Chi difende i delinquenti oggi in Italia

Appunti in disordine sulla legittima difesa

  LA DESARPA

Avveniva quando le mandrie lasciavano gli alti pascoli e scendevano in pianura. E’ in corso in questi mesi anche una desarpa di politicanti.

 

Uomini abituati a sedere su poltrone prestigiose e provvisti di auto blu sentono evaporare i loro privilegi e cercano nuovi pascoli politici. E’ il caso dei segugi di Angelino Alfano, che ha deciso di sciogliere il suo movimento. Ed in particolare è il caso di Enrico Costa ministro di un governo di sinistra che vorrebbe rientrare in quel centro destra che aveva lasciato in cerca di poltrone qualche anno fa.

 

Si dice che cambiare idea è una cosa intelligente. Ed il monregalese, “figlio di liberale” si ritiene intelligente.

 

Dopo avere affossato con stupidi cavilli e rimandato in commissione la legge sulla legittima difesa, ora è costretto da un afflato di intelligenza a rinnegare il suo operato.  E ad affermare  in un’intervista “che ci sia bisogno di un adeguamento della norma sulla legittima difesa”.

 

Lui conta sul fatto che la dabbenaggine di Berlusconi, ispirata dalla parabola del figliol prodigo, è senza limiti.

 

LA DIFESA DEI DELINQUENTI

E’ un mantra che accomuna due accaniti protettori di delinquenti che rispondono ai nomi di LIBRANDI e di CECCHI PAONE. Sono ambedue convinti che la vita di chi aggredisce in casa sia sacra e che vada rispettata sempre ed in ogni caso.

 

Per il Cecchi Paone, chi spara ad un delinquente che ti entra in casa è un assassino.

 

Per i due geni, la banda di romeni che si è insediata in camera da letto alle tre di notte non è detto che lo faccia per picchiare, rapinare od uccidere.

 

Il Librandi ed il Cecchi sono concordi nel ritenere che sia necessario un franco colloquio con i delinquenti e se questi affermano di essere entrati solo per vedere un programma televisivo, si deve offrire loro un caffè. In caso contrario telefonare ai carabinieri che, a detta del Librandi, saranno lì in quattro minuti, dovunque sia in atto l’aggressione.

 

Quattro minuti, davvero quattro minuti!!! strilla il parlamentare  di scelta civica. Ma non dice che  i quattro minuti immaginari sono sufficienti ai suoi protetti per scappare e far perdere le tracce.

 

E SE DOMANI…

Alcuni giudici democratici non hanno in tasca la tessera, ma forse hanno iscritto al partito democratico il loro cervello.

 

Se trovi nella tua casa due zingare che arraffano tutto quello che trovano e le chiudi in bagno per impedire che scappino prima dell’arrivo della polizia, sei colpevole di sequestro di persona. I buoni giudici ti incriminano per ATTO DOVUTO e devi cercarti un avvocato che ti assista per molti anni.

 

Se scopri in casa tua uno slavo che sta stuprando tua figlia e lo prendi a bastonate rompendogli un braccio, devi tenere presente che per ATTO DOVUTO dovrai rifondere tutte le cure prestate al delinquente fino a completa guarigione. Stuprare una donna, per  il Cecchi Paone, è in fondo una cosa di poco conto….

 

Se quattro delinquenti dell’est ti entrano in camera da letto, ti riempiono di botte, ti legano come un salame e cominciano a stuprare tua moglie, tu MEDITI di reagire. Se poi riesci a liberarti, afferri il tuo fucile e, poiché ora vogliono stuprare anche te, spari negli organi riproduttivi della bestia e la bestia muore. Il giudice democratico ti dice che è solo un ATTO DOVUTO, ma ti incrimina per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Perché l’avevi meditato quando eri a terra legato.

 

QUOUSQUE TANDEM

C’è da domandarsi fino a quando saremo costretti a finanziare con la bolletta elettrica la trasmissione Agorà, diretta dal compagno Gerardo Greco.

L’uomo che gracida ha aperto in modo ufficiale la campagna elettorale che conduce per conto del PdB o “Partito dei bulli”, nato dall’ultima scissione del vecchio PD. La sua rabbia sta aumentando di giorno in giorno in vista delle elezioni di Olanda e di Francia. Si circonda di attivisti che, oltre che di sinistra, sono addirittura comunisti come un certo Fratoianni, e fa sempre sedere al suo fianco un segugio cui affida il ruolo di agit prop del Partito Bullista. L’unico oppositore, come ho già scritto, parla da una finestrella in alto ed il Gerardo può interromperlo quando gli pare e piace.

 

Uno dei dibattiti che il Gerardo preferisce è quello dello stato di insicurezza del paese che per lui sarebbe solo una”paranoia” e che è legato al tema della legittima difesa. Le idee gerardiane collimano con quelle del PPD o PARTITO PROTEZIONE DELINQUENTI fondato da Alessandro Cecchi Paone e da Gianfranco Librandi. Il caposaldo ideologico di questo movimento è che la vita del delinquente è sempre sacra e chi reagisce all’aggressione di un loro protetto è un assassino.

 

Tutti e tre, il Librandi, il Cecchi Paone ed il buon  Gerardo, hanno un carattere che li accomuna. Non si occupano e non parlano mai della sorte dei loro amici che delinquono. Il fatto che si siano dileguati e scomparsi nel nulla e che siano pronti a ripetere gli assalti non li interessa.

 

E che in quell’unico caso vengano presi dalle forze dell’ordine (che secondo il Librandi sono pronte ad intervenire in quattro minuti), troveranno sempre un magistrato comprensivo pronto a destinarli agli arresti domiciliari od anche a metterli nella mani repellenti di qualche prelato televisivo affetto da demenza senile.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/03/2017