Il libro “Oltre le porte della percezione” di Fabio Duranti.

I dati esposti nel testo, non sono frutto di teorie, ipotesi o mera speculazione, ma nascono dall’esperienza diretta in dette cose, esperienza esperita dall’autore nel corso di tutta una vita.

Il libro: “ OLTRE LE PORTE DELLA PERCEZIONE - veritiera testimonianza di una coscienza indaco”, è stato scritto con l’intento di sfatare alcuni luoghi comuni nell’ambito della ricerca spirituale-esoterica. Infatti sempre più si parla frequentemente di chakra, di visioni di angeli, del risveglio della forza tellurica chiamata kundalini, di viaggi astrali e di tante altre cose notissime a chi è intento a percorrere un sentiero di conoscenza.

Basandosi su dati esatti  estrapolati dalle dottrine di tutti i tempi legati al filo comune della “filosofia perenne”, il libro analizza i pericoli che si incontrano proprio oltre le cosiddette porte della percezione, pericoli ancor più evidenti se tal passaggio viene effettuato in modo prematuro, morboso od in un senso puramente curioso di sperimentazione cieca e presuntuosa.

I dati esposti nel testo, non sono frutto di teorie, ipotesi o mera speculazione, ma nascono dall’esperienza diretta in dette cose, esperienza esperita dall’autore nel corso di tutta una vita. Il libro è diviso in due parti. Soprattutto nella seconda, vengono chiarificati alcuni dati del percorso iniziatico basandosi sulla dottrina gnostica più pura, la quale prevede: non l’esaltazione dell’io tipica di un percorso occulto naturale, ma proprio la cosiddetta  “morte mistica dell’io”, morte dell’ egocentrismo assolutamente necessaria per favorire la rinascita evangelica del fior di loto, noto in occidente anche come una rosa.

Inoltre nel libro viene specificato chiaramente che il fuoco alchemico necessario affinché questa “pietra filosofale” si attivi, non proviene assolutamente dalle zone invisibili del piano astrale a cui si ha accesso proprio con l’apertura delle porte della percezione, ma da un dominio extra-universale che gli gnostici antichi chiamano “tredicesimo eone”, un luogo energetico dall’altissima frequenza vibratoria al di sopra delle dodici forze fondamentali della natura. Questo tredicesimo eone è paragonabile al concetto di nirvana espresso magistralmente dal Buddha storico.

Tra gli altri argomenti trattati, tutti fondamentali e chiarificatori in questa confusione babelica dei tempi attuali, vi è anche quello del problema del male e del maligno, che viene analizzato dettagliatamente con vero spirito critico ed illuminante.

Il libro, uscito recentemente nella sua seconda edizione riveduta e corretta, ha circa 250 pagine ed è composto  da 66 capitoli. Ogni capitolo è in un certo senso un piccolo trattato su di un argomento specifico, analizzato oltre che sotto la luce della gnosi genuina, anche tramite autori e concetti appartenenti al buddismo originale, al vedanta non duale, all’ermetismo e, cosa questa assai originale, all’antica mitologia vichinga.

Vari autori più recenti , ma non meno pieni di valore, vengono utilizzati per avvalorare in un senso teorico ed in linea con la filosofia perenne le tesi esposte nel libro.

Gustav Meyrink

Jan Van Rijckenborgh

Renè Guenon

Jiddu Krishnamurti

Mikhail Naimy

Elena Petrovna Blavatsky, ed altri che non nominiamo per brevità espositiva, tutti uomini di profonda conoscenza e di indubbie qualità interiori

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Articolo pubblicato il 07/02/2017