A tu per tu con Iva Zanicchi per parlare di " Tre donne in cerca di guai" al teatro Gioiello di Torino

Cosa dire di Iva Zanicchi, che non sia già stato detto? Ha iniziato a cantare giovanissima, facendosi amare fin da subito per la sua bella voce e la dolcezza delle sue canzoni. Il festival di Sanremo, per ben tre volte, è stato suo. E' passata dalla canzonetta, a brani molto impegnati riuscendo ad eseguirli con estrema facilità e naturalezza, interpretando senza alcuna difficoltà il repertorio leggero e quello classico. Ha portato i suoi brani in tutto il mondo in teatri ritenuti templi della lirica, come il Teatro Regio di Parma, il Madison Square di New York e l'Olimpia di Parigi, e poi brillando come interprete di musica leggera a Venezia e cantare le sue canzoni praticamente ovunque, nel corso di lunghe tournée.

 

IVA 1E' a Torino per interpretare al teatro Gioiello un'opera teatrale dal titolo " Tre donne in cerca di guai ", tratta da "Les Amazones"  di Jean-Marie Chevret in cui interpreta la moglie abbandonata dal marito che, dopo trent'anni di matrimonio, se ne è andato per rifarsi altrove una vita con una nuova moglie abbandonandola nella sua casa di Parigi. Per sentire meno la solitudine e non deprimersi, invita a vivere nella sua casa due amiche Micky (Barbara Bouchet), donna in carriera e Annie (Corinne Clery). Lo spazio domestico si intuisce molto ampio, così c'è posto anche per un ragazzo gay, Mirò (Giovanni di Leonardo).

 

La piccola comunità vive in quiete e tranquillità, fino a quando non arriva il palestrato Guillame (Nicola Paduano) che porterà non poco scompiglio fra gli abitanti della casa. La commedia è ricca di episodi umoristici che si susseguono uno dietro l'altro per la gioia del numeroso pubblico che, a  giudicare dalle risate e dagli applausi a scena aperta, manifesta grande soddisfazione nei confronti di un meccanismo teatrale ben oliato.

 

Martine (Iva Zanicchi) è il perno attorno a cui ruota tutta l'azione, interpreta il ruolo  di padrona di casa e dimostra di saper rendere con grande umorismo la condizione di persona sola, non più giovane, alle prese con le dinamiche di un ristretto gruppo di coinquiline che condivide l'amicizia  e la casa con un ragazzo gay. La commedia brillante affronta con leggerezza le tematica della III età e dei turbamenti e dalla solitudine che l'accompagnano.

Al termine dello spettacolo pomeridiano di domenica 27 Novembre, prima dell'inizio di quello serale, ho qualche minuto per porgere alcune domande all'attrice che mi accoglie con grande semplicità, invitandomi a sedermi in compagnia della sua produttrice ad un tavolino del piccolo bar presente nell'androne del teatro, mentre ha solo il tempo di consumare un semplice spuntino. Sono colpito da subito dalla grande semplicità di una persona che si è trovata a frequentare i personaggi più importanti di questi ultimi cinquant'anni; è una professionista che ha collaborato con politici del calibro di Berlusconi e si è trovata a passeggiare a braccetto del grande Fellini.

La guardo riconoscendo in lei la cantante giovanile mentre mi torna alla mente una canzone che ascoltavoIVA2 sempre da ragazzo " Testarda io", nota anche come "La mia solitudine" e, all'improvviso, ho la sensazione di trovarmi di fronte ad una persona che pare essere una vecchia amica con  cui ci si ritrova dopo anni in cui ci si era persi di vista, e si comincia a parlare, in massima scioltezza.

Appassionato di musica lirica, è proprio su questo aspetto del suo vasto repertorio musicale, quello che conosco di meno, che formulo la prima domanda: Anche la lirica, signora Zanicchi? 

" Si, sono stata la prima cantante italiana a esibirsi al Regio di Parma, il tempio della musica lirica. Ho cantato al teatro lirico di Firenze, vi ho lavorato solo per un mese, ed ho interpretato un'opera di Kurt Weill. E' stata un'esperienza molto importante e formativa. Ma il teatro vero e proprio è questo, lo spettacolo che ho presentato oggi. Ho cominciato  a lavorare in teatro quando sono giunta al termine della mia esperienza politica, un'esperienza che non rifarei. Ho voluto cimentarmi con questa perchè sono molto curiosa, ma ne sono uscita con le ossa rotte perché, insomma, la politica è qualcosa che può fare anche male, ma ora non voglio parlare di questo, è un argomento di cui se ne è già parlato abbastanza".

In effetti, della sua splendida e fortunata carriera,in cui è presente anche la fortunata esperienza di presentatrice televisiva si conosce ogni particolare,   per cui le domando  in quale modo è arrivata a realizzare l'esperienza delle "Tre donne in cerca di guai ".

"La mia produttrice mi ha chiesto un colloquio per propormi questo lavoro. L'ho subito trovato molto carino e molto simpatico. Da lei ho saputo che le due attrici sarebbero state Corinne Clery e Barbara Bouchet, due professioniste dello spettacolo, molto preparate, importanti e famose che, a loro tempo, avevano riscosso un grande successo".  

"Sono state icone dello spettacolo, hanno partecipato a film di grande successo anche loro, avevano già lavorato a teatro, forse Barbara un po' meno. Sono  rimasta assai soddisfatta dell'idea, mi sono incontrata con il regista (Nicasio Anzelmo),  con i due ragazzi ed è nata questa simpatia. Stiamo bene insieme, andiamo d'accordo ed  il mio personaggio mi rispecchia un po'.  Io infatti mi diverto quando la gente ride, oserei dire che mi fa piacere come quando canto, perché sentire il pubblico che rumoreggia intorno a te, che ride e batte le mani, è una sensazione fantastica".

"A volte in scena si commettono piccoli errori, ma ci ridiamo sopra,  andiamo avanti lo stesso; nello spettacolo di oggi si è visto benissimo che a Barbara scappava da ridere, non riusciva a restare seria. Per qualche minuto siamo rimasti bloccati senza riuscire ad andare avanti. Più Barbara rideva, più noi ridevamo, ma lo spettacolo non si è fermato. Il pubblico se n'è accorto, ha applaudito a lungo ridendo insieme a noi, ed  è stato un attimo di felicità. Le recite non sono mai uguali, ci prendiamo sempre piccole libertà. Nello spettacolo precedente, ho voluto entrare in scena con un turbante in testa e continuavo a dire di avere un po' di mal di testa, fingendo di non capire il perchè, fino a che non mi sono tolto l'ingombrante cappello, ed il pubblico ha riso, ed io con loro. Questo, specie per noi attori, rompe la monotonia; per adesso siamo a 180 repliche, solo al Gioiello siamo alla quarta. Ora mi fermo un attimo, riprenderò il prossimo anno, perché, mi voglio riposare. Intendo pubblicare un altro disco, e poi ho in mente un altro importante progetto".

TRED"Il mio futuro più prossimo è rappresentato, nel mese di marzo, da una lunga tournée in Sudamerica e forse farò qualche tappa in America dove presenterò il mio nuovo disco che probabilmente uscirà a Febbraio. Lei è uno dei primi  a cui confido di aver  girato un film,  che probabilmente uscirà anche lui più o meno nel mese di  Febbraio. Non entro nei dettagli, per ora. Posso solo dire che  il titolo è titolo "Viva gli sposi".  Il cast è molto importante, ci saranno Paolo Villaggio, Marisa Laurito, Lando Buzzanca, un giovane attore che per il momento va per la maggiore, Giulio Berruti che farà impazzire le ragazze  e naturalmente io. Diciamo che non mi lascio mancare niente".

Sorride sempre, ma ora gli occhi, ben evidenziati dal trucco di scena, brillano di felicità.

Il tempo incalza, l'attrice deve tornare in scena a breve. Ho il tempo per un'ultima domanda: lei scrive, può parlarmi brevemente della sua esperienza di scrittrice?. Il volto delle Zanicchi si illumina e si allarga in un sorriso. 

"Per quanto riguarda i libri, il mio primo libro era, in parte, autobiografico. Ho iniziato con la storia della mia famiglia, a cominciare dalle mie nonne, di cui racconto le vicende cominciando dall'ottocento, per giungere  fino agli anni 60. E' un racconto che accomuna un po' tutti noi,  in cui è rappresentate buona parte di persone desiderose di riscattare le loro umili origini. In particolare racconto  della mia bisnonna che ha preteso, in un'epoca  in cui non c'erano scuole, non cui vi era nulla per far studiare i figli, e insegnare loro a leggere e scrivere, obbligava il prete ad insegnare ai suoi ragazzi a farlo. E' stata una donna lungimirante, ha mandato i figli in America, sono tornati più poveri di prima, ma per il loro bene le ha tentate tutte. Il titolo è "Polenta di castagne", un lavoro a cui sono molto legata, come anche a "I prati di Sara" e la tematica di cui tratta, l'amore adolescenziale in un periodo fra i più difficili della storia d'Italia".

Ormai è tardi davvero, ci alziamo in piedi per la foto di rito; la cantante chiede solo di non fotografarle le buffe pantofole che indossa in scena, calzature  che le donano un aspetto ancor più giovanile ed un aria familiare. La vedo saltellare scomparendo dietro alla tenda, non prima di avere regalato un sorriso ai presenti, per raggiungere il camerino e ricominciare il non facile lavoro dell'attore, senza mostrare segno di stanchezza,lasciando anzi trapelare un grande entusiasmo.

Mi sono trovato di fronte ad una personalità straripante, positiva e carica di una notevole energia che trasmette alle altrettanto brave colleghe, ai due giovani che saranno gli artefici del colpo di scena finale che le affiancano, e al pubblico entusiasta, avendo potuto constatare  che una persona come la Zanicchi è inarrestabile, la sua agenda per il futuro è incredibilmente colma di progetti che potrebbero stroncare un giovane, ma niente paura: l'Aquila di Ligonchio è sempre pronta a ripartire, per volare ancora più in alto.   

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Articolo pubblicato il 03/12/2016