli Stati sono sovvenzionati dalla gabella popolare. Sarà mica che i pensionati con la minima hanno contribuito? È vero che si parla di tagli ai costi della politica e non dell'astronautica, speriamo quindi che ogni missione nello spazio non contribuisca a far salire il debito pubblico alle stelle.

Comunque sia, chiedendo venia, poiché lo schianto solletica qualche riflessione e un po' di umana ironia; sulla Terra o nello spazio, ovunque l'uomo si presenti, lascia rifiuti non biodegradabili a segnare il suo passaggio, la sua vita intelligente.

Lo sappiamo qui, lo sanno sulla Luna, sulla cometa centrata in pieno, in giro nello spazio e da un po', anche su Marte dove, con questa storia della sonda Schiaparelli, per un verso o per l'altro si sente puzza di qualcosa di bruciato. Speriamo almeno che non sia per colpa di un'eccellenza made in Italy sviluppata nel centro di ricerca dell'Alenia di Torino, ma di qualche altro circuito integrato…


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Articolo pubblicato il 20/10/2016