TIEF Torino 2017 - la Finanza Islamica come opportunità di Sviluppo Economico e Inclusione Sociale.

Riuscire a capire le leve della Finanza Islamica in un mercato in continua crescita.

Lunedì 6 e martedì 7 marzo, il Centro Congressi Torino Incontra, ospiterà la terza edizione del Turin Islamic Economic Forum (TIEF), un evento unico al mondo dove si incontreranno i più importanti protagonisti e conoscitori dell’economia e della finanza dei Paesi arabo-islamici.

Il Forum , organizzato dalla Città di Torino, dall’Università degli Studi, dalla Camera di Commercio e dall’Assaif ( Associazione per lo sviluppo di strumenti alternativi e di innovazione finanziaria) si propone di fornire a rappresentanti di Istituzioni e alle imprese piemontesi, italiane, europee e del mondo islamico, la possibilità di approfondire la conoscenza delle potenzialità e delle opportunità offerte, a Torino e in Piemonte, da settori dell’ economia importanti e in espansione, onde favorire investimenti e sviluppo del territorio.

I rapporti economici tra il Piemonte  e i 10 principali Paesi di Finanza islamica (FI) sono notevoli: nel 2015 la nostra Regione ha esportato beni e servizi nei Paesi della FI per 2,6 miliardi di euro, con un incremento del 16,2% rispetto al 2014, nel primo semestre 2016 già superati i 2 miliardi. Ne deriva un saldo positivo della bilancia commerciale  di 895 milioni di euro, in crescita del 13,6% rispetto al 2014.

Il principale partner commerciale è la Turchia, al secondo posto la Malaysia, a seguire l’Indonesia, e il Bangladesh, decisamente distanziati l’Iran, l’Arabia saudita gli Emirati Arabi, il Quatar e il Bahrain. Come tipologia per i 33% esportiamo mezzi di trasporto, il 23% meccanica generale e per il 7,25 bevande e prodotti alimentari.

Nel settore import, il Piemonte acquista beni e servizi sempre dalla Turchia, per oltre l’84% dell’area della FI,  per il 5,6% dalla Malaysia e il 5, 2% dall’Indonesia.

Sono oltre 12.500 gli imprenditori provenienti da Paesi  di fede Musulmana; oltre 5400 di provenienza Marocchina, oltre 1400 dall’Albania, oltre 1200   dall’Egitto. Questi dati sono riferiti al 2016 e quindi ad oggi abbiamo sicuramente numeri più rilevanti.

Possiamo dire che Torino ha ormai un ruolo strategico internazionale sempre più marcato, rivolto al dialogo multietnico e al pluralismo culturale, religioso e formativo  che ha contribuito allo crescita e sviluppo dell’economia dell’intera Regione.

Nelle due giornate  si alterneranno dieci sessioni con dibattiti, approfondimenti e 50 relatori  con un denso programma di incontri e di momenti di confronto, per creare a Torino e in Piemonte le condizioni affinchè  la Finanza Islamica possa fungere da catalizzatore di sviluppo economico e al tempo stesso risultare un fattore concreto di inclusione per migliaia di musulmani che oggi vivono e lavorano nella città della Mole.

Secondo il Sindaco Chiara Appendino,” il TIEF ci darà una nuova occasione per mostrare quanto, in termini di progetti, Know–how e opportunità per investitori pubblici e privati, è offerto dai settori aerospazio, Biomedicale, Automotive, , energie rinnovabili e negli altri ambiti  segnalati dal nostro programma “Open for Business”.

Durante la due giorni, si discuterà anche di Finanza Islamica e di inclusione: una scelta importante perché noi guardiamo con attenzione anche a chi è venuto da quella parte del mondo e ha scelto di lavorare e vivere con la propria famiglia a Torino, diventandone cittadino a tutti gli effetti.

Nella nostra città vivono oggi oltre 50.000 cittadini musulmani; se si offre loro la possibilità di accedere al credito senza violare le prescrizioni del Corano, permettendogli, ad esempio, di acquistare  una casa o di aprire una attività commerciale, si può compiere un grande passo nella direzione dell’inclusione sociale  del soggetto e dei suoi famigliari, con vantaggi per l’intera comunità.”

Nell’attesa delle novità che potranno nascere dal Forum, ricordiamo che le principali differenze tra la Finanza Islamica e quella Occidentale consiste in due fondamenti: assenza di tassi di interesse e divieto di speculazione; questo rende gli istituti bancari musulmani  quasi immuni dalle ricorrenti crisi finanziarie.

Info: www.tief.it  #TurinTIEF17

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Articolo pubblicato il 01/03/2017