Nemo memo

Ricordare il futuro nel presente appena passato, dalla tradizione alla contemporaneità: oggi l'artista persiano Ahmad Nejad inaugura la sua personale alla Galleria CSAFarm di Torino

Nell'odierno momento (non così momentaneo, decisamente, ma anzi piuttosto permanente, parrebbe, sebbene sicuramente superabile, storicamente parlando) in cui 'sta cagna della crisi economica continua cocciutamente a mordere ai calcagni la classe-media - non ancora morta, si spera, come quella di Kantor -, investire creativamente sull'arte è coraggioso e lungimirante, perché, dopo la notte, prima o poi (frase-fatta) arriva una nuova alba, il sole sorgerà ancora, per citare la Fiesta di Hemingway. Un plauso, quindi, a chi ci crede, non si scoraggia e si ostina a promuovere originali, stimolanti iniziative e, soprattutto, validi autori, con ottime prospettive di crescita: Marcello Corazzini, direttore-curatore della C.S.A.Farm di Torino, è un chiaro esempio di tale tipo (in via d'estinzione) di uomo di cultura e gallerista intelligente, senza paura.


Ed ecco un'occasione per confermarlo: questo pomeriggio, 2 febbraio, intorno alle 4 e 30, l'inaugurazione d'un'affascinante personale, che sarà aperta al pubblico sino al 25 del mese.

 

Rammentare il futuro attraverso il presente appena passato, dalla tradizione alla modernità, ossia contemporaneità: il talentuoso iraniano Ahmad Nejad, che vive e lavora tra Francia e Italia e nel capoluogo subalpino - giusto nello stesso spazio espositivo - è già stato di recente protagonista del progetto-evento Unica, con Le monde-sous-microscope (terzo appuntamento, che segue i round di Fanny Dada e Jessica Pelucchini e l'"effimera" collettiva estiva Refresh Eyes), esprime nelle sue opere multidisciplinari, dal tratto delicato, però incisivo, e insieme di stratificazione significante concettualmente complessa, materialmente magmatica, il flusso degli istanti e l'evoluzione della civiltà, dall'Oriente alla natia Persia, dal Mediterraneo all'Europa continentale, e dell'individuo nella società, in rapporto all'intimità insondabile della coscienza, mentre "interpreta con passione e poesia le esperienze trascorse, i giorni, gli amori, le gioie, le tristezze e i ricordi che coesistono nell’animo di ogni essere", secondo l'introduzione critica alla mostra.

 

Quivi travalica qualunque cronologia, oltre le Colonne d'Ercole della quotidianità, per non scordarsi mai di sé, delle proprie radici profonde, floride, fonti limpide d'ispirazione, donde abbeverare e ristorare lo spirito, per sconfiggere i mostri che il sonno della ragione sempre genera; oppure per perdersi in un'epochè nirvanica, abbandonandosi all'oblio, obnubilante, ovvero - in nome d'Omero, Nima, Proust, Rimbaud, Dante e Foscolo - nell'eterno nulla di Nessuno?... Nemo o memo?

 

(c.s./e.s.l.)

 

 

Ahmad Nejad, 'Memory between Tradition and Modernity', 2-25/2/2017 © A.Nejad/NicoZarzi/CSA

Ahmad Nejad

"Memory

between Tradition and Modernity

Memoria

tra tradizione e modernità"

Mostra personale

a cura di Marcello Corazzini

Dal 2 al 25 febbraio 2017

 

Inaugurazione, giovedì 2 febbraio

dalle ore 16,30 alle 21,00

 

Orario di apertura al pubblico:

dal martedì al sabato

dalle 16,00 alle 19,30

(lunedì e festivi, chiuso);

per altri orari

solo su appuntamento

 

 

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L'immagine a corredo del testo dell'articolo, in taglio particolare sotto il titolo e in totale qui sopra a destra in locandina

è tratta dall'opera "L'homme et le cheval", 2008, tecnica mista, di Ahmad Nejad

© A.Nejad/NicoZarzi/CSA

 

 

link al precedente articolo Occhiata oceanica

relativo alla mostra personale di Julien Cachki

alla Galleria CSA Farm di Torino :  

www.bdtorino.eu/sito/articolo.occhiataoceanica

 

link all'articolo Piacere per gli occhi

relativo alla mostra collettiva Refresh Eyes

alla Galleria CSA Farm di Torino :

www.bdtorino.eu/sito/articolo.piacerepergliocchi

 

link all'articolo Più unica che reale

relativo alla mostra-evento personale di Jessica Pelucchini

alla Galleria CSA Farm di Torino :

www.bdtorino.eu/sito/articolo.piùunicachereale


 

  

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Articolo pubblicato il 02/02/2017