Torino FC vs Atalanta 1 -1

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: pareggio inutile per il Toro che perde l'ennesima e probabilmente ultima occasione per dare un senso al campionato

Non so voi, amici ed amiche geneticamente granata, ma oggi sono stato parecchio perplesso e dubbioso: perplesso sul senso della partita e dubbioso su quanto potrei vedere in campo.

Alla luce del risultato di Bologna e delle esternazioni post match di Sinisa Mihajlovic, il campionato del Toro sarebbe già finito, e allora, come si diceva una volta: largo ai giovani e ai panchinari, in vista della stagione prossima (alla terza di ritorno,sic).

Personalmente non la penso così, non è da noi, non è da Toro: concentrazione, cattiveria, concedetemi, “granatismo”, e forse la stagione può ancora avere un significato.

Tutto questo è compito della società, più in particolare dell’allenatore.

Già, l’allenatore.

Voci di corridoio, abbastanza attendibili, parlano di spogliatoio spaccato, di giocatori in rivolta contro il mister: esatta fotocopia di quanto successo a Milano, sponda rossonera, l’anno scorso.

Brutta cosa, se confermata.

Brutta cosa lo sputtanamento urbi et orbi di Maxi Lopez: una società con la “S” maiuscola, avrebbe da tempo preso provvedimenti (messa fuori rosa, multa e quant’altro) nei confronti di un giocatore che non si attiene alle regole imposte da chi, comunque, gli paga lo stipendio. Ma tant’è.

Brutta cosa, perchè sento nelle ossa che potrà finire così, l’esonero del tecnico serbo a stagione in corso, con un eventuale sostituto da pescare fra disoccupati di lusso e cariatidi in cerca di un ingaggio da pre-pensionamento.

A proposito di eventuali sostituti, c’è una statistica interessante e divertente, che riguarda Mihajlovic e Montella: non dico altro.

Non dico altro anche sul mercato, perchè per l’ennesima volta “anche oggi compriamo domani” (Iturbe e il carneade Carlao, per il momento risultano essere quello che sono), e mancano tre giorni alla chiusura delle trattative.

 

Comunque, oggi si affronta una squadra che ha otto punti in più in classifica, allenata da un signor tecnico, purtroppo gobbo fino al midollo, ma che, come tutte e più di tutte, soffre della “sindrome di scansamento” che colpisce tutte le squadre che giocano in quel di Venaria.

Ci sarebbero, ci sono eccome, le premesse per tirare fuori gli attributi, e dimostrare che la stagione può ancora avere un significato.

 

Il Toro schiera (4-3-3): Hart; De Silvestri, Rossettini, Moretti (cap), Barreca; Benassi, Valdifiori, Obi; Falque, Belotti, Ljajic.

Non convocati Martinez e Maxi Lopez, per amor di cronaca e di mercato.

Tullio Gritti, vecchia conoscenza, siede in panchina al posto dello squalificato Gasperini.

 

Gli orobici, come da previsione, non si scansano affatto, ma fin dai primi minuti il Toro trova intensità, velocità e pressing che mettono in crisi soprattutto il centrocampo avversario.

Al 15’ la superiorità granata si tramuta, giustamente in rete: bellissima azione di Barreca (in formato Nazionale), che salta in corsa due avversari e crossa alla perfezione, a girare, per Iago Falque (sei reti fin’ora) che solo soletto in area insacca di testa.

Intorno alla mezz’ora di gioco, esce Obi (ennesimo infortunio muscolare) sostituito da Baselli: forse grazie alla sostituzione, i neroazzurri trovano coraggio, si ricompattano e mettono in crisi la nostra difesa.

Finisce il tempo con il Toro in vantaggio.

 

Ripresa esatta fotocopia degli ultimi minuti della prima frazione: risulta deleterio il cambio forzato Obi-Baselli, che permette all’Atalanta di tenere il pallino del gioco, di guadagnare campo e di portarsi in parità dopo venti minuti di gioco.

La difesa stile Bronzi di Riace, permette a Patagna di controllare il pallone in area, girarsi e insaccare.

Toro in confusione totale, a nulla serve, come al solito, l’ingresso di un ulteriore attaccante (Iturbe per Valdifiori) e avversari che ci graziano almeno tre volte, con Hart protagonista al 38’ di una parata decisiva, che salva il risultato.

Grande protagonista, nel bene e nel male, Kurtic: averlo al posto di Baselli forse avrebbe risolto parecchi problemi, fin dall'anno scorso.

Finisce con un pareggio inutile, almeno per il Toro: ennesima occasione sprecata per dare un senso al campionato, ennesima dimostrazione della coperta cortissima, ennesimo messaggio alla società su come e dove intervenire.

I messaggi verranno recepiti?

In due giorni si risolveranno i problemi di rosa messi in evidenza fin dal precampionato?

Verranno investiti, almeno in parte, i denari delle plusvalenze?

 

Chiudo con un saluto a Peppino Vives: un onesto mestierante, che con serietà e professionalità, ha scritto una pagina importante nella storia della nostra squadra.

Auguri di ancora tanto calcio, di vero cuore.

 

Per quanto mi riguarda, ci si risente per Roma – Toro: gli impegni sanremesi mi chiamano, come ogni anno.

 

F V <3 G 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/01/2017