Ispirato dall’articolo di Fabio Duranti, “Il cavaliere errante nella landa interiore della ricerca”, (civico20news Ven 3 Marzo 2017), propongo uno dei di-versi orientamenti, con i quali si potrebbe commentare il suo Lavoro.

 Il lungo cammino dei Cavalieri

Ricorda quando fosti un cavaliere,

un triste narrator d’antiche gesta,

un uomo ch’el Saper doveva bere,

…un modo per uscir dalla Foresta.

Correvi contro li mulin’ a vento,

bardato come un dì, di grande festa,

seguito da colui che lo spavento,

tremar gli fece poi, tutte le membra.

Avevi tu nel cor prezios’intento,

pensando che realtà è quel che sembra,

ma la realtà di quella lunga vita,

col tempo le certezze tutte smembra.

Poi fosti Cavalier e più smarrita,

ti parve quella via di grandi fasti:

pensasti che quell’Anima sopita,

ora che Lanzillotto ti chiamasti,

potesse di per se veder la Luce,

mirando quel sentier che sempr’amasti.

Ginevra fu per te colei ch’induce,

amor più grande ancor, che di Sofia,

e fosti di colei che ti seduce,

dimentico di perdere la Via.

Pagando con il soldo del dolore,

che Karma con premura sempre invia,

tornasti nella ruota del torpore,

che questa realtà può sol’ offrire.

Tu Parsifal, portasti con onore,

il nome di colui che vuol partire,

bramando quella coppa del divino:

il calice del Graal che può guarire.

E fosti Cavalier nel tuo cammino,

un puro condottier dal manto bianco,

bevendo nella coppa, il sacro Vino,

posasti rubra Croce sul tuo fianco.