Regione Piemonte. I Piemontesi in attesa del referendum, sono costretti a ricorrere alla cure sanitarie in altre regioni

La giunta ha diffuso dati preoccupanti sulla mobilità passiva

C’è attesa per la seduta odierna del consiglio regionale. I consiglieri dovrebbero approvare l’ammissibilità dell’istanza per la promozione di un referendum abrogativo, in materia della rete ospedaliera.

Com’è noto il “Comitato salviamo gli ospedali” aveva raccolto oltre 2500 firme per richiedere il referendum per l’abrogazione delle diposizioni “ ammazza ospedali” approvate dalla giunta Chiamparino e depositate dal consigliere regionale Gian Luca Vignale alla presidenza del consiglio.

Vedremo se la sensibilità dei consiglieri darà la possibilità ai cittadini di esercitare un diritto democratico e se prevarranno le logiche ferree di partito. Nel frattempo sta emergendo un’altra tangibile realtà che sconfessa di fatto le decisioni assunte dalla giunta Chiamparino in materia sanitaria.

Nella Commissione Sanità tenutasi la scorsa settimana, relativamente al Bilancio 2017 si sono evidenziati le conseguenze delle delibere “Taglia Sanità” approvate nel 2014 da Chiamparino e Saitta. 

La mobilità passiva, spese che la Regione deve sostenere per i piemontesi che sono costretti ad “emigrare” per farsi curare in altre regioni, è schizzata dai 251 milioni del 2016, ai 283 milioni  del 2017 fino ad arrivare alla cifra mostre di 298 milioni nel 2018.

Ciò purtroppo non sorprende visto che i 283 milioni del 2017 rappresentano quanto i piemontesi hanno utilizzato per accedere alla sanità extraregionale nel 2015 e i 298 previsti per il 2018 quanto è stato speso per la “sanità con la valigia in mano” nel 2016.

“Ecco i risultati concreti delle delibere costruite dal centrosinistra dall'inizio del loro mandato alla guida della Regione Piemonte, ci precisano i consiglieri Claudia Porchietto e Gianluca Vignale.” In soli due anni saremo costretti a pagare ad altre regioni (principalmente alla Lombardia) 79 milioni di euro in più per prestazioni sanitarie (32 nel 2015 più i 47 del 2016). Ed ecco anche spiegata la difficoltà di avere cure in tempi certi nella nostra regione”.

“Questa è la dimostrazione, proseguono i consiglieri regionali di MNS Gianluca Vignale e di Forza Italia Claudia Porchietto -  di quanto da anni stiamo dicendo. La chiusura di reparti, il taglio di posti letto, l’allungamento delle liste d’attesa purtroppo costringe i piemontesi a farsi curare con la valigia in mano o a ricorrere sempre di più alla sanità privata”.

“Non solo siamo di fronte ad una politica scellerata che taglia la produzione ospedaliera, ma che è anche fallimentare dal punto di vista economico. Proprio per questo motivo abbiamo promosso, concludono i consiglieri, insieme a tutti gli altri colleghi di gruppo, un referendum abrogativo delle delibere 'taglia salute' di Saitta e Chiamparino”.


Anche il consigliere regionale del M5S Davide Bono prende posizione sull’argomento ed evidenzia l’ulteriore conseguenza “che oltre a 50 milioni di politiche sociali passate alla sanità che inevitabilmente produrranno altri tagli ai servizi sanitari già non sostenuti da un fittizio incremento del Fondo Nazionale, balza all'occhio l'incremento della copertura per la mobilità passiva”. Il consigliere Bono ribadisce poi che “Il fondo per la mobilita passiva misura le cure effettuate dai nostri cittadini in altre regioni nei due anni precedenti. Quindi l'aumento di 30 milioni nel 2017 rispetto al 2016 misura l'incremento tra 2014 e 2015, periodo di applicazione della dgr "taglia ospedali" che ha, appunto, tagliato oltre 2200 posti letto sui 17000 regionali. Provocando aumento delle liste di attesa e passaggio appunto alla sanità fuori regione o al privato puro”. 

Nel 2018 (che misura il 2016) è previsto un altro aumento di 15 milioni. Che certifica il continuo deterioramento dell'offerta sanitaria piemontese.”


Da parte dell’Assessore Saitta si precisa invece che i dati sulla mobilità passiva presentati ai consiglieri regionali durante la riunione della commissione Sanità risalgono al 2013. “E dunque, come è evidente, non può esserci alcuna connessione fra questi dati e le delibere di riordino della rete ospedaliera approvate dalla Giunta Chiamparino, che è in carica dal giugno del 2014”. Così l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta smentisce quanto affermato da due consiglieri di minoranza (Porchietto e Vignale) in merito all’aumento della mobilità passiva”.

“Per avere il quadro aggiornato della mobilità sanitaria extraregionale, conclude Saitta, occorrono diversi anni, perché è necessario acquisire i dati di tutte le regioni italiane e successivamente incrociarli fra loro.”

Purtroppo i dati diffusi che alleghiamo sono già di per sé eloquenti, in quanto non si riferiscono solamente ai consuntivi, ma al preventivo. Con tali premesse, quale sarà il livello di efficienza del sistema sanitario piemontese nei prossimi anni?

 

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Articolo pubblicato il 14/03/2017