L'angolo della satira del Prof. Giancarlo Pavetto - Un’altra raffica di osservazioni

Ora, dopo mesi di chiacchere inutili, c’è il voto

Chi ama gli immigrati e non vede l’ora di accoglierne tanti nelle sue città, nei suoi paesi ed anche nella propria casa, ha solo da votare SI alla riforma di Renzi, Boschi e Verdini.

 

Ci sono città e paesi che hanno sindaci accoglienti e desiderano gli immigrati. Non si capisce perché i “RAGAZZI” che arrivano dall’Africa debbano essere imposti anche a chi non è d’accordo. Non è più logico invece fare dei grandi agglomerati e delle specie di Hub solo nei luoghi gestiti da questi sindaci buoni e quasi tutti di sinistra?

 

Non ci sono nel nostro paese COOP di Forza Italia, Lega, 5stelle. Sono tutte rosse e qualcuna vaticana. Come mai? Non è possibile che questo commercio di esseri umani, con il lucro che ne deriva, sia il frutto di un accordo tra queste organizzazioni e qualche ministro che si batte per accogliere?   

 

Sia che vinca il sì, sia che vinca il no, Renzi e Padoan dovranno dopo il cinque dicembre trovare le risorse finanziarie per mantenere tutte le promesse fatte in vista del referendum. Le strade sono due. Dimenticarsi delle promesse, come tante altre volte. Oppure affondare le mani nei conti correnti bancari, emuli della fosca ombra di Giuliano Amato. Di notte.

 

Chi non si vergogna che il nostro paese sia nelle mani di due ragazzi senza arte né parte, sbucati da sotto un cavolo in paesi della provincia toscana, e attorniati da un petulante giglio magico composto da vicini di casa e da giovani prefiche sul tipo della Ascani, deve senz’altro votare sì.

 

Quella che oggi governa il paese è davvero una grande accozzaglia. Difficile attribuire un altro nome all’alleanza tra un bullo della provincia toscana e due   compagnie di ventura composte da transfughi usi a tradire, come quelli della banda Verdini e della cricca Alfano.

 

 Il ministro Enrico Costa, segugio di Alfano, ha affossato la legge che si proponeva di abrogare l’eccesso di legittima difesa. Forse, come il rimpianto Marco Pannella, riteneva di dover offrire tutela a quelle persone che, di notte entrano nelle case senza invito. Grazie a lui, quella legge giace ora dimenticata in uno scantinato della camera. Prima di tutto c’è da votare sì alla riforma della Maria Elena.

 

 

 Federica Mogherini, un’altra delle ragazze di Renzi, emersa dai salotti snob romani, ha decretato, per conto dell’Italia e dell’Europa, le sanzioni alla Russia. Poi, alla notizia che la Pinotti aveva inviato dei soldati alla frontiera russa, è stata colta da un insolito, violento orgasmo. Ed allora, eccitata, la donna ha deciso di fondare addirittura un esercito europeo. Forse è convinta di essere ancora a Cinecittà.

 

Le borse, secondo la nobildonna Maria Elena della Laterina, dovevano crollare di fronte alla notizia che i sondaggi davano in vantaggio il no. Non è successo, le borse mondiali vanno su e giù come sempre, ed a Rignano e a Laterina sono in ansia.

 

 Se vince il sì al referendum, il bullo toscano che si è insediato al governo con l’aiuto di un partito in stato preagonico, si sentirà in dovere in caso di vittoria del sì, di modificare l’inno nazionale. La frase che recita “schiavi di Roma iddio ci creò” dovrà, con il suo nuovo senato, essere sostituita da quella “schiavi d’Europa iddio ci creò”. Dalla padella alla brace….

 

Era proprio il caso in un momento come questo, con tutti i problemi che assillano il nostro povero paese, perdere mesi e mesi per discutere una riforma costituzionale atta a sostituire quella che è stata definita da chi ora vuole cambiarla (il giullare di stato) la costituzione più bella del mondo?

 

C’è qualcuno in Italia che abbia mai pensato che la magistratura avrebbe incolpato papà Boschi e gli altri dirigenti di Banca Etruria della tragica condizione in cui naviga l’ente?  La colpa di tutto, secondo i buoni giudici, sarebbe dei risparmiatori che hanno creduto.

 

Spezzeremo le reni alla Grecia” aveva proclamato un tempo Benito Mussolini. “Spezzeremo le reni all’Europa” annuncia oggi, con il naso in aria e con fare minaccioso, Matteo Renzi, se non ci concederà i miliardi necessari a confermare, dopo il referendum,  le mance, le mancette, gli aumenti ed i bonus promessi prima del voto.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/12/2016