Poste italiane, dividendo superiore alle attese.

L'a.d. Francesco Caio rafforza la sua posizione in vista delle nomine.

Un utile netto in crescita rispetto all'anno scorso e un dividendo superiore alle previsioni. Brillano i conti 2016 di Poste Italiane e l'amministratore delegato, Francesco Caio, può ora contare su un biglietto da visita importante da esibire sul tavolo del Tesoro, chiamato a breve a decidere sulle nomine dei posti di comando delle società partecipate, tra cui anche Poste.

Caio guida Poste da tre anni, ma secondo indiscrezioni di stampa la sua riconferma sarebbe a rischio perché non godrebbe più dell'appoggio della maggioranza del Pd. Secondo quanto riporta Repubblica, il governo rimprovererebbe a Caio una scarsa incisività in alcune operazioni di sistema come quella per l'acquisto di Pioneer da UniCredit, passata ai francesi di Amundi.

Commentando i risultati del 2016, Caio guarda avanti: "Questi risultati - ha dichiarato - costituiscono ora una base molto robusta per proseguire nell'attuazione del piano industriale 2020".

I risultati, ha aggiunto, "dimostrano la validità delle scelte strategiche e la capacità dell'azienda di tradurle, attraverso l'azione gestionale del suo team di management e l'impegno di tutte le sue persone , in risultati operativi ed economici e finanziari; in costante dialogo e relazione con le istituzioni, i regolatori e i territori nella quale è fortemente radicata".

La cedola di Poste è più pesante: assegno da 150 milioni al Tesoro, 180 milioni a Cdp
Poste Italiane chiude il bilancio 2016 con un utile netto consolidato di 622 milioni, in crescita del 12,7% rispetto al precedente esercizio.

ll cda, confermando la politica dei dividendi annunciata al mercato al momento della quotazione propone all'assemblea degli azionisti una cedola di 0,39 euro per azione, in crescita del 15 per cento. Al Tesoro andrà un assegno da 150 milioni, 180 milioni andranno invece a Cdp.

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Articolo pubblicato il 16/03/2017