L'angolo della satira del Prof. Giancarlo Pavetto - Il Far West è già in Italia

E' quello che viviamo ogni giorno nei nostri paesi

In tutti i talk show della Rai e molto spesso anche in quelli di mediaset e della sette viene immessa, come da tacito accordo, una delle prefiche di Renzi. Non è‘ difficile individuarle perché si fanno notare per la loro petulanza e per il vigore con cui sovrappongono una voce non sempre gradevole, a quella di chi non condivide la loro opinione.

 

Compare spesso nel loro fraseggio, quando si parla di sicurezza, un’affermazione che ha qualcosa di solenne e che sarebbe secondo loro convincente. NON DOBBIAMO FARE DEL NOSRO PAESE UN NUOVO FAR WEST.

 

Forse le buone prefiche democratiche non hanno mai visto i film di John Wayne. Altrimenti avrebbero capito che il far west nel nostro paese è già arrivato da un pezzo.

 

Chi vuole trascorrere un’ora di divertimento, con punte di comicità involontaria, può accendere al mattino il televisore e collegarsi con AGORA’, la trasmissione del compagno Gerardo Greco. Ha in tal modo la possibilità di capire cosa davvero è il razzismo. Ne discutono, tutti insieme, gli invitati del talk show, che sono seduti intorno ad un grande tavolo rotondo e che sono prescelti per i loro studi sul razzismo.

 

Ed è un peccato che le loro pulsioni razziste siano scaricate sempre e solo sugli italiani. Non perdono occasione per sputare sui nostri connazionali. Gli stranieri, tutti gli stranieri, sono buoni e non delinquono. A delinquere sono solo gli italiani.

 

E’ uno scandalo parlare di “ladro romeno”. Per i razzisti antiitaliani l’aggettivo romeno non risponde ai canoni del   politicamente corretto. Si può definire semplicemente un ladro.

 

Anche gli zingari per loro sono onesti e buoni, lavorano e mandano i bambini a  scuola. Ma, strilla il Gerardo con la sua voce gracchiante, sono italianissimi !!!.

 

Quasi tutti i suoi invitati sono della stessa idea e si danno ragione a vicenda,

 

Il loro obiettivo non è quello di rendere effettiva la legittima difesa, eliminandone l’eccesso, ma sembra quello di far approvare una legge che legittimi il diritto alla rapina dei loro protetti.

 

C’è il Rondolino, un renziano talmente intelligente che si è comprato una baracca senz’acqua e senza luce, nel punto più impestato del mondo, la “valle della morte”, in California. Ma purtroppo ci abita poco. Lui sostiene che, quando un ladro entra in casa tua e ti depreda, tu lo devi assecondare perché la vita è sacra e devi lasciarti depredare senza reagire. Solo quando si sono allontanati, puoi telefonare alle forze del’ordine.

 

C’è il filosofo sociale di riferimento del Gerardo che, illudendosi di sembrare autorevole, espone una barba ispida e mal curata. Sostiene con vocione cavernoso che è ora di smetterla con la definizione di populisti ma che chi è contrario alle sue idee va chiamato fascista.

 

C’è il Crepet che una volta faceva parte della “corte dei miracoli” del vespone ed è stato eliminato senza neppure un vitalizio. Sostiene, accompagnato da piccoli muggiti di approvazione del Gerardo, che la vita è sacra e che chi non la rispetta va punito senza sè e senza ma.

 

C’è la giornalista di derivazione montiana, tale Fusani,  avvenente come può esserlo un’acciuga, che straparla, affermando che non si può sparare ad un bambino che in cortile ruba una bicicletta.

 

E ci sono le intemerate, in difesa dei delinquenti, di un certo Fratoianni, emerso dalle nebbie del vetero comunismo e di un pregiudicato come il Casarini, l’arruffapopolo da operetta che girava, vestito di bianco, alla testa di bande di sprovveduti disposti a tutto pur di non lavorare.

 

Abbiamo ricordato solo qualcuno degli amici che il Gerardo Greco invita alla trasmissione Agorà considerandola un suo esclusivo terreno di pascolo.

 

Ce ne sono molti altri, ma il buon Greco finge di non ricordare due fatti molto importanti.  

 

Primo:  che lui e la sua  capa , la Daria Bignardi, sono lì, perché lì ha piazzati quel Bullo della Toscana che si chiama Matteo Renzi, che sta perdendo potere e declinando ogni giorno che passa.

 

Secondo: che lui è pagato lautamente da tutti gli italiani, per informarli in modo corretto e non per accompagnare, con piccoli muggiti di piacere, le tiritere in favore della delinquenza dei suoi amici razzisti anti italiani.

 

QUOUSQUE TANDEM?

 

 

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Articolo pubblicato il 18/03/2017