Torino - Allarme melanoma in Piemonte: 500 casi ogni anno
Il tavolo dei relatori

Liliana Carbone per Civico20News

I bambini, anche a scuola, possono imparare il modo corretto di prendere il sole e di proteggere la propria pelle da uno dei tumori più temuti e aggressivi, il melanoma, che porta Torino ad essere considerata la città italiana con il maggior numero di nuovi casi e il Piemonte la regione più esposta al rischio, con oltre 500 nuovi casi diagnosticati ogni anno e circa 8mila persone che convivono con la malattia. I giovani sono a rischio: il 20% dei casi viene infatti riscontrato nella fascia di età tra 15 e 39 anni. 

 

Ad aiutare i primi 2.000 piccoli studenti piemontesi di 12 scuole primarie (8 di Torino e provincia, 2 di Vercelli e 2 di Alessandria) in questo viaggio di conoscenza e di prevenzione è l’alieno Rey del cartone animato della campagna nazionale “Il sole per amico”(www.ilsoleperamico.it), promossa da Imi Intergruppo melanoma italiano, in collaborazione con ministero dell’istruzione e della salute, associazione italiana di oncologia medica e Regione Piemonte. Perché il melanoma si può prevenire già in tenera età. 

 

Il progetto educazionale di prevenzione primaria, che oggi coinvolge 143 scuole primarie e oltre 30mila bambini d’Italia, ora entra nelle scuole piemontesi con incontri con i dermatologi e oncologi, il cartoon (Gea e Geo sono gli altri due protagonisti) e altri strumenti didattici. 

 

Secondo alcuni studi, i bambini sono molto esposti al sole e sono anche poco protetti, con la conseguenza che spesso riportano scottature. I buoni comportamenti, come prendere il sole nelle ore non centrali della giornata e di proteggere la pelle usando creme o spray a filtro elevato, si imparano sin da piccoli.

 

"In un linguaggio semplice e diretto spieghiamo ai ragazzi come esporsi al sole proteggendo la pelle e a non mettere a rischio la salute e la vita"

 

ha spiegato mercoledì 15 febbraio, in consiglio regionale, Paola Queirolo, ideatrice e coordinatrice della campagna. 

 

"Il sole preso senza adeguata protezione e in maniera massiccia in età pediatrica fa aumentare il numero di nei in età adulta e aumenta il rischio di un futuro melanoma" 

 

ha evidenziato Paolo Broganelli, dermatologo della Città della salute aggiungendo

 

"La pelle dei più piccoli è molto più sottile rispetto a quella degli adulti e i melanociti, responsabili dell’abbronzatura che è un fattore importante di protezione, sono meno attivi nella produzione di melanina e permettono ai raggi ultravioletti di raggiungere più facilmente lo strato germinativo".

 

"Non esporre mai al sole diretto i bimbi di 1-2 anni, se non nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio è un altro consiglio"

 

ha aggiunto il dottor Pietro Quaglino, dermatologo della Città della salute.

 

E se è importante esporsi correttamente al sole in località di mare, lo è anche in montagna.  

 

"La salute è un bene di tutta la comunità"

 

sottolinea il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus che aggiunge:

 

"Occorre dare ai giovani le giuste informazioni per un corretto stile di vita - sostiene -. Istituzioni e politica hanno il dovere di impegnarsi in questo senso, soprattutto per le patologie più insidiose come appunto il melanoma". 

 

 

Liliana Carbone 

 

 

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Articolo pubblicato il 17/02/2017