Trump chiama Putin e gli dà il via libera alla guerra in Ucraina

Poche ore dopo il colloquio telefonico fra Trump e Putin è iniziata una vasta offensiva delle truppe russe nell'est dell'Ucraina.

Da due giorni si susseguono intensi bombardamenti su tutta la linea del fronte e la situazione più critica si registra ad Avdiivka, una cittadina di 30.000 abitanti a pochi km da Donetsk.

Da 48 ore l'artiglieria russa martella le postazioni ucraine e l'uso indiscriminato di missili grad (missili a bassa precisione) sta mietendo numerose vittime anche tra la popolazione civile.

Il Presidente Poroshenko ha interrotto la sua visita di Stato in Germania ed è tornato a Kiev dove si sta studiando un piano di evacuazione di tutta la popolazione civile alfine di evitargli lo stesso destino di Aleppo.


Avdiivka al momento non ha corrente elettrica ne acqua corrente, le comunicazioni sono difficili ed anche il riscaldamento non funziona più, con temperature esterne di meno venti gradi.

Si tratta dell'attacco più violento da parte delle truppe russe da quando nel 2014 avevano conquistato la città di Debaltseve. Dopo 48 ore di battaglia sono già decine i morti ed i feriti da parte ucraina mentre non è dato sapere le perdite tra le truppe del Cremlino.

Ero ad Avdiivka due mesi fa e nonostante i combattimenti in Promzona la gente cercava di condurre una vita il più possibile normale. Ero stato anche alla recita scolastica (per la festa degli insegnati) dove teneri bambini vestiti a festa recitavano e cantavano per i loro insegnanti. Tanti frugoletti che correvano felici per i corridoi in parte inconsapevoli di quanto sta succedendo intorno a loro. Sono stato al parco dove le mamme con i passeggini camminavano tra le foglie gialle autunnali, al bar dove persone normalissime mi preparavano un buon caffè caldo, al mercato dove tanta gente acquistava le cose necessarie proprio come facciamo noi ogni giorno. Oggi tutte quelle persone sono costrette a lasciare le loro case ed andare lontano, solo perché esiste ancora al mondo chi ha manie imperialiste e di conquista neanche giustificate dalla conquista delle risorse perché quelle zone hanno veramente poco da offrire.

E' chiaro che questo attacco avviene dopo il via libera di Trump a Putin, un'altro stresstest da applicare sulla popolazione innocente di un paese che vorrebbe tornare alla normalità. I vari formati Normandia, Minsk etc. sono solo delle esibizioni per i politici che danno a loro la possibilità di non prendere una posizione chiara e netta. Basterebbe guardare agli ultimi anni per capire che questi incontri sono solo tempo perso e morti in più ogni giorno che passa. La diplomazia non è mai riuscita negli ultimi anni a fermare la Russia, il Cremlino ha sempre raggiunto i suoi obiettivi a discapito di tregue e patti firmati. Basta vedere come è stata ridotta Grozny oppure Tbilisi ed in ultimo Aleppo. La strategia di combattimento russo è quella di fare tabula rasa di ogni edificio, fabbrica od ospedale prima di avanzare con le truppe di terra. Azioni indiscriminate che in altri tempi avrebbero portato il dittatore a rispondere di crimini di guerra.

Ma lo sappiamo, siamo nell'era delle post verità, delle verità alternative, delle bufale, e così chiunque può fare ciò che vuole grazie anche ad una rete di burattini disseminata tra le varie redazioni di mezzo mondo, una rete che assicura l'esposizione di una verità alternativa dove i cattivi sono gli ucraini che vorrebbero solo vivere in pace nella loro terra.

Vedrete immancabilmente in TV in questi giorni qualche “analista” ed “esperto di ucraina” che vi racconterà una verità parallela senza aver mai visitato nemmeno un minuto l'Ucraina. Lo possono fare perché non hanno mai dovuto incrociare gli occhi di quei bambini o stringere le loro mani, lo possono fare perché nell'era del profitto ad ogni costo un lauto cachet televisivo non si rifiuta come non si rifiuta un incarico promozionale. 

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Articolo pubblicato il 01/02/2017