SS Lazio vs Torino FC 3-1

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: un Toro irritante e senza nerbo, perde meritatamente all'Olimpico

Il campionato spezzatino offre questa sera una sfida che avrebbe potuto significare "Europa" per entrambe le squadre in campo.

"Avrebbe" se il Toro avesse mantenuto un ruolino di marcia decente, soprattutto fuori casa, se avesse mantenuto una buona costanza di risultati nell'arco del campionato fin qui disputato, se la difesa non avesse dimostrato la propria inadeguatezza, fin dalla prima partita, se le plusvalenze fossero state reinvestite in modo decente, se...se...se... Mi viene in mente mia nonna che usava dire "se mia madre avesse avuto le ruote sarei nata carretto".

Purtroppo per noi, la partita del "monday night", rappresenta solamente la sfida a distanza tra il "Gallo" e un attaccante che rappresenta la meta' mancata, dei "gemelli del goal" del nuovo mllennio.

E la cosa mi fa girare alquanto i cabbasisi, a prescindere dal personaggio che, per scelta personale o per obbligo societario, stasera veste la maglia biancoazzurra.

"Traditore", "infame", forse. Personalmente lo considero un grande attaccante, uno di quelli che non mollano mai, come Belotti, del resto, e, sempre personalmente, avrei goduto assai nel vederli in campo insieme anche quest'anno, magari supportati da un degno "rifinitore" (come si diceva una volta).

"Avrei", "avrebbe": troppi condizionali, sia in questo articolo, che nella stagione del Toro, o se preferite negli ultimi sedici anni. Nel dubbio, rigore per la Juve.

Non siamo nati con le ruote, quindi non siamo un carretto.

Condizionali o meno, il Mister Sinisa Mihajlovic stasera manda in campo (4-3-3): Hart; De Silvestri, Rossettini, Moretti, Barreca; Benassi, Lukic, Baselli; Iturbe, Belotti, Ljajic.

Primo tempo alquanto imbarazzante per il Toro che rischia più volte di crollare, ma riesce, di riffa o di raffa, a mantenere il pareggio. Una sola vera occasione per parte: Immobile, liberato in area, da un colpo di tacco (sic) di Felipe Anderson, viene chiuso da Rossettini e Hart e Belotti, su punizione velenosa di Iturbe (unico lampo in un primo tempo da dimenticare), manca di un amen l'impatto con la palla, a pochi centimetri dalla linea di porta.

Toro che soffre troppo, con la difesa perennemente in affanno. Costante della stagione. Nulla di nuovo nella notte romana. Purtoppo.

Encomiabile Belotti: uomo a tutto campo, le prende, le dà. Un vero leader.

Ammonito Ljajic che, già diffidato, salterà la prossima partita contro l'Inter. Un vero idiota.

La ripresa comincia con Molinaro, al rientro dopo l'infortunio, al posto di un impalpabile Baselli, che ridisegna la squadra con un 4-4-1-1 molto più coperto rispetto al primo tempo. Almeno in teoria.

Ma pare che il Toro sia rimasto negli spogliatoi, se mai stasera è sceso veramente in campo: giocatori molli, demotivati, distratti e senza grinta. Dopo 10' Immobile segna in tutta tranquillità il goal dell'ex.

Maxi Lopez (non voglio parlare di scelte tecniche e neanche di lavatrici), subentrato ad un irritante Ljajic, riporta il punteggio in parità, con un bel colpo di testa, su una altrettanto bella punizione calciata da Iturbe (due calci da fermo degni di nota in 90 minuti, davvero poco).

Ma è un fuoco di paglia:come al solito, entra Keita e segna la rete del 2-1 e Felipe Anderson fissa il punteggio sul 3-1.

Giusto così: il Toro ha fatto ben poco per meritare almeno il pareggio e torna a casa con una meritata sconfitta.

Squadra allo sbando, senza obiettivi, senza motivazioni, decima in classifica. Per ora.

Prevedo un calvario, da qui a fine stagione.

Nonostante tutto...

F V <3 G 

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Articolo pubblicato il 13/03/2017