I mille personaggi dei giochi-di-ruolo si svelano nei fotoritratti di Davide De Martis, in mostra al Centro Phos di Torino fino al 10 marzo
Uno, nessuno, centomila. Personalità e personaggio, individuo ed individualità. Si svelano reciprocamente. Da Nembokid, cioè Superman, a Catwoman, da Wolverine a Joker, dalla Sirenetta a Freddy Krueger, dalle fate agli zombie, a vampiri e vampiresse, diavoli e diavolesse, insieme alle altre infinite incarnazioni concrete di protagonisti virtuali di fiction, saghe tivù o cinematografiche e specialmente diffusi videogame da console o internet, sulla Terra-di-Mezzo o a Narnia, i vari dottor Jekyll e mister Hyde, sosia, cloni o avatar, le proteiformi creature concepite e partorite dalle menti (malate?...) degli sceneggiatori si materializzano in donne e uomini di tutti i giorni: è il popolo dei cosplayer. Giocatori-di-ruolo.
Volti stravolti? Sguardi penetranti, assatanati, con occhi fuori dalle orbite? Trucchi. Costumi, appunto. Corpi e abiti, animi e gesti. Attori mancati in cerca di notorietà? Fuga dalla realtà?... A ciascuno la sua motivazione o movente e movenze. Passati attraverso lo specchio d'Alice dell'ottica lenticolare dell'obbiettivo, i loro colori e caratteri, simili maschere straordinarie, chiare o tenebrose, allegre o spaventose, sempre grottesche ed eccessive, fantastiche, sì, ma magari più vere di quelle indossate normalmente recitando in famiglia o sul posto-di-lavoro, figurano - o sfigurano - in posa nella serie di intriganti, espressivi ed introspettivi fotoritratti, d'impeccabile precisione ed efficacia tecnico-luministica, che Davide De Martis (o DeFuntis), in consonante prosecuzione ai precedenti Socialportraits, dedica a questo genere di passione "interpretativa" ed esistenziale di semplici cittadini italiani d'ogni età ed estrazione, forse sintomo della frustrazione della spesso poco esaltante vitaccia corrente: già esibite a Torino Comics nel 2013 e adesso in mostra al Centro Polifunzionale Phos di via Vico, le immagini evocano tante storie sommerse di chi probabilmente non vuole arrendersi alla noia quotidiana e tenta di redimersi, di affrancarsi dall'anonimo grigiore dell'insignificanza massificata, dell'aberrante banalità convenzionale dell'alienazione consuetudinaria, immedesimandosi nei propri eroi, aderendo a tali riti e miti preconfezionati, ad ideali inventati da abili maestri della comunicazone consumistica globale, eppure creativamente adottati, adattati, traslati e calati su di sé, a mo' di seconda pelle. Per divertirsi (si badi all'etimo).
Opere. Abbagli. Lampanti. Forti contrasti. O sottili sfumature. E tonalità accese. A tinte fosche. Assolute. Sbucano dal nulla. Oscure. Comparse dal buio. Al nero.
(c.s./e.s.l.)
Davide De Martis
"Cosplayers"
Mostra fotografica personale
Fino al 10 marzo 2017
PHOS
Centro Polifunzionale per la Fotografia
e le Arti Visive
diretto da Enzo Obiso
Via Vico, 1 – Torino
Info: 011-7604867
www.phosfotografia.com/inaugurazione-sede
www.phosfotografia.com/demartis
Orario: dal martedì al venerdì
dalle 15,00 alle 19,30
Le immagini a corredo del testo dell'articolo:
sotto il titolo, entro o in calce allo scritto
e qui sopra, a destra
sono riprodotte da fotografie della serie "Cosplayers" (2013-2016)
di Davide De Martis (alias DeFuntis);
qui a lato, scorcio dell'atrio della nuova sede del Centro Phos
in via Vico a Torino
© aut. / PHOS - Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive
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Articolo pubblicato il 04/02/2017