La casa degli orrori

La cucina costituisce una fonte inesauribile di pericoli mortali

 

Nonostante tutte le possibili precauzioni che si possano adottare, la cucina resta sempre un ambiente oltremodo pericoloso.

Si pensi solo ai fornelli a gas, la cui fiamma potrebbe spegnersi a causa di un liquido che fuoriesca dalla pentola…

Oggi molti fornelli sono dotati di una termovalvola di sicurezza che blocca il gas impedendone la fuoriuscita, purtroppo in molte abitazioni questo accessorio salvavita non è ancora stato introdotto.

Pensiamo agli elettrodomestici come tritacarne o tostapane e riusciremo subito a immaginare quali danni possano arrecarci se non li utilizzassimo con estrema attenzione.



 

Senza contare quanti veleni vengono spesso tenuti alla portata dei bambini o negli stessi spazi dove si conserva il cibo…

Vorrei raccontarvi di un fatto piuttosto inconsueto, accaduto ad una mia conoscente alcuni giorni fa:

la sventurata aveva appena terminato di cuocere uno splendido bollito misto. Dopo aver aperto con le necessarie precauzioni la pentola a pressione, altro oggetto da maneggiare con estrema cura, la signora in questione volle verificare lo stato di cottura del cibo.

Sfiorò con la punta di un coltello alcuni pezzi che galleggiavano nel brodo ancora bollente, constatando lo stato di cottura, quindi bucò la parte centrale di una splendida lingua di bovino. 

Quello che successe dopo non appartiene ad alcun tipo di umana comprensione: dalla parte centrale della lingua esplose un getto bollente di brodo che, come una colonna rovente prodotta da un geyser, le bruciò viso e mano destra. Si pensa che la quantità di brodo bollente che le raggiunse il volto fosse pari a quella di una tazza da caffè piena.

Per quanto possa sembrare incredibile, una piccola quantità di aria si raccolse sotto la spessa pelle della lingua, diventando una sacca di gas sotto pressione. Quando la punta del coltello perforò la pelle permise all’aria di fuoriuscire: questo avvenne con l'effetto un’autentica esplosione.



 

Sorvoliamo sugli effetti secondari di questo incidente domestico: la povera vittima fu portata di corsa al pronto soccorso, dove imboccò il canale preferenziale del codice rosso.

Fortunatamente dopo una decina di giorni tutto si risolse senza conseguenze, ma il suo rapporto con il bollito misto non fu mai più lo stesso.

Esperti di cucina, successivamente interpellati, mi dissero che è sempre prudente punzecchiare la pelle della lingua prima della cottura, onde evitare che possano crearsi zone in cui l’aria si possa concentrare; questa precauzione pare che debba essere adottata anche per il cotechino…

Un caro amico, dotato di un non comune senso dello humour, ebbe l’ardire di commentare questo evento ricordando un noto proverbio: ne uccide di più la lingua della spada… 


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Articolo pubblicato il 05/02/2017