Caduta di Renzi, più rischi per le banche.

Le preoccupazioni sono contenute in un editoriale sul Financial Times - Timori dall'Europarlamento per la manovra italiana.

LONDRA - La sconfitta referendaria e la caduta del premier italiano Matteo Renzi "intensifica" nei governi europei e sui mercati il timore "dell'instabilità politica e finanziaria nel terzo maggiore Paese dell'eurozona".

Lo scrive a caldo il Financial Times in un commento firmato da Tony Barber, editorialista e fratello del direttore, giudicando peraltro eccessiva la preoccupazione sul fronte politico, ma "ben fondata" quella relativa "alla condizione delle banche italiane, dei conti pubblici e dell'economia". Timori sono espressi dall'Europarlamento anche per il prosieguo della manovra finanziaria italiana. 

Barber si mostra convinto che la legislatura possa andare avanti, con un governo affidato a "mani sicure" come quelle "di Piero Grasso, di Pier Carlo Padoan" o a un qualche "esponente del Pd". Ma dubita che un governo destinato a durare al massimo un anno o poco più e a occuparsi in prima battuta di realizzare "una nuova legge elettorale" possa prendere "le misure necessarie" sul fronte economico. In particolare per intervenire sul settore creditizio, che il giornale della City continua ad additare come il vero tallone d'Achille della Penisola.

"I rischi", insiste Barber, sarebbero legati soprattutto ai "170 miliardi di euro di bond" degli istituti di credito. E del resto, aggiunge, se "lo Stato italiano dovesse intervenire" per salvare banche "in fallimento" accrescerebbe "un debito pubblico che già ammonta a un colossale 133% del Pil".

Mentre la crescita appare stagnante. Barber prevede in ogni modo un futuro immediato senza grandi riforme, ma avverte che "la priorità di prevenire il dilagare dell'instabilità nel settore finanziario italiano" rimane ineludibile. "Il primo test - conclude - sarà il piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena".

Eurogruppo: manovra, Italia prenda misure aggiuntive

La manovra italiana è "a rischio di non rispetto del Patto" e sulla base degli scostamenti "sarebbero necessarie misure addizionali significative": lo scrive l'Eurogruppo nelle conclusioni. L'Eurogruppo riconosce che l'Italia potrebbe beneficiare di "una più piccola ma sempre significativa deviazione dall'aggiustamento" a causa delle spese per migranti e terremoto, e comunque "invita l'Italia a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio sia in linea con le regole".

"Concordiamo con l'analisi della Commissione secondo cui il bilancio è a rischio di non rispetto del Patto. Notiamo che in base alle ultime valutazioni della Commissione lo sforzo strutturale dell'Italia nel 2017 sarà -0,5% del Pil, mentre è richiesto uno +0,6% nel braccio preventivo. Su questa base, misure addizionali significative sarebbero necessarie", scrive l'Eurogruppo.

Inoltre, una valutazione "ex post" dell'esercizio di bilancio che comprende i costi aggiuntivi connessi alla crisi dei rifugiati, sicurezza e spese per terremoti, "potrebbe portare l'Italia ad avere una più piccola ma sempre significativa deviazione dall'aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine". E quindi "invitiamo l'Italia a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio 2017 sia in regola con le regole del braccio preventivo".

CDT.CH

 

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Articolo pubblicato il 05/12/2016