Milano - Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta …

La scintilla è stata un tentativo di palmicidio avvenuto in piazza del Duomo

Gli italiani si sono appena ripresi alla avvilente notizia che un processo indetto per lo stupro di una bambina di sette anni è stata concluso dalla magistratura torinese dopo soli venti anni. Non c’è stata sentenza perché è intervenuta la prescrizione e la vittima dello stupro ha oramai ventisette anni.

Superato lo stato di shock, tutto il paese si è attivato. Magistrati, politici, apparati di sicurezza, questori e prefetti, direttori di quotidiani importanti, lettori indignati di telegiornali RAI e Mediaset si sono mobilitati e coordinati tra loro ed hanno dichiarato guerra a questo stato di cose.

La scintilla che ha attizzato (sic) le istituzioni è stata un delitto di palmicidio, o forse solo un tentativo di palmicidio, avvenuto in Milano, per di più in piazza del Duomo. Fosse stato incendiato il portale del sacro edificio e la piazza antistante trasformata in moschea, non ci sarebbe stata in Milano una reazione così viva e sofferta.

Tutti i milanesi che avevano eletto primo cittadino il buon Beppe Sala hanno voluto essergli vicini perché sapevano che quelle palme cosi belle evocavano nel loro sindaco il ricordo della villa che aveva dimenticato di possedere nella riviera ligure.

I giornali, ed in prima linea quelli di Carlo de Benedetti, hanno pubblicato ogni giorno grandi fotografie a colori della sacra palma bruciacchiata. Ed hanno invitato alla ribellione tutti i loro affezionati lettori.

Nulla è stato ancora deciso invece sulla data dell’imponente corteo che sponsorizzato dal PD e dall’ANPI, dovrà sfilare nella città, inneggiando alla cultura ed alla coltura africana.

Ma solo perché molti compagni sono dell’idea di attendere che il Matteo Renzi con il suo affittuario Carrai siano rientrati dagli USA.

E’pertanto probabile che la manifestazione, visto che il clero milanese è d’accordo, venga postdatata alla domenica delle Palme.

Purtroppo anche il presidente della repubblica, impegnato in Cina, non ha potuto partecipare al cordoglio della città, ma una delegazione guidata dai giornalisti Beppe Severgnini e Maria Teresa Meli sarà a riceverlo in aeroporto per portargli la ferale notizia.

E’ intanto cominciata la caccia all’uomo. Centinaia di cittadini sono chiamati a testimoniare sul palmicidio che è avvenuto in ore notturne. Tutte le telecamere orientate sulla piazza sono intanto scrutinate con cura.

L’imperativo categorico è quello di individuare l’autore di un così efferato arboricidio prima che trovi rifugio nella Terra del Fuoco.

Gli elettori di Sala non osano affermarlo, ma sarebbe stato più accettabile se l’incendio fosse stato appiccato alla Madonnina. Che ricorda loro un tempo cupo, xenofobo e razzista in cui la statua emblema che sta sulla guglia più alta del Duomo era invocata in un inno cantato in dialetto lombardo.

Solo dopo la cattura dell’incendiario si potrà pensare a popolare la bella oasi. Per le scimmie non vi sarà in Milano, alcun problema, Più difficile reperire, alloggiare ed integrare cammelli e dromedari.

 

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Articolo pubblicato il 27/02/2017