Ildar DADIN, attivista russo torturato in prigione

La stampa tende a non parlare di questi casi per non incrinare il messaggio che la Russia è un paradiso di democrazia, ma pochi sanno che in base alle ultime leggi promulgate si può andare in carcere anche solo esponendo un cartello bianco per strada in segno di protesta.

Ildar DADIN, 33 anni è un attivista russo per i diritti civili, è stato il primo condannato in Russia per aver manifestato in picchetto solitario contro la norma anti-costituzionale che vietava le manifestazioni, norma in base alla quale lui stesso poi è stato condannato per l’art.212.1 del codice, inasprito nel 2015.

Nella colonia in Carelia, dove è stato trasferito nel settembre scorso, è' stato selvaggiamente brutalizzato, costantemente picchiato da un gruppo di guardie carcerarie, messo in isolamento e minacciato di morte dallo stesso direttore del campo.

Sua moglie Anastasia Zotova? ha diffuso stamattina una lettera arrivata tramite il suo avvocato, che riporta l'appello disperato di Ildar.

Le torture e le vessazioni sono state confermate già oggi pomeriggio dal Servizio Federale Penitenziario russo [FSIN], dopo la diffusione della lettera attraverso vari siti di opposizione e portali informativi anche all'estero.

Ecco i passaggi più significativi dell’appello di Ildar Dadin:

"Nastja, ....qui in colonia IKA-72 governa una vera mafia, dove sono coinvolti tutti i dipendenti, compreso il direttore e i medici dell'ambulatorio. ...Appena sono arrivato il 10 settembre scorso, sono stato privato di tutti gli effetti personali e mi hanno messo di nascosto due lamette [proibite ] per avere il pretesto di mandarmi nell'isolamento..... Qui è una pratica comune per far capire al detenuto in quale inferno egli è capitato.

Sono stato mandato in isolamento senza nessuna disposizione ufficiale ed sono stato privato di tutto, compreso lo spazzolino da denti e la carta igienica. In risposta ho proclamato lo sciopero di fame.

Il giorno successivo l'11 settembre è arrivato il direttore del campo Kosijev con un gruppo dei collaboratori che hanno cominciato a picchiarmi . Quel giorno sono stato picchiato quattro volte, da gruppi di 10-12 persone; l'ultima volta mi hanno messo con la testa nel water della camera.

il 12 settembre sono arrivati guardie penitenziarie, mi hanno legato le mani dietro la schiena con le manette e mi hanno appeso attraverso le manette. Questa posizione provoca dolori terribili ai polsi e alle articolazioni dei gomiti e alla schiena. Sono stato appeso per una mezz'ora. Poi mi ha tolto le mutande e mi ha detto che ora sarebbe venuto un altro detenuto e mi avrebbe violentato se io non avessi smesso lo sciopero di fame.

Poi , nell'ufficio del direttore lui stesso mi ha minacciato dicendomi " sei stato picchiato anche poco. se non smetti di scioperare, darò l'ordine di picchiarti di più, ti uccideremo e ti seppelliremo come un cane". Sono stato sottoposto alle torture e vessazioni per alcuni giorni. Le stesse cose succedono anche con altri detenuti.

...Nastja, ti chiedo di far pubblicare questa lettera, perché in questa colonia esiste un vero blocco informativo. Non ti chiedo di chieder per me un trasferimento in un'altra colonia ho visto più volte fare lo stesso con altri detenuti e la mia coscienza non mi permette di scappare da qui, sono pronto a lottare per il diritti di altri detenuti. Non ho paura di morire, ma ho paura di non poter sopportare le torture e desistere.

Se in Russia esiste ancora il Comitato contro le torture, chiedo loro di aiutare me e altri detenuti per aver garantita la nostra vita e la nostra incolumità.

Chiedo di rendere pubblico il fatto che il maggiore Koseljev [direttore della colonia] minaccia di uccidere se noi proveremo a raccontare la verità.

Il tempo gioca contro di me ....Se cominciano di nuovo picchiarmi, torturarmi e violentarmi ho paura di non poter sopportare più di una settimana. Nel caso della mia morte improvvisa ti diranno che fosse stato un suicidio, una malattia, che mi hanno sparato mentre cercavo di scappare o sono stato ucciso da altri detenuti. Non credere! la causa della mia morte sarà solo un omicidio pianificato dalla direzione della colonia per togliere un testimone e vittima scomoda delle torture.

Ti amo e spero di rivederti un giorno . Ildar Dadin".

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Articolo pubblicato il 03/11/2016