Quell’idea di Destra che manca

Qual è il vento di Destra che soffia in Europa e negli Stati Uniti?

In questo quasi primo ventennio del nuovo millennio, è evidente come i vecchi connotati di Destra e Sinistra si siano andati confondendo e soprattutto sgretolando dinanzi a un mondo in cui, purtroppo, la vera politica la fanno il Capitalismo mondiale e la Globalizzazione.

La maggior parte di noi si è resa conto come la Globalizzazione, o meglio questa Globalizzazione, stia creando enormi problemi soprattutto all’interno dei vari Stati della vecchia Europa, portando da un lato a un relativo equilibrio tra ricchezza e povertà tra i vari paesi (oggi le differenze tra le classi medio basse degli Stati occidentali rispetto a le stesse dei paesi in via di sviluppo si sono ridotte), ma dall’altro a una forbice sociale assai più marchiata tra le varie classi all’interno dei paesi ricchi (oggi un amministratore delegato di una grande azienda guadagna molto di più dell’ultimo degli impiegati rispetto al suo omologo di trent’anni fa).

La Destra in Italia ha avuto per parecchi anni un grande imprenditore diventato anche Presidente del Consiglio (e sappiamo bene con quali conseguenze per il paese, soprattutto sul piano culturale) e ora è la volta di un grande capitalista come Trump a capo degli Stati Uniti (con le conseguenze che ancora non conosciamo ma allo stato attuale piuttosto prevedibili).

Gli ideali di Destra legati al patriottismo, al senso dello Stato, alla difesa della piccola e media impresa, alla meritocrazia, alla giustizia, sono valori di per sé condivisibili purché portati avanti con il rispetto di chiunque faccia parte della Nazione.

Oggi, invece, da più parti, si assiste purtroppo a una Destra in cui si pensa che la lotta allo straniero (si veda i quasi centomila soldati che Trump vorrebbe mettere al confine con il Messico), la lotta alla coesione europea (si pensi ai vari movimenti europei che vorrebbero tornare alla vecchia moneta), la lotta alla globalizzazione (attraverso progetti protezionistici come quelli di Trump mettendo dazi sui prodotti dall’estero), siano le vere soluzioni ai problemi del mondo.

La Destra attuale pare più rivolgersi a ostacolare l’immigrazione e la coesione internazionale (ONU, Europa Unita, …) piuttosto che a contrastare quella deriva in qualche modo di stampo ultraliberista e capitalistica che è la parte peggiore di una idea di Destra che sta rovinando il mondo.

Trump negli USA vuole cancellare il processo di riforma sanitaria di Obama e pensa di fregarsene dei patti sui cambiamenti climatici andando a favorire la realizzazione di nuovi oleodotti.

In Italia, si fa propaganda che uscire dalla moneta unica sarebbe un vantaggio, poiché, tornando a una Lira svalutata, si avrebbe più competizione. La svalutazione fa perno sul fatto che le nostre esportazioni diventerebbero meno care delle importazioni. Poiché noi Italiani consumiamo i nostri prodotti, e il cui prezzo non varierebbe con la svalutazione, mentre i beni importati diventerebbero più costosi, il risultato sarebbe il calo del potere d’acquisto, senza poi dimenticare che normalmente alla svalutazione segue l’inflazione galoppante (pensate agli anni ’80 con inflazione sostenuta contro quella attuale vicino allo zero!).

L’Euro non ha rovinato l’Italia ma ha solo messo in evidenza quanto la nostra relativa ricchezza si basasse su una Lira svalutatissima (pensate al fatto che eravamo tra i pochissimi a non avere neanche più i centesimi e che per acquistare un biglietto del bus ci volessero grosso modo mille lire, ossia mille volte la moneta base mentre adesso basta un solo euro o poco più).

Anche l’idea di Trump che abbassare le tasse ai ricchi potrebbe convincerli a investire un po’ di più e quindi indirettamente ad assumere anche tra le classi meno abbienti è quanto di più balzano ci sia, dal momento che il grande capitalismo globale si alimenta di speculazioni dei mercati e dell’andare a far crescere fabbriche laddove il costo del lavoro è più basso.

Chi come Salvini della Lega Nord parla di volere ad esempio mettere una sola aliquota Irpef, dovrebbe spiegare da un lato come si potrebbe sostenere la spesa pubblica, quella buona (scuole, sanità, …) con meno tasse e soprattutto spiegare che razza di egualitarismo ci sarebbe ad applicare la stessa aliquota Irpef a un operaio e a un dirigente.

Oggi, più che mai, c’è bisogno di una idea di Destra, liberal-democratica, che abbia certamente a cuore i così detti Stati-Nazione, con il loro patrimonio imprenditoriale, culturale, paesaggistico, storico, ma che non lo difenda attraverso promesse protezionistiche o xenofobe, ma che combatta quel capitalismo finanziario internazionale che è il vero cancro di una globalizzazione che, se controllata e gestita diversamente, potrebbe dare benessere a tutti, e che promuova non meno Europa ma più Europa, purché non l’Europa dei banchieri e del capitalismo finanziario.



Marco Pinzuti


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Articolo pubblicato il 20/02/2017