25 febbraio 1922: Henri Landru viene ghigliottinato a Versailles

Henri Désiré Landru, soprannominato il “Barbablù di Gambais”, era tra l’altro accusato di avere ucciso undici donne a scopo di truffa. – Il suo processo appassionò i suoi contemporanei e finì sulla prima pagina di tutti i giornali

Per ricordare l’esecuzione di questo criminale molto noto, che ha anche ispirato vari film, tra cui uno diretto e interpretato da Charlie Chaplin (Monsieur Verdoux, 1948) e uno da Claude Chabrol (Landru, 1963) con sceneggiatura di Françoise Sagan, ho utilizzato le considerazioni espresse da Charlotte Denoël nel sito “Histoire par l’image”.

 

Il processo di Henri Désiré Landru (1869 -1922) appassionò i suoi contemporanei: questo “Barbablù di Gambais”, come è soprannominato dalla leggenda, era tra l’altro accusato di avere ucciso undici donne a scopo di truffa.

Il suo processo, che si aprì il 7 novembre 1921 ed al quale assistettero numerose personalità come Colette, finì sulla prima pagina di tutti i giornali.

Il 30 novembre 1921, la condanna a morte di Landru è pronunciata e questi viene ghigliottinato il 25 febbraio dell’anno seguente a Versailles.

Come mostra questo dipinto di un anonimo pittore francese, poiché il palco del patibolo era stato soppresso da un decreto di Adolphe Crémieux, lo strumento del supplizio [la ghigliottina] è posto a livello del suolo, per cancellare il lato spettacolare dell’esecuzione.

Adolphe Crémieux (1796-1880) come ministro della giustizia ha abolito l’uso del palco per sollevare la ghigliottina, con decreto del 25 novembre 1870 (m.j.).

 

Nascita dell’antropologia criminale

Le figure dei grande criminali ed il fascino che suscitavano hanno condotto gli scienziati ad elaborare una scienza dell’uomo ed a ricercare i tratti preminenti dell’assassino tipo, in un’epoca in cui il positivismo ed il determinismo la facevano da padrone.

Dalla fisiognomica elaborata da Lavater alla fine del XVIII secolo alla psichiatria criminale e della frenologia di Gall alla criminologia di Cesare Lombroso, tutte le scuole di pensiero si sforzano, ciascuna a suo modo, di elaborare delle teorie, di mostrare che l’uomo è psichicamente o fisiologicamente predisposto alle pulsioni criminali, cioè a dire che esistono gli assassini-nati.

Il crimine rientra ormai nella biologia e si medicalizza, mentre alla prefettura di polizia di Parigi, Alphonse Bertillon pone le basi dell’identità giudiziaria: alla fine del XIX secolo, inizia ad accumulare il segnalamento esatto dei criminali grazie alle fotografie del loro viso di faccia e di profilo e al rilevamento delle loro caratteristiche fisiche specifiche come il colore dell’iride o le impronte digitali.

Questa schedatura degli individui che va di pari in passo con la fotografia metrica della scena del crimine, in tre dimensioni, permette di facilitare le indagini giudiziarie, di scovare i delinquenti recidivi e, in generale, di combattere più efficacemente il crimine.

Fonte: Charlotte DENOËL, «Figures d’assassins célèbres», Histoire par l’image [en ligne], consulté le 14 Février 2017.

URL : http://www.histoire-image.org/etudes/figures-assassins-celebres

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Articolo pubblicato il 25/02/2017