Torino, nasce la sezione torinese del Comitato Dieci Febbraio

Per preservare il ricordo di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano - dalmata

Lo scorso sabato si è tenuta a battesimo la sezione torinese del Comitato Dieci Febbraio, associazione di promozione sociale con sede a Roma e presente sul territorio nazionale.

Presenti all'evento Damiano Colombo, membro del direttivo Scientifico del Comitato 10 Febbraio; Luigi Songa, membro del direttivo provinciale del Comitato 10 Febbraio Verbano- Cusio- Ossola; Fabio Volpe, referente regionale Comitato 20 Febbraio Verbano- Cusio- Ossola; Christian Longatti e Andrea Gunetti, rispettivamente segretario e vice segretario del Comitato dieci Febbraio sezione di Torino.

Il Comitato 10 Febbraio nasce con la precisa volontà di tenere vivo il ricordo della tragedia del massacro delle Foibe nel quale persero la vita 11.000 persone.

Per troppo tempo questa triste pagina della nostra storia è stata ignorata dai libri di storia e dalle istituzioni, le quali paiono non dare la giusta importanza alla ricorrenza dell'eccidio e al conseguente esodo.

Pesano come un macigno nella memoria storica le assenze già preannunciate del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Senato Piero Grasso, i quali avrebbero dovuto presenziare venerdì alla commemorazione dell'eccidio presso la foiba di Basovizza, unico monumento nazionale su Carso nei pressi di Trieste.

"Questa riluttanza da parte delle istituzioni di ricordare una delle pagine più triste e buie del nostro Paese è semplicemente vergognoso.

Non è possibile che ci siano tragedie di serie A e tragedie di serie B. Per tale motivo, come Comitato Dieci Febbraio stiamo cercando di introdurre nelle scuole delle giornate commemorative come avviene per il Giorno della Memoria", ha dichiarato Damiano Colombo.

Per questo motivo, il 10 Febbraio di ogni anno, nella Giornata del ricordo in memoria delle vittime delle Foibe, dell'esodo giuliano- dalmata e delle vicende del confine orientale si indossa un fiocco tricolore per ricordare le vittime di questa "tragedia silenziosa".

Un simbolismo per dare dignità alle atrocità che vengono abilmente non narrate dai libri di storia o dai palinsesti televisivi che non trasmettono a reti unificate fiction o film sull'argomento.

 "Il nostro desiderio è quello di accrescere il livello culturale delle nuove generazioni riguardo la storia di questa tragedia e del suo popolo per preservarne il ricordo ed evitare che venga ignorato dai libri di storia e dalle coscienze collettive come, purtroppo, sta capitando da troppi anni", ha aggiunto Fabio Volpe.



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Articolo pubblicato il 07/02/2017